L'ULTIMO
CONDOTTIERO
Eugenio
di Savoia
Lo
splendore di un principe
Parigi-18 ottobre 1663 –
Vienna-21 aprile 1736
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la mamma Mancini
Mazzarino, Le Mazzarino,
Maria, regina d'inghilterra, Montecuccoli e Padre Marco d'Aviano, i
mille anni della espansione mussulmana in Europa
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Gli stretti legami che Vittorio Amedeo II
di Savoia ha ancora con Luigi XIV di Francia (Re Sole), padrone della fortezza di Pinerolo e padrone di fatto del Piemonte*, non lasciano al
momento (1685) presagire nulla di buono. Vittorio Amedeo II,
che era rimasto orfano molto presto, aveva avuto una infanzia segnata nel
carattere. Chiuso ma curioso del mondo che lo circonda,
"frequenta" a corte gente di basso rango a servizio o si isola in soffitte e cantine
a covare il suo rancore, la sua rabbia. La madre Maria Giovanna Battista, nominata reggente
(dal 1675 al 1684), a malapena lo saluta. Lo vede come un avversario al suo potere, alle sue relazioni scandalose. Nel 1682 la madre,
in uno stimolo liberatorio, architetta un matrimonio con la figlia di Alfonso VI
Re del Portogallo . Vittorio Amedeo,
che ha 16 anni
(da due è nobilmente maggiorenne), sarà così destinato a succedere al trono
del Portogallo alla morte di Alfonso, lasciando mano libera alla madre, alle sue trame
e al burattinaio che sta dietro, Luigi XIV. Ma Vittorio finge di essere ammalato e rinvia la partenza. I malumori della corte
piemontese, antifrancese e antireggente, fanno svanire il progetto di matrimonio.
Ma una moglie comunque gli serve e si trova su un piatto la francese Anna d'Orleans
!!!. A 18 anni il
"solitario, imperioso e violento"
Vittorio ha conquistato il potere nonostante la madre e il Re Sole.
(*Pinerolo sarà riconquistata da
Vittorio Amedeo II di Savoia nel 1696. Il 30 giugno 1708 la Dieta di Ratisbona
dichiarava poi il duca Ferdinando Carlo Gonzaga-Nevers traditore dell’Impero per
aver accolto i francesi (ne morirà di crepacuore 7 giorni dopo) e l’imperatore
d'Austria investirà delle ultime terre del Monferrato (Casale) Vittorio Amedeo II di Savoia
considerato fedele)
Quando Luigi XIV si lancia in
una sfida contro la nobiltà protestante e dichiara di ergersi, "lui" a
paladino della fede
di Roma, ai Savoia non resta che accodarsi. Nel 1685 il Re Sole revoca
infatti l'editto di Nantes che per
quasi 90 anni aveva garantito libertà di culto ai protestanti Ugonotti. La revoca dell'editto di Nantes
(con l'editto Fontainebleu) ha come primo risultato la persecuzione dei
protestanti valdesi, di qua e di là dalle alpi. Vittorio deve suo malgrado uniformarsi e nel 1686 revoca tutte le misure di tolleranza in vigore
"i riformati devono tralasciare ogni esercizio di detta religione (culti
compresi), demolire tutti i templi o luoghi di adunanze, battezzare e allevare
nella religione cattolica tutti i bambini, mandare in esilio tutti i pastori,
predicatori e maestri.

Si fa risalire a questo
periodo una forte emigrazione italiana verso il nuovo mondo che alcune fonti collocano
però già qualche anno prima The first relatively large immigration of Italians to the American
colonies was in 1657 when an estimated 300 Protestants from Piedmont landed in
New York and went on to Delaware, where they organized the first government of
the colony of New Amstel, now New Castle. Bisogna precisare che editto o non
editto di Nantes le contrapposizioni erano continuate saltuariamente, in modo
anche violento. La "patente di grazia" del 1655 è ultimo episodio conciliativo
conosciuto ).
