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STORIA DELLA

"VIVACE"

DI GROTTAFERRATA

Stagione 1948-49 - I Divisione - Girone A

Fu questo un campionato molto modesto e, pur conservando la stessa formazione, la "Vivace" arrivò solo all’8º posto a quota 30, mentre la 1ª classificata, sempre l’ottima "Artiglio" di Roma, aveva toccato quota 57 (C.d.S)

Stagione 1949-50 - I Divisione - Girone A

La Vivace, pur conservandone il nome, si fonde con la squadra "Italia" di Roma, da cui prelevò i migliori giocatori, come Marini, Alessi, Liberati e Lodolo. Per la 5ª stagione consecutiva rimase come Presidente il Sig. Antonelli, mentre la squadra venne affidata alle cure di Edoardo Consoli. La formazione tipo fu questa: Vinciguerra IV; Fortini, Marini, Liberati, Vinciguerra II, Camilli II, Alessi, Lodolo, Panattoni, Chiaccierini e Vinciguerra V. Le riserve furono Umberto Vinciguerra, Emilio Canestri, Ciotti, Centioni.

Fu questo veramente un campionato palpitante per i numerosi colpi di scena, cui andò incontro. La "Vivace" era ritornata quella di una volta. Per comodità di cronaca possiamo dividere il campionato in tre fasi, nettamente distinte. Nella 1ª fase si susseguirono 3 sconfitte consecutive, tanto da lasciar perplessi perfino i più accesi sostenitori; ma ecco la 2ª fase, contraddistinta da risultati così clamorosi, che in breve portarono la squadra bianco-rossa al vertice della classifica.

La Vivace infilò una serie di 13 vittorie consecutive, che rimarranno memorabili fra gli annali sportivi della regione; oltre che delle vittorie, ottenne anche il record delle reti segnate in queste 13 partite: 37 all’attivo e solo 5 al passivo. Ma la Dea bendata era dietro l’angolo: la partita con la "TETI" di Roma, che doveva essere disputata il 29.1.1950, fu rimandata per impraticabilità di quel campo ed il recupero, effettuato il 12.2.’50, segnò la sconfitta della nostra formazione per 2 a 0.

"13 e non più 13", così sintetizzava il corrispondente Piero Boni, con malcelata soddisfazione, la sconfitta della "Vivace", che si permise perfino il lusso, è proprio il caso di dirlo, di sbagliare due rigori con Liberati ed Alessi, quanto la "TETI" conduceva ancora per una sola rete a zero. Quando si dice la Sfortuna!

La foto della formazione tipo, che conquistò alla "Vivace" le famose 13 vittorie consecutive, scattata al campo Roveriano ritrae: Vinciguerra IV, Alessi, Liberati; Chiacchierini, Vinciguerra II, Camilli II, Lodolo, Panattoni, Fortini, Vinciguerra V e Marini.

Ed eccoci alla 3ª fase. Essa fu contraddistinta da gare sempre più avvincenti, tra cui quella disputata nel girone di ritorno a Bracciano, la quale ebbe dei risvolti, a dir poco rocamboleschi e che merita di essere raccontata.

Causa la concomitante gara dell’allora famosa corsa automobilistica delle "Mille Miglia", la strada che dalla Via Aurelia (dove passava la corsa) portava a Bracciano non era percorribile, poiché tutti gli sbocchi delle strade che confluivano sull’Aurelia stessa erano bloccati.

I giocatori romani che giocavano col "Bracciano" si erano subito rassegnati all’inevitabile e non tentarono neppure di raggiungere in qualche maniera la simpatica cittadina lacustre. I locali braccianesi, racimolati alla bell’è meglio sette giocatori di fortuna (il minimo consentito) e convinti che la Vivace non sarebbe potuta arrivare entro il tempo regolarmente stabilito, che era di 45’ oltre l’ora d’inizio fissata, già pregustavano la gioia di incamerare i due punti senza colpo ferire, allorchè si videro all’improvviso piombare sul loro campo, 5 minuti prima del termine fatale, i giocatori della Vivace, i quali, con molti giri e per vie traverse, avevano finalmente raggiunto la meta.

