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One-tube Class-A Power Amplifier using 6C45Pi

 

 

 

Scrivimi

 

I valvolari di per sé, vantano una semplicità circuitale invidiabile da qualsiasi amplificatore a transistor, tuttavia, non sono molti i progetti che impiegano un unico componente attivo. Questa filosofia costruttiva, a me piace chiamarla minimalismo.

Se di minimalismo si parla, penso, che questo progetto abbia tutte le carte in regola per poter essere definito tale.

Si tratta di un amplificatore monovalvola, un finale integrato (e compatto) che impiega un unico tubo (triodo) siglato 6C45Pi. Allo scopo, potevano essere impiegati diversi tubi, tra cui 437A, E55L (pentodo) e la fantastica e costosissima EC8020.

Due righe d’obbligo per questa valvola: la EC8020 presenta una linearità eccezionale, un’alta trasconduttanza e una dissipazione degna di un triodo di potenza. Tutti fattori ideali per un ottimo amplificatore monovalvola, se non fosse per il prezzo proibitivo (su ebay le offerte superano facilmente il migliaio di dollari!).

La 6C45Pi anche se non raggiunge le performance della EC8020, compie con dignità il compito. Il costo è di un paio d’ordini di grandezza inferiore ed è attualmente prodotta dalla Electro Harmonix e fa parte della sua serie più pregiata la Gold Pins.

 

Schema elettrico

 

La configurazione circuitale utilizzata è classica: single-ended. Tale scelta comporta una minor potenza, un trasformatore d’uscita più costoso, ma tutto va a vantaggio, almeno per i miei gusti, della qualità sonica.

Circa l’alimentatore, la prima idea era quella di utilizzare, come raddrizzatrice, una valvola, ma con dei diodi schottky e un sovradimensionamento della capacità di filtraggio ho ottenuto ugualmente degli ottimi risultati (sonici).

 


 

 

Un paio di parole sul bias. Ho notato che tenendo quasi al limite di dissipazione la valvola, questa “suona” meglio. Le misure sembrano confermare questa sensazione, infatti la THD è più bassa.

Tuttavia, con altre valvole ho notato la stessa cosa, posizionandomi con il punto di lavoro nella parte destra della caratteristica (alte Va), suonavano meglio.

Sul resto del circuito non c’è da dire o aggiungere nulla, come si può notare è veramente semplice.

 

Circuito stampato

 

Non sono tanti i progetti valvolari realizzati su circuito stampato, ma è mia forte convinzione che, quest’ultimo, oltre a rendere più ordinata la realizzazione, rappresenta un valore aggiunto alla buona riuscita del progetto.

Il layout è il seguente:

 


 

 

Un regola fondamentale nel design della board è evitare ogni link di massa, pertanto è consigliabile utilizzare il più possibile una struttura a stella. Solitamente il centro stella coincide col negativo del primo condensatore filtro.

 

Realizzazione

 

La board:

 



 

 

Ho utilizzato il solito metodo del ferro da stiro più HCl+H2O2.

Le quattro resistenze sono a strato metallico da mezzo watt, quelle da 220ohm a filo avvolto rivestite di smalto vetroso 6W, gli elettrolitici Panasonic FC a bassa impedenza,  potenziometro Alps, infine i diodi, come già accennato, tipo schottky 1000V 1,5A.

 

I due TU sono avvolti su specifica dalla ditta ATC Electronix: www.atcelectronix.com/ garantendo le seguenti caratteristiche:

 

Primario: 4000 ohm

Secondario: 6 ohm

Potenza: 10W

Nucleo AC a grani orientati 0.35

Banda passante: 15 Hz – 75 KHz

 


 

 

Mi piace utilizzare per i miei progetti trasformatori d’uscita avvolti su specifica, perché ho la possibilità di ottenere maggiormente quello che cerco. Il gentilissimo Sig. E. Calabrese della ATC Electronix si è stato subito disponibile, abbiamo discusso sulle caratteristiche ed è venuto tranquillamente incontro.

Costruttivamente i TU sono ben fatti, robusti, belle le calotte nere, si vede che c’è la mano di un appassionato.

 

Alcune foto del finalino finito:

 


 

Il mobiletto è in multistrato di betulla da 10mm lucidato a cera. Mi piace l’effetto giallo-antico che viene fuori.

Le foto non rendono l’idea della grandezza, ma è veramente piccolo, solo 230 x 200 mm alto 60 mm (TU e TA esclusi).

 


 

Vorrei far notare i morsetti per i diffusori; derivano da una vaschetta per connessioni bi-wiring: è stato un modo molto economico per procurarmi i quattro morsetti, comprandoli sfusi avrei speso di più.

 


 

Il cavo utilizzato per le connessioni fra RCA, potenziometro e scheda è l’ottimo Belden.

