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STORIA DELLA "VIVACE" DI GROTTAFERRATA |
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Stagione 1926-27 - III Divisione - Girone B
Arriviamo così all’anno 1926. Dalla lontana Inghilterra approdava a Grottaferrata il marchese Spencer Turner, pro zio della Principessa LADY D, che prese alloggio in Via Fiume n.3, divenendo l’insperato finanziatore della squadra, la quale potè così iscriversi ufficialmente e per la prima volta al Campionato di III Divisione. La sede della Società fu trasferita al Corso del Popolo (allora intitolato a Vittorio Emanuele III), vicino all’attuale Farmacia Ghelfi. La formazione tipo, che risultò molto indovinata e dal giuoco spigliato e vivace, era la seguente: Badaloni (romano); Amedeo Luccichenti, Alfredo Centioni; Francesco Consoli (divenuto poi Sindaco nel II dopoguerra), Giuseppe Tiberi, Battisti Dolo (albanense); Damiano Mascherucci, Alfredo Fortini, Alessandro Furlani, De Sisti (albanense ) e De Toni (militare del Veneto), con riserva Alessandro Jacoacci (albanense), che risultò poi tra i migliori.
Inizia così l’immissione nella nostra squadra di militari provenienti dalle diverse armi e di stanza a Roma o a Ciampino e che venivano reperiti attraverso le conoscenze di Grottaferratesi, loro commilitoni. Perchè potesse meglio sopportare l’usura di un campionato, di cui facevano parte squadre agguerritissime, la "S.S.Vivace" organizzò anche una squadra di riserve, che partecipava a campionati minori e nello stesso tempo serviva da serbatoio alla I squadra.
In questo campionato i due gironi ebbero il seguente esito: Girone A: I "Littorio" (Roma), II "A.S. Forti" (Roma - Madonna del Riposo); Girone B: I "S.S.Vivace", II "Frascati". Le finali si disputarono a Tivoli e la nostra compagine si guadagnò la promozione, ma il passaggio in 2ª Divisione non fu possibile per le esigue finanze della Società.
Stagione 1927-28 - III Divisione
Nuove leve vennero immesse nella squadra, la cui formazione tipo, era questa: Luigi Centioni, talvolta sostituito da Badaloni (Roma); Alfredo Centioni, Giuseppe Tiberi; Guido Ciocca, Francesco Consoli, Giuseppe Antonelli; Alfredo Fortini, Alessandro Furlani, Mario Croce, Camerani (Roma) e Lorenzo Consoli. Come si vede la squadra era composta quasi totalmente da elementi locali, mentre da riserve, che poi passavano titolari, fungevano Melaranci (Genzano), Vincenzo Santini, Damiano Mascherucci, Romolo e Remo D’Ottavi e altri. Allenatore rimaneva ancora Alfredo Principini. Il girone in cui fu inclusa la "S.S.Vivace" era ricco di belle squadre e gli incontri più memorabili ed appassionati avvenivano con le squadre castellane e specialmente col "Frascati", da cui ci divideva un’insanabile rivalità. Il campanilismo raggiungeva alle volte punte eccessive e spesso il pubblico, non ancora sportivamente maturo, si lasciava trasportare dall’ira. Bastava una semplice punizione a favore degli ospiti o peggio ancora l’annullamento di una rete, realizzata in evidente fuorigioco, ad accendere la miccia; ne nascevano allora della baruffe che era difficile sedare e ne uscivano malconci sia i giocatori avversari che l’arbitro. Non bisogna però credere che sugli altri campi si scherzasse! Il fatto che allora, quasi tutti i campi, specie quelli della provincia, mancassero di una recinzione metallica, rendeva il compito degli arbitri molto arduo.
Nel suo girone la "Vivace" (d’ora in poi elimineremo le due S. iniziali) risultò ancora una volta 1ª, seguita dal "Frascati", mentre nell’altro girone risultò 1ª la "Littorio" di Roma e 2ª una squadra, di cui non si ricorda più il nome. La disputa delle finali dette i seguenti risultati: I "Littorio", II "Frascati", III "Vivace". La formazione di cui sopra durò ancora alcuni anni, salvo alcune varianti.