Quale sia stata la delusione dei braccianesi, nessuno potrà mai saperlo. Non solo, ma quella che per loro sarebbe stata un’insperata vittoria, si tramutò ben presto in un’amara sconfitta. Infatti, iniziatasi regolarmente la partita ecco che dopo solo 10 minuti (bello sforzo! Dirà qualcuno) i fortunati vivaciani segnano; ne passano ancora alcuni ed ecco che uno dei sette abbandona il campo per un improvviso malore; in sei non si può giocare e l’arbitro sospende la partita. E’ pertanto la Vivace che incamera i due punti, bilanciando in tal modo la nera giornata contro la "TETI".

Venne poi la partita con le "Fiamme Azzurre" di Roma; ma un po’ per il nervosismo serpeggiante tra le file dei bianco-rossi, un po’ forse per la non troppa equità dell’arbitro, sta di fatto che al 20’ del II tempo, quanto la Vivace perdeva per 2 a 0, dopo inutili proteste per l’assegnazione della seconda rete, che per i bianco-rossi era viziata da fuori gioco, i vivaciani non seppero far di meglio che abbandonarsi all’ultima, seppure inutile protesta e si ritirarono sdegnosi dalla gara.

Le sanzioni della Lega Regionale furono giustamente dure: la Vivace ebbe squalificati: a tempo indeterminato Umberto Vinciguerra, precedentemente già espulso dal campo, per quattro gare Marini, per tre Celso Vinciguerra e per una Enrico Vinciguerra. Le ultime partite furono disastrose e così la Vivace terminava al terzo posto con 38 punti, seppure con l’amara soddisfazione delle 13 vittorie consecutive (C.d.S).

Nella stagione seguente il campionato non potè essere disputato e Franco Rinaldi fece disputare ai suoi ragazzi un campionato riservato ai soli juniores.

Stagione 1951-52 - I Divisione

Ritornò la Vivace sui campi della I Divisione, allenata dal Sig. Franco Rinaldi, mentre il Dr. Cristofari ne prese le redini come Presidente. Lo svolgimento del campionato fu contrassegnato da due volti diversi: infatti fino alla 22ª partita essa era prima insieme alla "Romana Elettricità" con 32 punti, ma poi si disgregò, riuscendo però a terminare al quarto posto con gli stessi 32 punti. La formazione base era questa: Enrico Vinciguerra; Umberto Vinciguerra, che intanto aveva scontato la squalifica, Luigi Chiacchierini, Renzo Vinciguerra, Celso Vinciguerra, Sergio Camilli, Luciano Liciani, Stoppa, Giancarlo Centioni, Settimio Mariotti e Bixio Vinciguerra. Le riserve erano: Cacchione, Otello Chiacchierini, Fortini, Marini, Liberati, Filippi, Consoli, Ticconi e Papetti (C.d.S.)

Stagione 1952-53 - Promozione - Girone A

Al Dr. Cristofari subentrò nella Presidenza il Sig. Federico Marinetti, mentre come allenatore rimase Rinaldi. La Vivace, per rinuncia di altre squadre, fu ammessa a disputare il campionato superiore di Promozione nel girone A. Purtroppo le cose non andarono per il verso giusto, sia per il salto di qualità, a cui la Società non era preparata, sia per dissidi e rivalità fra giocatori, sia per altri motivi, facilmente intuibili, sicchè la squadra non dette il suo giusto rendimento, pur avendo a disposizione giocatori come Enrico, Bixio, Umberto, Renzo e Celso Vinciguerra, nonché Ticconi, Stoppa, Otello Chiacchierini, Settimio Mariotti, Luciano Luciani, Liverani, Scacchi ed altri.

Purtroppo i dissidi si erano talmente acuiti che un Comitato di volenterosi prese in mano le redini della Società; ma ormai era troppo tardi. I risultati non cambiarono e al termine del Campionato la Vivace arrivò penultima con una manciata di punti (appena 16), per cui retrocesse in I Divisione (C.d.S.)

Stagione 1953-54 - I Divisione - Girone B

E fu un gran bene, perché la Società si rinnovò completamente, confermando il solo Federico Marinetti alla Presidenza e nominando un vice in Tiberio Tibei; ottimo Segretario fu Gino Fortini e Direttori sportivi Favio Moresi e Raimondo Aloisi (detto Dino). La squadra fu affidata alle cure di Franco Rinaldi.