Le forze
savoiarde e quelle francesi che stanziano in Piemonte sbaragliano le esigue bande valdesi
mentre in Francia iniziano i massacri e la guerriglia. I morti e i trucidati in
Italia saranno diverse centinaia e i superstiti che non riescono a fuggire verso
nord (Germania o Svizzera) o a imbarcarsi dovranno convertirsi, mentre in
Francia 200.000 ugonotti faranno le valigie per i paesi confinanti. A mente fredda Vittorio ha modo di riflettere: ha combattuto contro i propri sudditi per
l'interesse d'uno straniero e del risultato non v'è certo da vantarsi. Ma
la situazione si ripresenterà secoli dopo quando per far contento un germanico
perseguiteranno gli ebrei italiani. Si vede che a certa gente la storia non
insegna niente.
Tre anni dopo i Valdesi rientrano
"Glorioso rimpatrio"
http://www.eresie.it/it/id546.htm
in un Piemonte
che ha ripreso le distanze dalla Francia allacciando contatti con l'Austria che arruola anche loro contro i francesi. Lo scontro è inevitabile. Dal 1690 al
1695 i Piemontesi (senza l'aiuto di alcun alleato) subiscono sconfitte, ma non
la capitolazione dai pochi francesi presenti in Italia. Il fronte italiano per i
francesi è dispersivo e l'offerta di una pace separata viene accettata in cambio
della neutralità. I francesi lasciano il Piemonte e Casale (Monferrato) passa ai
Gonzaga di Mantova.
Gli spagnoli intanto restano padroni di
Milano.
Passano pochi anni e si apre la guerra
di successione al decadente Trono di
Spagna (la Spagna è padrona oltre che delle Americhe (buona parte) anche della regione del Belgio)
che si svilupperà dal 1701 al 1714 tra Francesi
e Bavaresi da una parte e Inglesi ed Austriaci dall'altra (vedi sotto).
Il trono di Spagna era finito al
duca Filippo d'Angiò, nipote del re di Francia Luigi XIV, il quale assumeva il
nome di Filippo V.
Lo contestava però Leopoldo I
d'Asburgo la cui casata vantava per un complicato intreccio dinastico presunti
titoli dal tempo di Carlo V d'Asburgo
quello del «Sono padrone di un
Impero su cui il sole non tramonta mai»
Re di Spagna con il nome di Carlo I, re d'Italia, Arciduca d'Austria e
Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico (titolo ormai puramente formale ed
elettivo).
http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Europa02.jpg
Nell'aprile del 1701 Vittorio Amedeo firma si un'alleanza con Parigi, ma la cosa,
oltralpe, non viene presa tanto sul serio: ci penseranno le spie francesi a svelare le
vere intenzioni del Duca. La firma di un Savoia su un trattato ormai è vista più come un puro esercizio di grafia che una reale
azione di volontà. Due anni dopo è infatti la volta del trattato con
la parte avversa !!. Il Piemonte traditore ed ex neutrale viene messo a ferro e fuoco dai francesi e Torino assediata (1706). Prima che il cerchio si stringa Vittorio
Amedeo II lascia la città e va incontro al cugino Eugenio Francesco, Comandante delle
soccorrenti armate Austriache. Il famoso episodio di Pietro Micca che si fa saltare con la
polveriera per salvare la città è di quest'anno ... segue sotto
Ma chi era
Eugenio Francesco di Soissons figlio del principe Eugenio Maurizio*
di Savoia-Carignano
e
di Olimpia Mancini
figlia di Geronima Mazzarino, sorella del cardinale Mazzarino
nota anche con le sorelle e cugine come le
"Mazarinettes"
battezzate con lo zolfo.
