AUTUNNO

INVERNO

PRIMAVERA

ESTATE

Fagiolo Pera Clementine Cavolfiore Fragole Pomodoro Lattuga
Radicchio Uva Finocchio Caco Ciliegie Melone Pesca
Castagna   Cime di Rapa   Nespole Cocomero Mango

Segnare un limite fra inverno e primavera in questo nostro Paese così "longilineo" è ancor più difficile che delimitare i confini meteorologici tra autunno e inverno.
A Nord, marzo riserva spesso la sorpresa di abbondanti nevicate. A Sud, la Valle dei templi ad Agrigento si imbianca per la fioritura dei mandorli. Ciò consente di mettere in tavola, molto precocemente, tante nuove verdure appena colte, intatte nella loro freschezza e proibite ai popoli del Nord. Verdure anche particolarmente ricche di fibre.
Già, le fibre: solo in tempi relativamente recenti, la scienza dell'alimentazione si è occupata di loro. Erano considerate inutili perché non possono essere assorbite dall'organismo e non forniscono, quindi, alcun apporto calorico. Oggi, invece, sappiamo che esercitano funzioni metaboliche e meccaniche essenziali per l'equilibrio dell'organismo.
Ci "costringono" ad una masticazione corretta, danno senso di sazietà, ritardano l'assorbimento e quindi sono utili nella prevenzione e nella terapia dell'obesità e del diabete. Sono le migliori regolatrici delle funzioni intestinali.
Con quali alimenti portiamo in tavola le fibre? Con gli asparagi. con i carciofi, crudi, lessati, cotti al forno; interi, insaporiti con aglio (se si vuole) e prezzemolo, conditi con un filo d'olio con l'aggiunta di acqua, sono una pietanza piena di sapore, ricca di vitamine e di ferro. Abbiamo perso le fibre , componenti di molta frutta e verdura, ma anche di tutti i cereali. Il pane bianco, che ha sostituito il nostro pane scuro ce ne ha sottratto molte, mentre le fibre rappresentano un valido baluardo contro i tumori dell'intestino (colori e retto). Non solo: prevengono la calcolosi della colecisti, la stipsi, le emorroidi. Contribuiscono a ridurre il rischio di sovrappeso, di diabete e di malattie cardiovascolari. Fibre nella colazione dei ragazzi: un'ottima abitudine. Il muesli è buono e fa bene.
Le carni da utilizzare sono sempre le stesse, preferibilmente quelle bianche, cotte al vapore, il pesce, magro e bollito. Ma se sappiamo approfittare di quanto il ricco orto d'Italia ci propone giorno dopo giorno, sembreranno ogni volta diverse.

 

Le Fragole

Sulla tavola degli antichi romani, come testimonia Virgilio, erano molto gradite le fragole, il frutto della la primavera. Ricche di vitamina C (54 mg in un etto), di vitamina A, B1, B2 e PP, contengono anche calcio e ferro. Sono note le loro proprietà antiuriche e diuretiche. Efficaci contro le malattie reumatiche e contro tutte le infiammazioni delle mucose, esercitano un'azione benefica sul fegato e sulla circolazione del sangue.

 

Le Ciliegie

Le ciliegie, il cui nome è legato alla conquista da parte dei Romani della città di Kerasunte, sul Mar Nero, sono state portate nella nostra penisola da Lucullo.: un frutto davvero ... luculliano, dunque, che giustifica la sua fama di frutto goloso. Cento grammi di ciliegie equivalgono, come calorie, a cinque fette biscottate: sono perciò un alimento dietetico con buona percentuale di sali minerali, soprattutto potassio, calcio, ferro e vitamine, in particolare la A e la C.

 

Le Nespole

La nespola comune ha una polpa bianco-rosata, compatta al momento della raccolta, che diventa morbida e di colore giallo-arancio intenso dopo varie settimane, con la maturazione. Tanto piu' il frutto e' acerbo tanto maggiore e' la quantita' di tannini, molecole ad azione antiossidante, che danno la sensazione di asciutto in bocca e provocano un effetto astringente sull’intestino. Al contrario, nel frutto maturo i tannini si trasformano in zuccheri e il frutto diventa un blando lassativo.
La nespola contiene anche discrete quantita' di acido formico e acetico, che determinano il gusto acidulo, oltre a fibra alimentare solubile.