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2000, parte Prima
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Elogio
del Bruno di N.
Fontanella
Sapere
aude di
T. Squillaci
Comunicazione
di A. G. Farinella
Padre
Giordano di T.
Cassandra del 4 ottobre 2000
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Elogio
del Bruno
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di
N. Fontanella
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Mi
permetto di fornire il mio modesto contributo al
Nolano, che è filosofo della VERITA' . Qui ricordo
la magnifica prosopopea tratta dallo "Spaccio
della bestia
trionfante"
......."La Verità è la cosa più sincera più
divina di tutte; anzi la divinità e la sincerità,
bontà e bellezza de le cose è la Verità; la quale
nè per violenza si toglie nè per antiquità si
corrompe, nè per occultazione si sminuisce, nè per
communicazione si disperde; perchè senso non la
confonde, tempo non l'arruga, luogo non l'asconde,
notte non l'interrompe, tenebra non l'avela; anzi
con essere più e più impugnata, più e più
risuscita e cresce. Senza difensore e protettore si
defende e però ama la compagnia di pochi e
sapienti,odia la moltitudine, ma si dimostra a
quelli che per se stessa la cercano......."
Caravaggio,
a Roma nel 1600, sarà passato per Campo dei fiori
il 17 febbraio..... le sue tele "impregnate di
Verità" destavano stupore e anche paura. La
pittura caravaggesca , come Bruno,era CONTRO
ogni separazione tra Dio e il mondo, ove la Materia
è chiamata divina nel suo diventare
"forma".
E'
erroneo a mio parere vedere nel Rinascimento e nella
filosofia del Bruno una rottura e una
discontinuità con la Scolastica. C'è una
critica alla scienza medioevale ma non allo
spiritualismo Cristiano -cattolico.
Se
la grande tradizione "ontologica-neoplatonica"
della filosofia italiana che va da Ficino e Bruno
fino a Gioberti, viene dallo stesso Gioberti (mi
pare!) sintetizzata come "unità del cielo con
la terra", è perchè la Divina Bellezza si
propaga nella Mente, nell'Anima, nella Natura, nella
Materia.
L'
ottimo "sito web" su G. Bruno e il
lavoro straordinario del Prof. Luigi Simonetti
...."Nolano", risultano esemplari ed
estremamente aderenti alla grande personalità
bruniana.
L'
ottimo "sito web" su G. Bruno e il
lavoro straordinario del Prof. Luigi Simonetti
...."Nolano", risultano esemplari ed
estremamente aderenti alla grande personalità
bruniana.
Ringrazio
per la opportunità offertami con una richiesta di
risposta a questa mia, a proposito della
"Tavola Rotonda" del 18.Marzo c.a. a
Nola, alla quale mi proporrei di assistere. E'
possibile avere più circostanziate notizie?
Ringrazio
per l'attenzione: Nicola Fontanella - Milano-
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Sapere
aude
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di
T. Squillaci
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Caro
professore, le scrivo per farle le mie più sentite
congratulazioni per le pagine che lei ha dedicato a
Giordano Bruno e che ho potuto leggere su internet.
Sento che lei condivide con me la capacità di
sentire vicini spiriti liberi come il filosofo
nolano a prescindere dai lunghi secoli che ci
dividono da lui. Questa è tra le facoltà umane una
delle più nobili perchè vivifica il pensiero dei
filosofi, lo rende a noi prossimo e quindi
facilmente fruibile.Ritengo che il vero progresso
risieda nel patrimonio di conquiste spirituali,
intellettive ed umane che uomini come il Bruno
trasmettono ai posteri, sicuramente più di ogni
altra invenzione tecnologica che priva di spirito e
del pensiero creativo non serve alla nostra
evoluzione. Affettuosi saluti.
