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In Pietrelcina, come in altri paesi limitrofi, sono stati ritrovati alcune epigrafi risalenti all età romana, ne è da esempio una pietra votiva dedicata a Giove. Avvenimenti molto importanti per tutto il Sannio, in questo lasso di tempo, furono l'invasione dei Longobardi nel 570-571 e l'invasione dei Saraceni intorno al 860. Fra il IX e XI secolo in Campania e in Lazio sorsero numerosi monasteri basati sull'organizzazione sociale ed economica benedettina. Questo fenomeno interessò anche Pietrelcina, infatti, nelle sue campagne vi sono tracce di alcuni conventi intorno ai quali si svilupparono piccolissimi centri monastici, ne sono da esempio i feudi di San Marcuccio e di S. Stefano.

Di questi conventi, attualmente solo alcuni sono esistenti, ma abbandonati, mentre degli altri non si hanno più alcuna notizia. Già dal III sec. a. C. la città di Benevento aveva assunto un'importanza economica e sociale notevole per il fatto che la via Appia la collegava a Roma, la via Traiana e la via Latina la collegavano a Brindisi. Per questa posizione strategica, Benevento diventò, in questo periodo, la capitale più importante dello Stato Autonomo Longobardo; più tardi, però, subirà una lunga dominazione dello Stato Pontificio. Grazie ancora alla sua posizione naturale del territorio, essendo vicina al tratturo ed avendo una conformazione rocciosa ben evidente, Pietrelcina fu, probabilmente nel periodo Longobardo, un ottima "città fortezza". Più tardi, verso la fine del IX secolo, Benevento con la sua provincia fu invasa dai Saraceni. A tal proposito l'Architetto Raffaele Santillo fa risalire la nascita del paese proprio all'invasione islamica in quanto, il Borgo presenta degli schemi planimetrici che rispecchiano a pieno quelli mussulmani.

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