Schede biografiche
Simon Wiesenthal 1908 - 2005
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Simon Wiesenthal, intellettuale ebreo, noto come "cacciatore di nazisti", nasce a Buczacz, Ucraina, nel 1908. Diplomatosi al liceo di Lv’ov nel 1928, è costretto a studiare architettura a Praga perché un sistema di quote sull’ammissione degli ebrei lo esclude dal politecnico della sua regione natale. Rientrato a Lv’ov dopo aver conseguito la laurea nel 1932, inizia la professione di architetto e sposa Cyla Mueller nel 1936. Dopo l’occupazione sovietica della città nel 1939, la sua famiglia resta coinvolta nella “purga rossa” contro gli ebrei “borghesi”. Il patrigno muore in carcere, il fratellastro venne fucilato. Lui stesso, costretto ad abbandonare la professione, riesce ad evitare il trasferimento in Siberia solo perché corruppe un funzionario di polizia. Viene deportato in vari campi di concentramento dopo che i nazisti si sostituiscono ai sovietici come occupanti di Lv’ov: prima Janowska, poi Plazwow, Gross-Rosen, Buchenwald, infine Mauthausen. Dei numerosi membri della famiglia sterminati dai nazisti, è l'unico, oltre alla moglie, a sopravvivere all’Olocausto. Viene liberato a Mauthausen dalle truppe americane il 5 maggio 1945 e si ricongiunge poco dopo alla moglie, creduta morta fino a quel momento, dopo averla aiutata a fuggire sotto falso nome dal campo di Janowska. Dopo la guerra, comincia a raccogliere prove sulle atrocità commesse dai nazisti e fornire prove nei processi istruiti dagli Alleati contro i criminali di guerra: a tal scopo nel 1947 fonda a Linz un centro di documentazione storico ebraico. Dopo che la guerra fredda porta USA e URSS a perdere interesse nelle sue ricerche, dona nel 1954 la documentazione di cui dispone agli archivi Yad Vashem di Israele e concentra tutti i suoi sforzi nella caccia ad Adolf Eichmann, uno dei principali responsabili dell’attuazione della “Soluzione finale”, che si trova rifugiato in Argentina sotto falso nome. Nel 1960, riesce a farlo catturare a Buenos Aires dal Mossad, il servizio segreto israeliano e, nel 1962, a condannare a morte, da un tribunale israeliano. Rinfrancato da questi risultati, riapre il proprio centro, questa volta a Vienna: la sua opera consiste nel raccogliere prove sulla colpevolezza dei criminali nazisti e nel denunciarli, dopo averli scovati, consegnando i dossier alle competenti autorità. Da quel momento localizza più di mille criminali nazisti, tra cui Karl Silberbauer, l’ufficiale della Gestapo che aveva arrestato Anna Frank, Fritz Stangl, il comandante dei campi di concentramento di Treblinka e Sobibor, Franz Murer, il boia di Vilnius, Hermine Ryan, responsabile della morte di centinaia di bambini a Majanek. Muore a Vienna, il 20 settembre 2005, all'età di 96 anni (V. Corriere della sera, Diario, la Repubblica, l'Unità) |