In questo periodo,
proprio quando le mura perdono la loro importanza difensiva, si ebbe l'ampliamento del
paese verso l'esterno delle mura in corrispondenza dei luoghi di passaggio; sorsero i
primi insediamenti rurali verso la zona Ariella e Pantaniello e tramite un percorso, il
Borgo si collegava con una chiesa in cui si seppellivano i morti.
Pietrelcina ebbe il suo sviluppo sociale a partire dal XV
sec. quando si ebbero numerose compravendite del feudo. Le vie di comunicazione che
scendevano al versante sud-ovest del Castiello presentano, ancora oggi, case strutturate a
schiera con un piano terra, che si presume fosse stato adibito a stalle. Le famiglie che
ricordiamo maggiormente per le compravendite del feudo sono: i D'Aquino e i Carafa che
sono stati a potere fino all'abolizione della feudalità del 1806. L'economia del paese è
prettamente agricola. Il periodo più critico per il feudo si ebbe verso la fine del XVII
secolo allor quando avvenne un terribile terremoto che distrusse gran parte del paese, la
chiesa di S. Anna e il palazzo baronale. Tra il '700 e '800 il paese ebbe come fulcro
della sua espansione la chiesa di SS. Annunziata e il cimitero. Con la decadenza del
feudo vi fu la costruzione di molti palazzi e residenze da parte dei signori e dai
proprietari terrieri.