APPUNTI DI VIAGGIO: RICORDO BERLINO
com'era quando il muro la intimidiva
Ricordo la Berlino Ovest di allora, quando
ancora l'ombra del muro la incupiva e la ingrigiva. Ricordo una città morta, triste,
spenta. Tanta gioventù rovinata, accasciata senza volontà sui seggiolini della
metropolitana, diretta per chissà dove, forse in giro senza una meta precisa. Ragazzi
pelle e ossa, pallidi, con gli orecchini e le crestine punk; ragazze coi capelli viola o
verdi e gli occhi opachi, senza un sorriso. Alcuni li ho visti vomitare in un angolo del
metrò o per strada. A differenza del clima stravagante e audace di New York o del
trasgressismo giovanile di Londra e Parigi, qui sembrava di essere in una brutta pellicola
di 'Day After' o 'Terminator'. Soltanto alcuni quartieri alti avevano conservato una certa
integrità. Le signore ben vestite ed educate, mescolate ai turisti, sorseggiavano il tè
con stile neoclassico, da perfetta aristocrazia viennese. Se ne stavano lì sul
Kufuerstendamm, il boulevard di lusso; probabilmente non venivano mai alla Porta di
Brandenburgo dove il muro del sangue divideva in due la Berlino di allora.
Invece qui, appoggiati al parapetto fissando il muro, tanti berlinesi assorti, pensavano.
Se il muro avesse potuto sentirli, sarebbe esploso da solo, autodistruggendosi. Mi
parlavano dei loro parenti al di là della barricata, mi raccontavano degli assassinii,
dei ragazzi trucidati a colpi di mitragliatrice nel tentativo di passare dall'altra parte.
Ricordo la Berlino di allora, sporca e trasandata, divisa e ossessionata dalla violenza
delle armi. Una Berlino dove la parola libertà aveva
ormai perso la sua naturale bellezza e la parola speranza si
era svuotata e rinsecchita.
Vorrei vedere la Berlino di adesso. Non me la
aspetto più ricca, ma la immagino più vivace, credo che tanti sguardi vuoti si siano
riaccesi, tanti sorrisi siano ricomparsi, ora che ha riconquistato la sua antica dignità
di capitale, ora che ha ritrovato il suo orgoglio, ora che può combattere la miseria e
ricostruirsi. Berlino si apre all'Europa con fiducia, almeno così appare sui tabloid :
accoglie volentieri gli stranieri come nuove risorse umane in grado di portare una ventata
di energia e innovazione. Nel campo dell'architettura e della progettistica soprattutto ai
giovani di tutto il mondo offre ampie opportunità di lavoro.
Immagino i giovani di adesso prendere le metropolitane, entusiasti e spensierati come i
nostri studenti. Hanno buttato giù un muro, è riapparsa la luce. Anche le parole speranza e libertà hanno ripreso vigore e
sono tornate a significare. Vorrei vedere la Berlino di adesso, rinata, rifiorita. Almeno
lei ha vinto; non c'è più ombra lì, solo un brutto ricordo da cancellare.
Piccolo particolare curioso:
Alla Contessa M. Fede Caproni di Venegono in occasione dell'inaugurazione del Museo Aeronautico Caproni di Trento, realizzato anche grazie al suo impegno personale, è stato regalato un pezzetto del 'Muro di Berlino' demolito.
alia§cygnuss
Dialogo n.135 nov/dic 1994
reportage: viaggio immaginario nella mente del genio, omaggio ad alessandro volta tenutosi a villa olmo, como, dal 20 novembre al 20 febbraio 2000. Un viaggio virtuale nello spaziotempo, dalla magnetite al multimediale. Per celebrare il bicentenario dell'invenzione della pila attraversando il millennio.