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CONTENUTI

Storia
Le Origini
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I PEUCETI UN POPOLO RICCO DI MISTERI

La Puglia ai Tempi dei Peuceti

A pochi chilometri da Gioia del Colle, vi è una località chiamata Monte Sannace che, al tempo che fu, appartenne come territorio alla nobile famiglia bizantina dei Joannaches; in questo luogo sono stati portati alla luce tesori di inestimabile valore artistico, appartenenti ad una civiltà scomparsa che ha vissuto in quei luoghi : i Peuceti.

Poco si sa di questa civiltà.

I Peuceti si stanziarono in Puglia intorno al VII secolo a.C.

Il popolo peuceta, si costituì in monarchia; il re ereditava la corona dal padre e veniva acclamato dal popolo, comandava le milizie, presiedeva ai sacrifici, giudicava i delitti ed era assistito da un consiglio di uomini di rango del villaggio i quali lo aiutavano nell’amministrazione della giustizia.

La tradizione li fa oriundi dell’Illiria, infatti essi erano un ramo degli Japigi, insiemi a Dauni e Messapi che si stanziarono in quei secoli nel nostro territorio.

Il loro eroe epico era Peucezio, fratello di Enotro.

I peuceti, che avevano occupato allora gran parte del territorio tra il mare Adriatico e lo Ionio furono chiusi in un territorio più ristretto che andava da Barium ad Egnatia a Silvium.

Il Colella, afferma che i Peuceti abbiano preso il nome dalle antiche colonie greche stanziatesi nella regione probabilmente da Taras, là dove i “Pediculi” parola che significa “abitanti delle colline”, conservarono una denominazione popolare latina nell’agricoltura, nella tessitura e nel sistema di vita; coltivarono con successo la musica, abituando i fanciulli ed i giovani a cantare inni e poemi nei quali si celebravano gli eroi e gli dei.

La popolazione era amante delle armi, usava lance, scudi ed aste ben ornate, teneva in gran conto la religione e le arti ed era di grande ospitalità; progredì nelle costruzioni.

Gli scavi eseguiti sul Monte Sannace, hanno riportato alla luce tombe contenenti vasi finemente decorati ed anche oggetti di bronzo, d’ambra, argento e oro. Nello stesso posto è stata riportata alla luce l’acropoli della città (forse l’antica Thuriae, capitale della Peucezia), con mura spesse fino a 4 metri.

Gli oggetti preziosi, si possono oggi ammirare nel Museo all’interno del Castello, oltre che nei Musei di Bari e Taranto.