ITINERARIO N. 7

Al rifugio "Brentari"  dal rifugio Refavaie, ore 5.30, per la Val Regana – sentiero Giuseppina Negrelli e Forcella del Passetto, segnavia SAT n. 338 e n. 386.

      Il sentiero Giuseppina Negrelli, che si sviluppa fra la Forcella di Val Regana e la Forcella del Passetto, è molto ben marcato, ma non ha il numero SAT. E’stato costruito alla fine degli anni ’80 per facilitare l’accesso al rifugio Cima d’Asta da chi proviene dalla zona del Vanoi.  In precedenza, chi veniva dal Vanoi o dal Brocon doveva salire il Vallone Orti della Regana, di cui si tratterà al n. 8 e valicare la Forzeleta, m. 2680, che è duecento metri più alta del rifugio. Per questo motivo, ben poche persone provenienti da quelle zone frequentavano il rifugio Cima d’Asta, perché dovevano risalire la Forzeleta anche nel ritorno. Inoltre, trovandosi la stessa a m. 2680 d’altitudine, in certe situazioni meteorologiche il suo attraversamento diventa arduo o addirittura proibitivo.

             L’itinerario ha inizio alla chiesetta del Pront, m. 1050, segnavia SAT 338, rispetto alla quale il rifugio Refavaie si trova 1200 metri oltre, nella valle. Si segue la strada forestale (chiusa al transito), a sud della chiesetta, che con tredici tornanti giunge, in quasi due chilometri, al bivio, a m. 1300 circa. La strada di destra prosegue per il rifugio forestale del Pront e, sempre a destra, vicino al bivio, ha inizio il sentiero n. 363 della Cresta del Col del Vento. Di questo bivio si riparlerà al n. 10 ed al n. 26. S’imbocca la strada forestale di sinistra e, dopo cento metri, prima del ponte, inizia il sentiero della Val Regana, che prosegue per la maggior parte salendo a destra del torrente, parallelamente a questo. Il sentiero è unico e va sempre verso sud, ma in piena estate non è tanto individuabile per la presenza d’erbacce. Addentratosi molto nella lunga valle, il sentiero passa sull’altro versante e diventa più percorribile. Con qualche tornantello si raggiunge la forcella. Circa duecento metri prima della forcella s’incrocia sulla destra, salendo, il sentiero SAT n. 364, che sale nel Vallone Orti della Regana, Lastè dei Fiori, la Forzeleta e, in discesa, al rifugio di Cima d’Asta (vedi itinerario n. 8). Si precisa che all’escursionista che intenda salire prima la Cima d’Asta e successivamente raggiungere il rifugio conviene percorrere quest’itinerario; lo stesso vale per chi proviene dal Passo Brocon scavalcando il Col della Croce. Quest’argomento sarà trattato più dettagliatamente al n. 8. Arrivati alla Forcella di Val Regana, m. 2047, si lascia a sinistra e ad est il sentiero che sale al Col della Croce e prosegue per il Passo Brocon. Sempre a sinistra e a sud continua il sentiero SAT n. 338, seguito fino a questo punto, che scende poi in Val Tolvà e raggiunge il Camping Val Malene. S’imbocca a destra in direzione ovest il sentiero Giuseppina Negrelli, molto ben segnato, ma senza numero SAT, per un lungo tratto pianeggiante sul versante sud della forcella toccando, dopo dieci minuti, un’abbondante sorgente. Di qui, calando un po’, ci troviamo dentro l’ampia conca che costituisce la base del Vallone delle Prese. Un po’a valle di questa si trovano le prese dell’acquedotto di Castello Tesino da cui deriva la denominazione. Saliamo al centro del Vallone in direzione ovest, poi giriamo un po’a sinistra sulla pietraia e poi di nuovo un po’a destra (ovest). Si sale continuamente per una serie di tornantelli, si fiancheggia un’altra pietraia e si entra nella ripida valletta terminale, servita per un breve tratto da una fune metallica quasi superflua. In breve si guadagna il Passo della Cresta, m. 2445 circa. Si consiglia di fare molta attenzione se si percorre in senso inverso questo ultimo tratto. Di qui si continua in direzione ovest, quasi pianeggiante, con qualche perdita di quota e poi, in salita, si giunge alla Forcella del Passetto, m. 2495, dove converge il sentiero SAT n. 386, descritto al n. 2. Si prosegue in direzione nord-ovest con qualche saliscendi, attraverso le lastronate granitiche della zona denominata La Banca e si raggiunge il rifugio.