*Eugenio Maurizio di Savoia-Carignano
1635-1673 (il fratello
PRIMOGENITO Emanuele Filiberto Amedeo porterà avanti la linea
Carignano che erediterà
con Carlo Alberto il
trono dei Savoia a partire dal 1831)
era figlio di Tommaso Francesco di Savoia e di Maria di Borbone portatrice del
titolo Soissons. Maurizio, che sposò a Parigi, il 21 febbraio 1657, Olimpia Mancini
nipote di Mazzarino, si distinse
come comandante militare nell'esercito francese raggiungendo il grado di
Luogotenente Generale (1672) un anno prima della morte avvenuta in circostanze
sospette. Il ramo collaterale dei Soissons-Carignano si estinse però nel giro di 3
generazioni con Eugenio Giovanni Francesco di Savoia-Soisson il 23 novembre
1734.
http://english.bmf.gv.at/publications/winterpalais.pdf
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I
Figli di Olimpia e Maurizio
- Luigi Tommaso di Savoia, conte di Soissons 1657/1702
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Filippo di Savoia 1659/1693, chierico
-
Luigi Giulio di Savoia 1660/1683 militare
-
Manuel Felisberto di Savoia, conte di Dreux 1662/1676+
- Eugenio Francesco, principe di Savoia-Carignano 18/10/1663-21/4/1736
- Jeanne de Savoie, mademoiselle de Soissons 1665/1705
-
Françoise de Savoie, mademoiselle de Dreux 1668/1671+
-
Luisa Filiberta, mademoiselle de Carignan 1667/1726 |
LA
GUERRA DI SUCCESSIONE AL TRONO DI SPAGNA
Due pretendenti al
trono di Spagna erano troppi. Se poi uno di questi era l'austriaco futuro
imperatore arciduca Carlo d'Asburgo ancor di più.
Dopo travagliate vicende un Orange era di nuovo statolder (massima carica militare)
della Repubblica delle 7 Province, o attuale Olanda
( fino alla fine del XV
secolo l'area dei Paesi Bassi comprendente anche il Belgio ed il Lussemburgo,
consisteva di vari ducati, contee e vescovati indipendenti (17 province) che
passarono per alterne fortune nelle mani dell'imperatore Carlo V, della famiglia
degli Asburgo-Spagna.), e questi era Guglielmo (III) che aveva sposato la
protestante Maria figlia
di Giacomo Stuart II (Re di Inghilterra che riporta il cattolicesimo in patria !! si disse per essersi
invaghito di Mary dei duchi d'Este di Modena figlia di una Mazarinettes, Laura).
L'Inghilterra
non aveva assolutamente digerito il matrimonio con quella che veniva definita la spia del Papa e men che
meno il ritorno alla fede di Roma. L'intervento di Guglielmo d'Orange (III° il
Bisnonno il I° era l'artefice 100 anni addietro della rivolta contro gli spagnoli che
condusse con una flotta pirata detta dei "Pezzenti del mare"), che depose
lo sfortunato Giacomo nel 1689, portò alla casata la corona di Inghilterra per poco
poiché nel 1702 per una fatale caduta da cavallo lasciò il trono alla cognata
Anna I. Tanto era però bastato per contrastare le mire del Re Sole che,
scoraggiato dall'intervenire in Inghilterra a sostegno dei cattolici, s'era rivolto a quella parte dei
Paesi Bassi (Belgio escluso Liegi) che stavano sotto la corona spagnola.
La coalizione che si era formata oltre agli Inglesi e agli Olandesi
comprendeva l'Austria che aveva mandato le sue truppe sotto il comando di
Eugenio di Savoia in posizione però subordinata al più giovane John Churchill
(26 maggio 1650 – 16 giugno 1722) - figlio di Winston 1° duca di Marlborough
(Conte di Marlborough dal 1689 e duca con le prime
vittorie del 1703, Winston Churchill il cancelliere della seconda guerra
mondiale è suo discendente in linea retta, ma non
ebbe il titolo che andò ad Ivor figlio del cugino più anziano)
e fratello della concubina di Giacomo II, Arabella.