 

Ascolto

 

Una valvola, un solo triodo eppure suona. Pensavo di dover tenere il potenziometro del volume al massimo per ascoltare ad un livello decente, ma, non è stato affatto così. Il potenziometro non superava metà corsa che già mi urlavano di abbassare… ma stiamo parlando di un “misero” watt! Certamente le BLH (FE108ESigma) hanno fatto la loro parte (90 dB/W di efficienza).

Ho collegato il tutto, acceso e la mia stanza si è immediatamente riempita di musica. Le caratteristiche principali: dettaglio, profondità e dinamica.

Qualsiasi cosa ho ascoltato ha suonato veramente bene, merito non solo della 6C45Pi ma anche dei TU della ATC Electronix.

Il finalino mi ha profondamente emozionato, normalmente accade ai concerti e col mio amplificatore master.

I medi e le voci sono spettacolari. Ho ascoltato tutti i generi possibili di musica vocale. Ognuna di loro appariva naturale, maschile o femminile che sia.

Dal Jazz alla Classica, dall'Acustica al Rock e qualsiasi cosa ci sia in mezzo, tutto viene restituito perfetto. Questo piccolo ampli è molto trasparente.

Dopo aver sperimentato il one-tube amplifier ho avuto la conferma: sarò per sempre minimalista! Pochi watt, o uno solo, pochi componenti nella catena audio, diffusori monovia, niente cross-over, nessuna retroazione, solo musica pura! Un ampli come questo, un semplice player, una coppia di diffusori monovia è tutto quello di cui una persona ha (o deve aver) bisogno. Sono estremamente soddisfatto, a tal punto che potrei separarmi dal mio SE con le 2A3 e non sentirne molto la mancanza.

Difetti? Certo. La sensibilità non è altissima, anzi è bassa, per la massima potenza d’uscita bisogna pilotarlo con quasi 5 Vpp. La dinamica è buona, ma un solo watt è poco per musiche orchestrali. Tuttavia il piccoletto è promosso a pieni voti pur rimanendo con i piedi per terra.

 

Misure

 

Dopo i preliminari test d’ascolto, non potevano cerco mancare le misure. Mi piace seguire questo iter, ovvero, ascolto, quindi, misure. Mai il contrario.

Molti affermano che il banco di misura non può dare indicazioni di qualità sugli amplificatori. Tuttavia, non è del tutto vero, perché, credo, che il problema è solo quello di saper leggere i numeri.

Un esempio può essere questo amplificatore. Dalle misure esce un dispositivo quasi perfetto, al di sopra di qualsiasi altro amplificatore mai misurato (almeno nel mio laboratorio), ma nel momento in cui si fa il test d’ascolto si capisce che non è propriamente vero (ovviamente c’è di meglio!). I numeri danno una THD bassa, una banda passante perfetta, ma noi non ascoltiamo mai toni puri ad 1KHz, onde quadre a centro banda, ecc. ma una infinità di segnali (ampiezza e frequenza) combinati fra loro.

Per esempio, durante l’ascolto, in un particolare passaggio può esserci un picco ad una particolare frequenza, magari, se andassimo poi a simulare lo stesso picco con gli strumenti ci troveremo davanti ad una risposta dell’amplificatore pessima (o orrenda), per esempio alta THD… ma durante l’ascolto non ce ne siamo accorti, ci sembrava tutto perfetto. Quindi, i numeri vanno interpretati.

Non mi stancherò mai di dire: ascoltare prima di misurare!

 

Tutte le misure sono state effettuate con l’Oscilloscopio, Analizzatore di Spettro e Generatore di Segnali per PC via USB.

Il grafico successivo mostra la risposta in frequenza (cliccare sopra per ingrandire):

 


 

Come si può chiaramente osservare, l’andamento è praticamente perfetto. Tende a scendere pochissimo in prossimità dei 20KHz. A bassa frequenza le misure sono poco accettabili data bassa precisione e accuratezza dello strumento di misura (PC instruments).

 

Lo spettro d’uscita con tono puro ad 1KHz in ingresso, ad una potenza media d’ascolto (cliccare sopra per ingrandire):

 


 

Si osservi la THD che non supera lo 0,8%.

 

Spettro d’uscita con tono puro ad 1KHz in ingresso, alla massima potenza (cliccare sopra per ingrandire):

 


 

In questo caso la THD supera di frazioni l’1%.

 

Onda quadra ad 1KHz in ingresso (cliccare sopra per ingrandire):

 


 

Il rumore che si osserva sull’onda quadra dipende essenzialmente dalla qualità della misura, su un oscilloscopio “serio” l’onda era restituita praticamente perfetta.

 

Giovanni De Filippo

 

 

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