«Eluana, la legge vuole la vita»
|
||
Ilaria
Nava,
Avvenire, 25.10.2007 Per leggere l'articolo fai click su: 20071025_violini_legge_vuole_vita.pdf |
||
Testamento biologico: «Eluana, la legge vuole la vita», Intervista a Lorenza Violini, ordinario di Diritto Costituzionale alla Statale di Milano. «La Corte di Cassazione ha deciso che dev’essere considerata legittima la richiesta del tutore di una persona maggiorenne in stato vegetativo, di interrompere l’idratazione e l’alimentazione artificiali con sondino naso-gastrico, al concorrere di due circostanze. E cioè che la condizione di stato vegetativo sia apprezzata clinicamente come irreversibile, senza alcuna sia pur minima possibilità di recupero della coscienza e delle capacità di percezione, secondo standard scientifici internazionalmente riconosciuti; è che sia univocamente accertato, sulla basi di elementi tratti dal vissuto del paziente, dalla sua personalità e dai convincimenti etici, religiosi, culturali e filosofici che ne orientavano i comportamenti e le decisioni, che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento […]. La Cassazione giustamente si richiama agli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione […]. Questi articoli individuano nel consenso informato della persona cosciente e consapevole il presupposto che legittima gli interventi sanitari […]. Tuttavia la sentenza traspone questi principi correttamente interpretati in una situazione diversa: da paziente cosciente e consapevole a paziente incosciente. In questo senso la sentenza innova la giurisprudenza vigente in merito.» , Ilaria Nava, Avvenire, 25.10.2007 |
Rassegnina |
LA CASSAZIONE FA TESTAMENTO
(BIOLOGICO)
|
||||||||
|
Eluana Englaro è in stato neurovegetativo da 15 anni. Il 15 ottobre una sentenza della Cassazione ha deciso che spetterà ai giudici della Corte d’Appello di Milano stabilire la volontà di Eluana e pronunciarsi così in merito alla interruzione o meno della alimentazione. Si tratta di ricostruire una sorta di implicito testamento biologico desunto da frasi dette qua e là e comportamenti avuti dall’interessata in diverse occasioni. Tutto ciò i giudici dovranno farlo dopo essersi accertati che “la condizione di stato vegetativo sia irreversibile”. Non si sa se Eluana si risveglierà o no. Così come non si sa che significato attribuire alle risposte date agli stimoli e quale portata hanno le onde cerebrali registrate dall’elettroencefalogramma. Qui la scienza non può dire nulla di certo. Sappiamo, però, che queste onde ci sono e che Eluana, per quanto apparentemente incapace di relazionarsi con l’ambiente circostante, è viva. E la sua vita vale almeno quanto la nostra. Cercare di ricostruire a posteriori la sua volontà nasconde il tentativo di eliminare la possibilità che in quel corpo inerme si celi qualcosa di incommensurabile, non riducibile alle proprie abilità, che rende degna anche la malattia. Nel complesso questa sentenza rappresenta una vera e propria forzatura legislativa, per correre a larghe falcate verso l’introduzione del testamento biologico. Il traguardo è adeguare le leggi a una concezione che considera persona solo chi è capace di auto-determinarsi, tagliando fuori intere categorie umane. È una antropologia che ha orrore della imperfezione e del limite, della sofferenza e del dolore, come se questo non avesse nulla a che fare con la vita e con il suo significato. |