Stagione 1928-29 - II Divisione
In questa stagione la "Vivace" potè ottenere di iscriversi alla II Divisione e questo fu il massimo splendore cui potè arrivare la squadra bianco-rossa e ciò merita di essere segnalato, perchè la II Divisione di allora valeva senz’altro la Serie C/2 di oggi. Ma la gloria, se così si può dire, durò lo spazio di un mattino. La prima partita, giuocata ad Orbetello, ci vide soccombenti per 4 reti a 0, in casa col "Viterbo" vincemmo invece per 4 a 2 e con il "Trasimeno" di Roma (a Monte Sacro) perdemmo per 2 a 1.
Purtroppo i viaggi erano troppo lunghi e dispendiosi; ci si doveva trasferire a Frosinone, Viterbo, Civitavecchia, Terracina e perfino ad Orbetello. Essendo l’unico mezzo di comunicazione il treno, non era possibile, certamente per quei tempi e per il carattere dilettantistico della squadra, sobbarcarsi a spese così gravose, nè i giocatori, pur così attaccati ai colori sociali potevano essere costretti ad insostenibili sacrifici di tempo e di denaro, cosicché fu necessario rinunciare, seppure con sommo dispiacere, al proseguimento di quel campionato.
Stagione 1929-30 - III Divisione
Ritorna la "Vivace" nella III Divisione, che più si confaceva al suo giuoco, ma soprattutto ai suoi mezzi finanziari ed ancora una volta si ritorna agli antichi allori. La squadra bianco-rossa si classifica di nuovo "PRIMA" nel suo girone, seguita dal "Velletri", mentre nell’altro girone si classificò 1ª il "Bellator Frusino" (Frosinone). Quattro furono pertanto le squadre ammesse alle finali, che si disputarono però ad eliminatoria diretta. Nostra avversaria fu il "Velletri" e la partita, sebbene disputata sul nostro campo, ci vide soccombenti, perchè essendosi svolta proprio il giorno della Fiera del 25 marzo, molti giocatori titolari, essendo stati trattenuti dai genitori, per ragioni intuibili, nelle loro osterie, trattorie e negozi di alimentari, furono sostituiti dalle riserve, da troppe riserve, che nulla poterono contro il "Velletri".
Nella stagione seguente, 1930-31, i giocatori furono quasi gli stessi, ad eccezione di alcuni, fra i quali il conosciutissimo ed apprezzato Romolo D’Ottavi, chiamati in servizio di leva. La "Vivace" partecipò con onore al campionato di III Divisione, terminando al secondo posto dietro l’"Albano".
Come si vede, il comportamento della compagine bianco-rossa, ad eccezione della stagione 1928-29 (quella relativa cioè alla rinuncia del proseguimento del campionato di II Divisione, troppo oneroso per le finanze della "Vivace"), fu sempre ottimo, segno che in nostri giovani, ormai ben sicuri delle loro doti fisiche, atletiche e tecniche, si dedicavano a questo sport con entusiasmo e sacrificio, raggiungendo lusinghieri successi.
Stagione 1931-32 - Campionato U.LI.C.
La "Vivace" si iscrive alla nuova Unione dei Liberi Calciatori (U.LI.C.) e disputa tutte ottime partite, tanto da riuscire ancora una volta dominatrice del suo girone. La formazione tipo fu questa: Micocci (Roma); Amedeo Luccichenti, Alfredo Centioni; Armando Manaresi, Giuseppe Tiberi, Taverna (militare di Alessandria); Giuseppe Antonelli, Tolmino Canestri, Fernando Canestri, Alessandro e Ugo Furlani. Come si vede due soli erano i forestieri: Micoci e Taverna e ciò spiega gli ottimi risultati ottenuti. La squadra purtroppo non partecipò alle finali, rinunciandovi forse per le solite ben note difficoltà finanziarie.
Stagione 1932-33 Campionato U.LI.C.
La formazione rimase più o meno la stessa anche in questa stagione e la "Vivace" riuscì ancora ad arrivare prima, a pari punti con il "Cisterna". La finale di spareggio per il primo posto ebbe luogo a Velletri, ma purtroppo il campanilismo prese il sopravvento sullo sport. La gara infatti fu interrotta al 2° tempo sull’1 a 1, per le minacce profferite dal giocatore della "Vivace" Giuseppe Antonelli nei riguardi dell’arbitro e per gli incidenti verificatisi, sicché il "Cisterna" ebbe partita vinta a tavolino per 2 a 0. La "Vivace" ebbe ben 6 giocatori squalificati a vita e perfino Vincenzo Santini, riserva, fu squalificato a vita, perchè dagli spalti del campo inveiva contro l’arbitro.
