Triangolo Lariano

Strada Regia (4)

Da Nesso al Ponte del Diavolo

La quarta tappa della Strada Regia riparte, ovviamente, dal ponte sull'orrido di Nesso, dove terminava la terza. Vedi: Nesso
Per arrivare fin qui, da Como, si possono usare i soliti autobus C30 SPT. Invece, è difficile usare mezzi propri perché quasi tutti i posteggi, del paese, hanno il limite di due ore, con disco orario.

Strada Regia, S. Maria di Vico, Nesso.

Una ventina di metri a nord del ponte sull'orrido, si individua facilmente una scalinata, in forte salita, con il solito segnavia.
Ammirando begli scorci sul lago, sulla chiesetta di S. Lorenzo e sul castello di Nesso, si attraversa il paese in verticale e si esce, in fine, su Via del Tivano (quella che porta al Pian del Tivano). Qui, un segnavia indica, a sinistra, la chiesetta di S. Maria di Vico (secolo XII°)(20'). Interessanti gli affreschi, sulla facciata verso la strada, che rappresentano una Madonna con Bambino, in discreto stato di conservazione ed una deposizione, della quale si intravvedono, ormai, solo vaghe forme.
All'interno sono presenti opere di Bartolomeo de Benzi (XV° secolo), un pittore locale di pregio.

Si prosegue, fiancheggiando la chiesa, su una stradina piana che attraversa la frazione Vico. Passati un paio di guadi, uno dei dei quali gira attorno ad un enorme trovante, si raggiungono due o tre casette abitate. Subito prima di queste, si incrocia il sentiero che sale dalla frazione Borgo Nuovo (40') che si può utilizzare per ritornare a Nesso, passando dal lato a lago.
Rientrati nel bosco, il percorso continua per mezz'ora in leggera salita poi, duri strappi fanno prendere rapidamente quota. Si deve scavalcare l'estremità occidentale del gruppo del San. Primo che taglia in direzione est-ovest il Triangolo Lariano. Questa catena montuosa si estende, con una propaggine, anche nel lago, formando la punta della Cavagnola che ora, si trova proprio sotto di noi.
Passato l'ostacolo, delle ripide discese riportano al livello precedente e si esce dal bosco a Carvagnana, la prima frazione di Lezzeno (1h. 30').


Proposta alternativa

L'attraversamento dei boschi, appena descritti, richiede un po' di attenzione, perché una decina di cavi di acciaio, per il trasporto del legname, sono tesi ad altezza d'uomo e quindi, abbastanza pericolosi. Sia le salite che le discese sono molto scivolose. Sebbene si cammini per quasi un'ora, si incontrano solo due o tre ruderi.
Consiglierei, pertanto, di iniziare la quarta parte della Strada Regia direttamente da Carvagnana, anziché da Nesso. Tra l'altro, qui, i posteggi non mancano.

Purtroppo non si potranno vedere la chiesa di Vico (già descritta) ed il ponte della Civera. Un bel manufatto in pietra che scavalca l'orrido, in riva al lago, unendo Coatesa e Riva di Castello (due pittoresche frazioni di Nesso). Una breve visita, almeno a questa zona, potrebbe entrare a far parte dell'itinerario 3, decisamente troppo corto.
Se rimane del tempo, merita un'occhiata anche la punta della Cavagnola.


Partendo da Carvagnana.

Attraversando questa frazione, si ha l'impressione che in questa zona, la Strada Regia abbia saltato a piè pari il XX° secolo. Molte parti del percorso, da qui fino al centro di Lezzeno, riportano indietro nel tempo, a tal punto che incrociando una guardia dell'Imperial-Regio governo, con la bella divisa bianca, non resteremmo affatto sorpresi.
Ci troviamo, senza dubbio, in uno dei tratti meglio conservati di questo antico cammino.

Strada Regia, segnavia con tempi corretti manualmente.

Dopo due ponti in pietra si giunge a Sormazzana e subito dopo, a Calvasino. Uscendo da quest'ultimo, un lungo pezzo di strada, pur rimanendo sull'antico tracciato, è stato allargato ed asfaltato. Di conseguenza, un chiesetta che prima fiancheggiava la via, ora si ritrova con il campanile piazzato in mezzo alla carreggiata. Persino un po' pericoloso!

