Nel 1189 Guglielmo II moriva a soli 35 anni senza lasciare discendenza maschile e non vigendo nel regno la legge Salica, unica erede al trono divenne Costanza, figlia di Ruggero II e zia di Guglielmo, in quanto Tancredi, conte di Lecce, era ritenuto spurio.
Alla guida del regno normanno avanzarono pretese Ruggero di Andria, aristocratico pugliese e Tancredi d’Altavilla, senza alcun risultato.
Infatti, come era stabilito, Costanza successe a Guglielmo II e siccome una donna non poteva regnare al posto dell’imperatore, fu costretta ad acconsentire all’invito di Federico Barbarossa, a sposare il figlio di questi,Enrico VI.
Il matrimonio tra Costanza ed Enrico fu celebrato in Milano nel 1186.
Enrico VI morì improvvisamente nel 1197, lasciando sotto la tutela di Costanza un bambino di tre anni, il futuro Imperatore Federico II.
Era l’alba del Regno Svevo.
Degli imperatori della casa sveva, il più importante nella storia di Gioia fu certamente Federico II.
Federico II nacque a Iesi il 26/12/1194 da Enrico VI e da Costanza d’Altavilla, quindi nipote di Federico Barbarossa.
A quattro anni Federico, rimase orfano di entrambi i genitori e fu posto sotto la tutela di Innocenzo III, papa del tempo.
Durante questo vuoto di potere dal 1197 al 1212, nel regno vi furono sanguinosi scontri tra i feudatari tedeschi e i nobili normanni.
Nel 1212 Federico fu incoronato con la corona reale a Magonza.
Poco più che ventenne, Federico II era già Re di Sicilia e di Germania, aveva una moglie (Costanza d’Aragona) ed un figlio (Enrico VII).
Successivamente Federico II sposerà prima Jolanda di Brienne dalla quale avrà un figlio (Corrado IV) e poi successivamente Bianca Lancia, dalla quale nasceranno il figlio prediletto (Enzo) e Manfredi.
A Gioia, l’Imperatore Federico II abbellì il nostro castello dandone l’aspetto di una dimora di caccia, con quattro torri, infatti egli era particolarmente attratto da quella zona di boschi esistenti tra Gioia e Noci, per la sua abbondanza di cacciagione nonché di pascoli e di legna.
Una leggenda popolare lega ulteriormente il nome di Federico II alla città.
Si narra infatti che nell’anno 1232, nel castello di Gioia, accadde che Federico II venne a conoscenza del fatto che la moglie Bianca Lancia era incinta.
L’Imperatore, convinto che la donna lo avesse tradito, la fece rinchiudere all’interno di una torre del castello e le fece recidere un seno.
Quando il bambino nacque, Federico noto che “biondo, era bello e di gentile aspetto”, come rercita Dante Alighieri nella sua Divina Commedia (Purgatorio Canto III, Versetto 107) a proposito di Manfredi figlio di Federico, e capì di aver commesso uno sbaglio.
Bianca Lancia, morì dissanguata e la torre fu chiamata da allora “la torre dell’imperatrice”.
Questa torre, la prima andando verso il Castello provenendo dalla Chiesa Madre, è stata chiamata, per quanto accaduto, “la torre dell’imperatrice”.
Federico II morì a Castel Fiorentino, presso la fida Lucera, nel 1250 a soli 56 anni.
Sotto il suo impero la popolazione trovò pace, benessere e prosperità.
Con la sua morte, iniziò il declino della dinastia sveva, dato che i suoi figli morirono tutti tragicamente.
Agli Svevi, seguirono gli Aragonesi.