Nel 1701 intanto Eugenio sbaragliava i Franco-spagnoli a Carpi, Chiari (Bs) e
Cremona ma ne perdeva altrettante. Se dal 1702 al 1704 le forze si equilibrano, quando lo scontro viene portato in
Baviera e può servirsi anche là dell'esperto Eugenio la situazione si capovolge. In una
grande battaglia campale a Blenheim nell'agosto del 1704 la coalizione rovesciò
le sorti dell'armata francese che impiegò diversi anni per riprendersi. La
ripresa della guerra dopo 4 anni non portò significativi successi per il Re Sole
e l'anno dopo in un altro terribile scontro pur uscendo sconfitti dall'asse
Marlborough-Eugenio i francesi inflissero ai nemici notevoli perdite. Un armistizio
separato nel 1712 fra Inglesi e Francesi, che rinunciavano alla unificazione dei
Troni Francese e Spagnolo, non pose termine al conflitto che Eugenio portò avanti
stancamente (e anche qui vi ebbe una sconfitta). La fine definitiva venne solo col primo accordo (che escludeva gli austriaci) o pace di Utrecht
(1713):
-
Filippo d'Angiò veniva riconosciuto legittimo re di Spagna con il nome di
Filippo V, ma la sua corona veniva separata da quella di Francia.
- La Spagna cedeva all'Austria i Paesi Bassi spagnoli, il regno di Napoli e
quello di Sardegna, nonché il Ducato di Milano e lo Stato dei Presidi in
Toscana.
-La Spagna cedeva all'Inghilterra la rocca di Gibilterra e l'isola di Minorca
nelle Baleari.
-La Francia cedeva all'Inghilterra i territori nordamericani di Terranova, l'Acadia
e la Baia di Hudson. Inoltre si impegnava a non più appoggiare le rivendicazioni
dei cattolici Stuart al trono inglese espellendo Giacomo III dalla Lorena e
riconoscendo quale legittima regina d'Inghilterra Maria, figlia primogenita
protestante del defunto Giacomo II.
-Agli olandesi veniva concesso il diritto di costruire fortificazioni militari
lungo il confine tra i Paesi Bassi ex spagnoli, ora austriaci, e la Francia.
-Al duca Vittorio Amedeo II di Savoia venne assegnata la Sicilia con il relativo
titolo regio, nonché Casale e tutto il Monferrato, parte della Lomellina e la
Valsesia.
-La città di Mantova (ex Gonzaga) rimaneva all'Austria.
-La Spagna cedeva all'Inghilterra l'asiento de negros, ovvero il monopolio del
commercio degli schiavi africani verso l'America, nonché il cosiddetto vascello
di permissione, ovvero l'autorizzazione ad un vascello inglese di attraccare una
volta l'anno in uno dei porti spagnoli dell'America meridionale per poter commerciare.
La stella spagnola era al tramonto. Tempo un secolo e si eclisserà totalmente
Colla successiva pace
di Rastadt del 1714 Francia e Austria convenivano sulla salita al trono spagnolo
di un Borbone (tuttora) e la nascita a est
del nuovo Regno di Prussia. I Savoia poi scambieranno
il Regno di Sicilia con quello di
Sardegna degli Asburgo nel 1720 che si vedranno di nuovo depredare il Regno
meridionale dai Borboni di Spagna nel 1734.
Le dinastie più
potenti d'Europa: i Borbone
http://it.wikipedia.org/wiki/Borbone
e gli Asburgo
http://it.wikipedia.org/wiki/Casa_d%27Asburgo
..segue Nel 1701 Eugenio è comandante supremo in Italia e nel 1706 dalla collina di Superga
realizza una
delle sue migliori battaglie sbaragliando i francesi superiori di numero e
difese. Ma ritorniamo indietro di qualche anno. Il giovane Eugenio, pur affidato alla zia
Luisa Cristina del Baden ed alla nonna paterna Maria di Borbone-Soissons era
stato di fatto cresciuto dal personale di Palazzo. Per lui si
prospettava una carriera ecclesiastica di cui si cominciava a sentire la
mancanza !!! in famiglia. Ma l’Eugenio senza regole del palazzo si dice saltasse
la “cavallina” e le finestre conducendo vita dissoluta già da adolescente. A vent’anni chiese un comando militare al Re Sole non sapendo o facendo finta di
non sapere che la madre era in disgrazia alla corte in seguito allo scandalo della avvelenatrice Voisin.