Oltre alla I Divisione fu disputato anche il Campionato per Allievi Federali, onde avere un sicuro serbatoio per la prima squadra, che sul principio alternò buone prestazioni ad altre deludenti. Seguì poi una buona serie di vittorie con altre prestazioni alterne ed infine la Vivace infilò ben 9 risultati utili consecutivi con 6 vittorie e 3 pareggi, sicchè la squadra composta da: Enrico Vinciguerra, Croce, Centioni, Vinciguerra II, Chiacchierini II, Lucci, Ticconi, Martone, Stoppa, Vinciguerra IV e Rinaldi II, riuscì ad arrivare terza con 42 punti, insieme alla "Fondana", che risultò seconda per differenza reti e con la quale la nostra squadra doveva disputare lo spareggio per l’ammissione alle finali ed accedere così alla Promozione. La gara, disputatasi a Frosinone il 13.6.54, come altre in anni passati, ebbe esito negativo e la "Fondana" vinse 1 a 0. Con maggiore determinazione il risultato poteva essere ben altro! Ma lo sport è così fatto! (C.d.S.)

Stagione 1954-55 - I Divisione - Girone C

Per il terzo anno consecutivo il Sig. Marinetti rimase alla Presidenza, mentre vice fu nominato Alberto Roncaccia, allenatore divenne Fausto Camilli. La Vivace disputò un ottimo campionato; alla 21ª giornata era prima a quota 31 seguita dal "Palombara" a quota 29; alla 24ª giornata ancora prima a quota 35, seguita dal "Montecavo" a quota 30. Purtroppo nelle ultime partite la stanchezza era subentrata nelle file bianco-rosse ed il "Montecavo" ebbe buon gioco nel raggiungere la diretta antagonista. Lo spareggio per l’ammissione alle finali diventava inevitabile e la Vivace, ancora una volta, deluse i suoi appassionati, sicchè fu il "Montecavo" a disputare le finali.

La formazione tipo di quella stagione fu questa: Cacchione, Croce, Liciani, Chiacchierini III, Spalletta, Totti, Martone, Centioni, Pieri, Lucci e Vinciguerra IV. Ormai la luminosa stella dei Vinciguerra era al tramonto e i giocatori nuovi, provenienti da altre squadre, si affacciavano alla ribalta del campo Roveriano (C.d.S.).

Arrivati a questo punto si impongono dei chiarimenti. Abbiamo detto che nuovi giocatori ormai si affacciavano al Roveriano; ma ciò era dovuto a molteplici ragioni. Noi, seppur succintamente, tenteremo di analizzarne almeno tre, quelle poi che ci sembrano le più valide:

1.a -Alcuni giocatori, pur avendo ottenuto una decorosa sistemazione, dovettero abbandonare l’attività calcistica perché gli anni e le preoccupazioni erano arrivati anche per loro;

2.a - Altri invece, pur essendo ancora molto validi e proprio per questo, furono assunti da Istituti Finanziari o da altri Enti o Aziende, che svolgevano attività calcistica e certamente la Vivace non poteva né doveva essere di ostacolo per un loro sicuro avvenire;

3.a - Altri infine e questi in numero limitato, erano stati acquistati da Società concorrenziali o magari di categoria superiore; anche in tal caso la Vivace non poteva opporre i suoi dinieghi.

Da ciò le conseguenze di reperire altrove nuovi giocatori, sempre con la ferma intenzione di rafforzare la squadra bianco-rossa. Un’ultima precisazione e molto importante; quando noi scriviamo: formazione base o tipo, essa non corrisponde il più delle volte a quella migliore, poiché spesso accade che nella formazione cosiddetta tipo, possano figurare anche delle riserve, magari poi divenute titolari. Se avessimo voluto esporre le migliori, il nostro compito sarebbe stato abbastanza arduo, se non impossibile, per il continuo alternarsi di giocatori in campo nello svolgimento di un campionato, specialmente a livello dilettantistico. Non ce ne vogliano perciò quelli che spesso non figurano nella formazione tipo.