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Il GPS, grazie
ad uno sciame di 21
satelliti messi in orbita
dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, consente la determinazione,
con la precisione del centimetro, delle coordinate di un oggetto o di una persona, in qualunque parte del mondo, sempre
che l’oggetto o la persona sia equipaggiata con un ricevitore radio di segnali GPS.
La realizzazione
del suddetto sistema di localizzazione da satellite iniziò a metà degli anni 70, e per consentire a navi, aerei e
veicoli terrestri dell’esercito USA, di determinare la
propria posizione ovunque
si trovassero.
Ciò che consente
il funzionamento del GPS sono le cosiddette sfere di posizione.
Ricevendo
emissioni radio codificate, una persona è in grado di determinare la propria distanza da ognuno dei satelliti che emettono tali emissioni radio, dato che i satelliti si muovono in configurazioni orbitali note con precisione.
Ogni misura di
distanza coincide con una serie di localizzazioni possibili, serie di localizzazioni possibili che formano una sfera immaginaria avente il centro in corrispondenza del
satellite che emette il segnale.
L’intersezione di alcune di tali sfere individua la localizzazione esatta della persona.
Due distanze da satellite sono in
genere sufficienti per determinare una posizione sulla superficie
terrestre, e ciò dal momento che tre sfere,
pianeta Terra inclusa, coincidono solo in due punti, e che uno dei due suddetti
punti rappresenta tipicamente una soluzione non ragionevole a un problema di navigazione, soluzione non ragionevole perché
potrebbe essere ad esempio un punto che cade all’interno della Terra, o un
punto che cade nello spazio.
Quattro
distanze, comunque,
sono quelle impiegate nel sistema GPS per determinare esattamente una posizione.