Poco prima di entrare a Bagnana, si ritorna su una sede rimasta allo stato originale. Continuando in leggera discesa ci si ricongiunge con la SS.583, nei pressi del Museo della Nautica e Motonautica dei Cantieri Molinari, dall'aspetto decisamente poco invitante (40').
Proseguendo sulla statale, si raggiunge, in breve, il cimitero e poi il centro di Lezzeno dove si trovano il municipio, la parrocchiale ed il bell'oratorio di Santa Marta (XIV° secolo) riccamente affrescato anche sulla facciata. Vedi pagina: Lezzeno
Girando dietro alle chiese si imbocca una stradina selciata che porta alla frazione Rozzo, nei cui vicoli, una brusca svolta ci conduce dentro una valletta. Attraversato il torrente, una dura salita passa vicino ad un bel rustico, prende rapidamente quota e s'immette in una stradina che attraversa Morbia e poi, raggiunge una bella chiesetta dedicata alla Madonna dei Ceppi. Questa, si trova su una curva dell'ampia mulattiera che porta al monte Nuvolone e che fortunatamente, va imboccata in discesa.
Si scende sino ad entrare in Cendraro. Attraversato il piccolo borgo, la strada scende ancora per passare la valle di Villa ed entrare a Casate. Subito dopo, ancora giù, fin che, passata la valle di Casate, si raggiunge la statale (1h 30').

Strada Regia, un rustico sopra Rozzo, Lezzeno.

Pochi passi in direzione Bellagio e su una piazzola, s'incontra uno strano carro ricoperto di metallo, da poco ripescato dal lago, dove era stato gettato negli anni '50. Sotto, sulla riva, si vede una fornace per la produzione di calce che ha cessato l'attività proprio in quegli anni ed oggi è un cantiere nautico. Un interessante caso di archeologia industriale abilmente riadattata.

Si prosegue ancora per poco, poi, a destra di un'isolata villetta bianca, un sentiero s'inerpica sui Sassi Grosgalli. Questo è il nome dell'impervia costiera che dobbiamo percorrere per raggiungere il Ponte del Diavolo.
Con un po' di fatica, si raggiungono alcune case, poi, passato un piccolo ponte si sale per arrivare ad un'altra chiamata Ca' Bianca.
Dopo una lunga serie di saliscendi, si passa, in fine, accanto ad una casetta piccina, piccina ed improvvisamente, il sentiero comincia a scendere con una tale pendenza che si guarda, con simpatia, all'onnipresente parapetto fatto con paletti d'acciaio collegati tra loro tramite robusti fili dello stesso materiale.
In breve tempo, si giunge in fondo alla valle dove si trova il Ponte del Diavolo (2h 10' da Carvagnana). A pochi metri, attraversa lo stesso torrente anche l'ardito ponte in pietra della SS.583 che fa alquanto sfigurare questo misero ponticello che porta un nome decisamente troppo impegnativo.
Il manufatto antico è, infatti, alto solo 2/3 metri e largo meno di 10, a conti fatti, sarebbe stato molto più semplice passare il torrente a guado. Inoltre, siccome qua attorno, non si vedono strade e quella che abbiamo percorso è, chiaramente, un rifacimento moderno, la domanda che sorge spontanea è: "Cosa diavolo ci fa, qui, questo ponte?" (ah, ecco da dove arriva il nome!).

Raggiunta la statale e fatti quattro passi, in direzione Lezzeno, troviamo la fermata del Bus, C30 SPT, per tornare al punto di partenza. Può essere utile sapere che camminando sulla SS.583, per raggiungere Carvagnana occorre circa un'ora, più altri 45', se si vuole arrivare fino a Nesso.

Buon divertimento.



Strada Regia

Da Brunate a Torno
Da Torno a Pognana
Da Pognana a Nesso
Da Nesso a Lezzeno
Bellagio

Aggiornato agosto 2015

Strada Regia, salita verso Vico, Nesso.
Strada Regia, affresco su facciata, Lezzeno.
Strada Regia, sorgente con lavatoio, Lezzeno.
Strada Regia, affresco su un portone.
Strada Regia, proprio come nell'ottocento.
Strada Regia, il ponte del Diavolo, Lezzeno.


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