Deciso ad intraprendere
la carriera militare, e a non ripercorrere gli sbagli materni, Eugenio fuggì da
Parigi insieme al cugino, principe Luigi-Armando I di Borbone-Conti (che si
pentirà e tornerà sui suoi passi). Il suo viaggio si fermò a Vienna dove aveva
già militato il fratello maggiore Luigi Giulio, comandante di un reggimento di
dragoni morto contro i turchi a Petronell nel 1683. L'imperatore lo accolse nel suo
esercito ponendolo al servizio del suo comandante supremo Carlo di Lorena
intento a liberare Vienna dall'assedio posto da Maometto IV.
La sorte di Vienna
sembra infatti ormai segnata. Attraverso l'ultima maglia dell'accerchiamento, il 7
luglio l'imperatore lascia la città. Eugenio si distinguerà, dopo la vittoria,
in alcune battaglie minori d'inseguimento rivelando a 20 anni sul campo il suo
valore. Gli eserciti sostenitori della causa antimussulmana stanno
infatti arrivando dalla Germania (Sassonia, Franconia, Lorena) e dalla Polonia. Se in città si vive male (le lepri dei tetti o gatti diventano presto il pasto alternativo), fuori si scavano trincee e gallerie per far saltare le fortificazioni. La consulenza degli ingegneri francesi risultò molto preziosa agli ottomani che arrivarono fino alla conquista della porta degli scozzesi.
Il 12 settembre, pur inferiori di numero, le truppe cristiane comandate dal Re di Polonia sbaragliano i Turchi troppo impegnati nell'assedio.
Al termine di quell’anno (1683) Eugenio fu nominato colonnello e ricevette il
comando dei dragoni imperiali. Diciannove anni prima un altro grande condottiero italiano aveva sconfitto i Turchi e salvato la cristianità sul fiume Raab,
Raimondo Montecuccoli. Gli
incarichi per Eugenio non mancheranno. La controffensiva dell'esercito austriaco
in Italia (1701) era infatti al comando del duca Eugenio di Savoia che sconfisse
i francesi a Carpi e conquistò tutto il milanese nella battaglia di Chiari.
Anche la città di Cremona cadde nelle mani di Eugenio di Savoia (1702), mentre
Modena fu conquistata dall'esercito franco-spagnolo. Le sue forze sono sempre inferiori a quelle
nemiche, ma il suo stratagemma di dividere gli avversari e batterli ad uno ad
uno funziona a meraviglia. A Hochstadt con gli Inglesi poi a Torino con Amedeo le sue vittorie lasciano il segno. La massima carica militare, Presidente dell'Imperial Consiglio Aulico, gli spetta di diritto. Il re Sole ha modo di esternare
"Di nuovo l'abatino". Il potente Eugenio ora si fa costruire sulla collina da dove partì la liberazione di Vienna una sontuosa residenza che richiami alla memoria della gente quella che era la tenda del Gran Visir:
"La tenda del Visir è grande come Varsavia, arredata e con stanze da bagno ovunque. Fontane e giardini zampillano acque profumate. Lampade, divani e tappeti ricamati d'oro completano gli interni" Tutto questo cadde bottino di guerra nelle mani del Re di Polonia. Il palazzo
Belvedere viene costruito fra il 1713 e il 1723, mentre assume la carica di Governatore dei Paesi Bassi e
sconfigge i Turchi a Belgrado nel 1717 e pone di fatto fine della
espansione Mussulmana in Europa. Il potere di Vienna non è mai stato tanto
forte e potente. Tutti riconoscono in lui un uomo di inflessibile audacia, di rapide decisioni e di abilità diplomatica. Napoleone lo considererà uno dei sette grandi dopo, Annibale, Alessandro Magno, Cesare, Gustavo di Svezia, Federico II e il Maresciallo francese Turenne. Dai cugini italiani le attestazioni di riconoscenza sono scarse ed in alcuni casi date e riprese. La sera del
23 aprile 1736 il principe parla poco, è giù di voce. Rifiuta il decotto e si accomiata dagli ospiti che non lo rivedranno più vivo. La sua salma riposa nel Duomo di Santo
Stefano e il suo cuore a Superga.
