IL PROBLEMA DELL'ESCISSIONE
L'escissione viene praticata in due modi: il primo consiste nel tagliare il cappuccio del clitoride della donna (escissione sunna), il secondo nel cucire le grandi labbra, o con del filo, o facendole combaciare e fissandole con dei bastoncini (escissione faraonica con infibulazione) E' una pratica diffusa soprattutto in Africa, dove vi vengono sottoposte milioni di bambine generalmente fra i cinque e dieci anni. L'operazione, pericolosa per i rischi di emorragia, viene eseguita da donne anziane, che sono incaricate di mantenere viva la tradizione. Di fatto, una donna che non vi si sottoponga non può essere sposata; le ragioni che si adducono per questa vera e propria mutilazione sono diverse e dipendono il più delle volte da credenze superstiziose; come quella secondo la quale se durante il parto il bambino toccasse il clitoride potrebbe morire. In realtà hanno lo scopo di desensibilizzare le zone erogene delle donne e di impedire loro di provare piacere, e quindi di ricercarlo. Al momento del matrimonio, la deflorazione, eseguita con un dito o con una lama, provoca dolori intensi, e lo stesso avviene per la nascita di un figlio, dopo la quale la donna viene ricucita.. La pratica dell'escissione provoca ogni anno la morte di 1.300 bambine, ed è all'origine del 25% dei casi di sterilità femminile. Le resistenze a questa usanza sono ancora molto forti, anche fra le donne stesse, che temono di ritrovarsi emarginate dalla società se non vi si sottopongono
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