La Guerra dei Mondi
La trama è banale e la storia è ingenua. Del resto il
film è tratto da una novella scritta nel lontanissimo 1898 da H.
G. Wells. Come si potevano immaginare allora i Marziani? Brutti,
cattivi, con i raggi disintegranti e decisi a conquistare la Terra.
Questi ultimi extraterrestri di Spielberg sono proprio così,
terrificanti, a scorrazzare per il New Jersey a bordo di tripodi di
metallo che sparano raggi della morte, inceneriscono ponti e palazzi
e vaporizzano il maggior numero di persone.
Ma lo svolgimento del tema è sontuoso, la tecnica sopraffina e
l'attenzione ai dettagli è stupefacente. Solo Spielberg poteva
trasformare una trama banale in una storia avvincente dal primo
all'ultimo minuto. Gli alieni e le loro distruzioni non sono quasi mai
in primo piano, ma scorrono sempre sullo sfondo mentre l'occhio della
cinepresa segue sempre quello che vede il protagonista Ray (Tom Cruise)
nelle vesti di un portuale divorziato e svogliato che deve tenere in
custodia per il week-end i suoi due figli, la piccola Rachel e
l'incomunicabilità del fratello Robbie che non sopporta apertamente il
padre. Per inciso, Robbie preferisce il suo iPod (ed è l'ennesima
apparizione cinematografica del player digitale per antonomasia:
pubblicità occulta o scelta ovvia del regista?).
Ray non è esattamente candidato alla parte di padre dell'anno.
Disordinato e menefreghista, non riesce ad avere un minimo di rapporto
con i figli. Quando gli alieni cominciano a mettere tutto a ferro e
fuoco, la sua reazione non è proprio esemplare. Comunque riesce in
qualche modo a tenere insieme la famigliola e acquista una possibilità
di redenzione che, si capisce, arriverà prima o poi.
Tuttavia il dramma psicologico occupa un minimo spazio nella storia
e la recitazione non è certo al centro del film. Il punto del film
sembra derivare dal desiderio di Spielberg di riaffermare che è lui il
Maestro della cinematografia di pura azione. Ed il risultato è
spettacolare. Il primo attacco alieno, in cui una tempesta di fulmini
dall'alto è seguita dall'emergere dei tripodi alieni da sottoterra; una
serie di villette devastate sulle quali è caduto un aereo; una folla in
preda al panico all'imbarco di un traghetto: sono solo alcune delle
scene che ci ricordano quanto possano essere sublimi, esteticamente
completi, alcuni momenti di cinema.
Il film permette a Spielberg di indulgere nell'auto-referenza stile
Hitchcock. Ho trovato evidenti riferimenti a E.T., Incontri
ravvicinati,
Jurassic Park, Minority report, a ricordarci, nella tensione di questa
specie di film dell'orrore, che in fondo si tratta solo di un film. Se
Spielberg non sempre gira dei capolavori, sembra costituzionalmente
incapace di fare del brutto cinema. E se "la Guerra dei Mondi" non è
certo uno di quei film su cui meditare, � certamente è un film DA VEDERE.
La Guerra dei Mondi (War of the Worlds) S. Spielberg, USA 2005
Da vedere come l'ho visto io il 29 giugno, in prima mondiale, alla multisala, dolby surround, aria condizionata...
|