Commento: |
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Dopo
l’11 settembre si ha come l’idea che si stia mettendo a
posto il mondo. Il mondo, invece, non è per nulla a posto:
l’odio ribolle e si prepara a scoppiare. Sebbene non sia del
tutto giusto paragonarle, due posizioni sono emblematiche.
La
prima è esemplificata da Sgarbi: «Per vivere la vita bisogna
dimenticarla», cioè «… se per un attimo ci arrestiamo e
vediamo la vita scorrere davanti a noi che stiamo fermi, tutto ci
appare diverso, insensato, folle. La vita per viverla bisogna
dimenticarla. Nei momenti di pausa ci sentiamo come sull’orlo di
un abisso»
(V.
Sgarbi, «Per
vivere la vita bisogna dimenticarla»,
Il Giornale, 12 febbraio 2002).
La
seconda posizione è quella del Papa, in occasione
dell’inizio della Quaresima: «Gratuitamente avete ricevuto,
gratuitamente date (…). Amare i fratelli, dedicarsi a loro è
un’esigenza che scaturisce da questa consapevolezza. Più essi
hanno bisogno, più urgente diventa per il credente il compito di
servirli (…). Sia così per ogni cristiano, nelle diverse
situazioni in cui egli si trova»
(Giovanni
Paolo II, «Gratuitamente
avete ricevuto, gratuitamente date»,
L’Osservatore Romano, 6 feb.).
In
effetti, se la volontà dell’uomo si impone di non guardare
e di dimenticare, il suo cuore, posto di fronte alla drammaticità,
non resiste a commuoversi e a sentire l’impeto del compito che
il Papa descrive. Quanto si può e come si può: il minimo, per i
cristiani, è una preghiera appassionata. Compito è anche tener
desta la coscienza che l’11 settembre è sempre in agguato.
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Maurizio
Corsetti
Nel
cimitero cristiano di Kabul l’ultimo scempio dei Taliban
La
Repubblica, 10 febbraio 2002
Quattro
anni fa, il custode del cimitero cristiano di Kabul è stato
fucilato dai talebani. L’attuale custode vive di elemosina,
convive con la paura e racconta che lo scarico di una fogna è
stato deviato in modo da riversarsi sul camposanto.
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L’infanzia
amputata una ferita indelebile
Avvenire, 13
febbraio 2002
Il dramma
dei bambini costretti a combattere (che noi conosciamo
attraverso Tracce) è denunciato da un ambasciatore dell’Onu,
un sudanese, che a undici anni era stato costretto ad
uccidere; e da un ragazzino della Sierra Leone, che racconta
la sua storia al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
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Dilemma
territoriale (più che teologico) per gli ortodossi russi
Il Foglio, 14
febbraio 2002
L’articolo
commenta l’indignazione del Patriarcato di Mosca per
l’istituzione di diocesi cattoliche, e ricorda alcuni dati:
oggi ci sono poco più di 112.000 cristiani tra le parrocchie
della Russia europea e quelle della Russia asiatica; nel 1915,
erano 220.000 in quella europea e 140.000 in quella asiatica.
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Maurizio
Molinari
Linciato
a Kabul il ministro dei Trasporti
La Stampa, 15
febbraio 2002
Dopo
essergli stato assegnato l’unico aereo disponibile, il
ministro dei Trasporti afghano è stato linciato
all’aeroporto di Kabul da pellegrini in attesa di un volo
per andare in pellegrinaggio alla Mecca.
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