Purtroppo la falcidia di giocatori ebbe gravi conseguenze per la Società, che non avendo riserve sufficienti ed efficienti, fu costretta a sospendere la sua attività per 5 anni. I giocatori non squalificati, come Romolo D’Ottavi, Alessandro Furlani e Alfredo Centioni andarono a rafforzare il "Marino" insieme a Mario Ceccacci, che ancora non era inquadrato nelle "Vivace".
Quindi con 4 giocatori Grottaferratesi, 4 Albanensi e 3 Marinesi, il "Marino" vinse per 5 anni consecutivi il campionato.
Stagione 1938-39 - Sezione Propaganda
Finalmente, come l’Araba Fenice, la "Vivace" risorgeva dalle sue ceneri; però il vecchio campo di Via Roma non era più agibile. La Società "Romana Elettricità", che allora gestiva tutte o quasi le reti elettriche del Lazio, vi aveva infisso i pali dell’energia elettrica e fu giocoforza rinunciare ad utilizzarlo. Anche la squadra non ebbe più autonomia propria e passò alle dipendenze del Partito Fascista col nome di "G.I.L. (Gioventù Italiana Littorio) Grottaferrata", disputando con tale nome la Sezione Propaganda, di recente istituzione. E non avendo più un suo campo, la risorta squadra fu costretta a giocare regolarmente "le partite in casa" sull’ospitale campo del "Marino", messoci gentilmente e generosamente a disposizione da quella compagine, alternandosi con essa, mentre la "G.I.L. Grottaferrata" si allenava sul campetto dell’Oratorio Salesiano, annesso alla Parrocchia del S. Cuore. Ci volle però la passione, l’entusiasmo e perché no, il sacrificio di pochi dirigenti e dei giocatori, perché la rinascita divenisse subito folgorante. Dapprima capitano e poi allenatore della risorta squadra divenne Romolo D’Ottavi, coadiuvato dall’estensore di questa Storia, da Mario Tiberi e da qualche altro volenteroso.
Allora era il tram che ci univa alla simpatica cittadina castellana e quando si giuocava, per così dire, in casa, i tram per Marino erano sempre stracolmi di tifosi, sicchè per la "Vivace" il giuocare a Marino non costituiva alcuno svantaggio. Da notare però che le spese per la squadra il più delle volte erano sostenute dagli stessi dirigenti e dai giocatori. La formazione per questa stagione può così desumersi: Remo D’Ottavi o Piero Degli Innocenti; Emilio Canestri, Cortesini (Roma); Agostino, Amerigo e Celso Vinciguerra; Oreste Di Caprera, Franco Vinciguerra, Sandro Busi, Romolo D’Ottavi, Ugo Furlani ed altri giocatori che man mano sostituivano quelli divenuti troppo anziani. La classifica finale del proprio girone in questa stagione rivide in vetta la "Vivace". Ma le vicissitudini dei tempi non ci permisero di disputare, almeno per quell’anno, le finali (tanto non le avremmo vinte, potrebbe dire qualcuno); sicchè ci accontentammo del I posto nel girone.
Stagione 1939-40 - Sezione Propaganda
L’anno dopo si seguitò a disputare il campionato della Sezione Propaganda, sempre con ottimi risultati. Ma intanto il volto della squadra andava man mano trasformandosi con l’immissione di altri giocatori locali, che dettero lustro alla "Vivace" come Fausto e Sergio Camilli, Renzo e Bixio Vinciguerra, Settimio Mariotti, Ippolito Furlani, Alberto Bini, Edoardo Santangeli, Franco Rinaldi, Edoardo Consoli, Franco Tappi, Angelo Ambrogioni ed altri; e ciò perché molti degli anziani furono richiamati alle armi o abbandonarono del tutto l’attività. Anche l’infaticabile Romolo D’Ottavi non fu più tra i dirigenti, mentre vi rimanevano i due Tiberi, cui si aggiunsero Giulio Antonelli e Luigi Mecozzi.