http://www.valenzapo.com/pascoli/eugenio/Eugenio_di_Savoia/Indice.html
-http://www.sardimpex.com/sito
in costruzione/Savoia/savoia-carignano.htm
IL BELVEDERE
** SUPERIORE
Eugenio, misogino votato al
celibato (fu chiamato oltre che abatino anche Marte senza Venere benché la madre gli cercasse
moglie in Spagna, ma Vittorio come capo della Casata glielo vietava) morì senza eredi diretti. Tutto il suo
patrimonio andò alla nipote Vittoria 52enne, nubile figlia del defunto
fratello Luigi Tommaso di Savoia-Soissons, che diventata improvvisamente ricca,
trovò anche marito: il principe Joseph Friedrich von Sachsen-Hildburghausen, uno
spiantato di vent'anni più giovane che poi si separò e le mangiò metà del
patrimonio. Molte delle sue dimore vennero acquistate dalla corte viennese mentre
una parte dei quadri finì comprata da Carlo Emanuele III di Savoia e una parte è
tutt'oggi esposta nella Galleria Sabauda a Torino. Fra gli altri soprannomi
vantava un “Principe Sole”, con una vaga allusione al suo effettivo padre.
**Johann Lucas von Hildebrandt (Genova, 1668-1745) Figlio di un militare asburgico di stanza a Genova fu
allievo dell'architetto Carlo Fontana a Roma (attorno al 1690). Ingegnere
Militare passato al servizio di Eugenio di Savoia (ingegnere di corte dal 1701),
ebbe modo di conoscere anche l'opera torinese di Guarino Guarini. La sua opera
più famosa è il Belvedere di Vienna ma anche altre opere costruite per lo stesso
committente Eugenio come la villa castello di Ráckeve*** sull'isola di Csepel in
Ungheria. Vengono poi il palazzo Daun a Vienna, il castello Mirabell a
Salisburgo, lo Schlosshof a 40 km a est di Vienna (Marchfeld), si occupò della
ristrutturazione di una vecchia fortezza aggiungendo terrazze e giardini), la
chiesa di San Lorenzo di Gabel (1706-1711), in Boemia, ispirata al Guarini e la
sontuosa (d'interni) Peterskirche di Vienna (o chiesa di S. Pietro foto a fianco).
***La villa
Ráckeve sull’isola di Csepel (lunga 48 km e 257 km² di
superficie vedi foto più in alto), a sud di Budapest condivide l’insediamento con una piccola comunità
(ora) dopo che in passato fu sede di una grossa industria automobilistica
coinvolta nel '56 nella rivolta antisovietica. Sull’isola sorge anche una chiesa
bizantina ortodossa del XV secolo e da pochi anni l’Hotel
congressi nella rinnovata Villa Savoia
Ráckeve: dalla sala della cupola, grande 180 m2, situata nel
centro dell'edificio, si collegano le sale per congressi e manifestazioni, cui
oggi il castello è adibito.
In 1893 Manfréd and
Bertold Weiss established their ammunition factory there. By 1914 the plant was
the nation's biggest ammunition manufacturer with 30,000 employees while Csepel
at the time had a population of only 15,000.
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