Tecla
Squillaci -Catania-
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Comunicazione
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di
A. G. Farinella
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Gentili
brunisti,
Mi
chiamo Alessandro Farinella e mi sono laureato nel
'98 con una tesi sulla mnemotecnica bruniana, in
particolare sul "De Umbris idearum". Mi fa
molto piacere trovare questo sito, che promette
iniziative interessanti. Vi faccio i migliori
auguri, nella speranza che il tono della discussione
sia sempre rispondente ai canoni di scientificità
richiesti dalla complessità e dalla varietà del
pensiero di Giordano Bruno. Mi è capitato spesso di
trovare degli articoli sui quotidiani che erano
scritti da persone che non conoscevano affatto ne la
storia, ne il pensiero di Bruno, eppure questi
"baroni" del giornalismo italiano possono
passarla liscia perché il lettore medio non è in
grado di scorgere le menzogne che questi delinquenti
si permettono di spacciare per verità, ma basta
sottoporre al vaglio dei documenti le loro
affermazioni per capire che questi non si sono mai
occupati di Bruno. Per non parlare degli
organi di stampa di estrazione cattolica. Leggete le
affermazioni degli ultimi numeri della “Civiltà
Cattolica” per rendervi conto di quanta paura
faccia ancora il suo pensiero. Povero Filippo,
quanto dovrai soffrire ancora per le calunnie dei
nuovi Meleto, Licone e Anito. Ma
questo è il destino di chi non si accontenta
dell'autorità, e cerca di studiare nella
maniera più disinteressata i testi della
filosofia. Poi se accade qualcosa di eterodosso non
può certo essere colpa sua. Vale a dire, che colpa
ha Bruno se le basi teoriche del Cristianesimo sono
profondamente intrecciate con quelle del
neoplatonismo, tanto da risultare spesso
indistinguibili. Ma bando alle polemiche, è
tempo di studiare e di capire. Con questo augurio vi
saluto e vi auguro tutto il successo possibile.
Alessandro
G. Farinella
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Padre
Giordano
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di
T. Cassandra
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Volevo
innanzitutto apprezzare il lavoro che stare
facendo su Filippo Bruno, e poi inviarvi questo
mio articoletto su di lui. L'ho scritto in
occasione del 400° anniversario della sua morte
per un piccolissimo mensile scolastico. Spero
possa esservi di qualche interesse.
Giordano,
quell’indispensabile arrosto…
Dicono
di lui: fu indispensabile bruciarlo, andava contro
ai principi dell’ordine in vigore, come dicono
anche che altrettanto era indispensabile l’Inquisizione
in generale. Dicono che era utile per alleviare ai
contadini e agli ignoranti in genere l’impatto con
le nuove scoperte dell’uomo: Galileo, Cartesio…
Questa gente qui.
Giordano
Bruno arrostì il 17 febbraio 1600, 400 anni esatti
da oggi che scrivo. Arrostì perché sosteneva
dottrine differenti da quelle della chiesa cattolica
e nonostante che si fosse difeso in tribunale fino a
disarmare completamente l’accusa, lo
bruciarono lo stesso, con accuse fumose, prive di
ogni significato, perché? No, non perché minava
gli ideali della Chiesa, e neppure perché "l’impatto
con le sue nuove idee avrebbe leso la solidità
morale dei contadini", eh no, per tutt’altre
ragioni… Giordano Bruno arrostì perché diceva
che "la miglior preghiera è seminare",
allontanava il popolo dalle chiese che richiedevano
tasse esose per mantenersi, come se questo loro
mantenimento dipendesse dal "volere di
Dio" e lo spingeva a sperare più nelle proprie
possibilità che nella "grazia divina" che
veniva venduta dai preti. Spingeva gli uomini fuori
da quelle paure che la Chiesa aveva creato per poter
sembrare l’unica alternativa ad esse, l’unica
salvezza, e quindi comandare indiscussa. Bruno
spingeva la gente verso la speranza. E peggio
ancora, aveva un di gente che lo stava ad ascoltare…
"Come possiamo scrollarci di dosso ‘sto
fastidioso ideologo?" avrà pensato il regime.
Semplice:
gli diamo un’arronzatina! Ora io ci
scherzo, ma voi provate a pensare un attimo cosa
vuol dire bruciare vivi… Potrei descrivervi più o
meno quello che si deve provare: i tessuti che
bruciano, le ossa che bruciano… ma siccome non mi
è mai capitato non potrei essere molto efficace.
Sono comunque convinto che se ci pensate un po’ vi
rendete conto di cosa sia per un uomo BRUCIARE VIVO.
E solo perché aveva esposto idee
"diverse".
La
Chiesa avrebbe potuto integrare facilmente le teorie
di Bruno con le proprie: sarebbe bastato che
rinunciasse a un po’ di sfarzo, in fondo Bruno non
era che un monaco egli stesso. Ma bruciarlo era una
soluzione più definitiva. A quel tempo poi…
andava di moda.
"Giordano
Bruno sarà un rogo difficile da accendere e più
difficile da spengere", diceva un Vescovo al
Papa durante il processo. Difficile da accendere
perché non c’erano accuse valide contro di lui
ed era un uomo intelligentissimo, che sapeva
difendersi e aveva molti consensi dalla sua parte.
Più difficile da spengere perché bruciandolo ne
hanno fatto un martire, il simbolo del Libero
Pensiero. E noi liberi pensatori siamo tutti
marchiati a fuoco dal suo rogo. E del suo rogo ne
abbiamo in petto il fuoco che brucia e grida in
eterno che ci possono bruciare ma non ci toglieranno
mai le nostre idee.
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