MATCH POINT
Di W.Allen, 2005
La vita è tutta questione di fortuna e la palla da tennis
lo sa bene ecco perché trattiene il respiro tutte le volte
che passa da una parte all’altra del campo. Un ragazzo poveretto
e un po’ modesto, uno che preferisce una porzione di pollo
arrosto al caviale, fa l’istruttore di tennis a dei ricchi
snob la cui maggiore preoccupazione è quella di prenotare
il tavolo nei ristoranti più esclusivi di Londra. E quando
non mangiano vanno all’opera e quando non vanno all’opera
se ne vanno in giro per il mondo, spaparanzati al sole su yacht
di incalcolabile lunghezza. L’unica consolazione è
che prima o poi la morte debba fare loro visita. Nel frattempo
i ricchi se la spassano e lui, l’istruttore vecchio stampo,
decide di spassarsela anche lui. Il padre della sua ragazza è
uno che conta quindi la spintarella gliela dà così
evita di iscriversi alle agenzie interinali. Il ragazzo ci sa
fare con la fotocopiatrice e i suoi colleghi di lavoro gli spianano
la strada che lo porta a diventare il grande capo dell’azienda
del vecchio.
- Non so cosa mi succede.
- Non starai pensando ancora a quei bambini?
- E’ tutta notte che ci penso… meno di un dollaro
al giorno.
- Chissà come faranno a vivere senza il tennis?
- Me lo chiedo anch’io. Ah, mi puoi passare il gatorade?
- Se vuoi per oggi smettiamo, hai lavorato troppo.
- Sarebbe meglio. Mio Dio, meno di un dollaro al giorno. Ah, per
stasera ho i biglietti per l’operetta, se vuoi puoi portare
pure lei.
- C’è un problema. Lei esce dal lavoro tardi. Dovremmo
venire ognuno con la nostra mercedes.
- Adoro le mercedes. Ragazzo, farai strada.
p.n.
SAW II –
La soluzione dell’enigma
Il maniaco col cancro c’ha preso gusto e ha deciso che quest’anno
il grande fratello lo trasmette lui. Ha assunto pure un aiutante
per preparare la casa, piazzare le telecamere, fare i provini
ai concorrenti. Lui si limita a fare il conduttore in studio.
Quando però i dirigenti Mediaset si accorgono che il maniaco
col cancro gli ha fregato il format, gli mandano la guardia di
finanza. Ma il maniaco aveva previsto tutto e così aveva
messo nella casa pure il figlio del capo della polizia, così
quello si mette pure lui a guardare il programma finché
non si ricorda che sull’altro canale c’era la partita
e visto che il manico col cancro non gli dà il telecomando
lo ammazza di botte e decide di rovinargli la trasmissione entrando
nella casa per portare via il figlio. Ma quando il poliziotto
entra nella casa del grande fratello s’accorge che non c’era
più nessuno perché il maniaco col cancro non aveva
i soldi per trasmettere in diretta, allora s’incazza davvero
perché il maniaco col cancro gli ha fatto la candid camera
e adesso nella casa del grande fratello c’è finito
lui.
j.n.
LADY VENDETTA
Di
Park Chang wook, Corea del Sud 2005
Geum-ja
è tanto brava e tanto buona e dice le preghiere tutte
le mattine, ma dopo che s’è fatta 13 anni dentro
s’è rotta le palle e ha voglia di togliersi qualche
sassolino dalle scarpe. Prima cosa si fa buddista, così
si risparmia la fatica delle preghiere. Poi si trova un lavoro
in una pasticceria e con i soldi che guadagna si fa costruire
una pistola fatta in casa che non spara a più di dieci
centimetri. Poi si ricorda di avere una figlia, ma quella
nel frattempo se ne sta in Australia a farsi i fatti suoi,
allora se la porta a casa, ma non hanno molto da dirsi perché
non conoscono le lingue. Si ricorda che aveva una faccenda
in sospeso col maestro delle elementari, uno che la buona
tavola gli risveglia pure altri appetiti, così lo cattura,
lo lega ad una sedia e lo costringe a fare da interprete con
la figlia australiana. Poi si ricorda che il maestro delle
elementari era comunista e si mangiava i bambini, così
fa una bella festa e invita i genitori dei bambini uccisi.
Quelli prendono il numeretto come al supermercato per portarsi
a casa un po’ di affettato, poi mettono tutto in ordine,
fanno una foto ricordo e si mangiano pure la torta.
j.n.
LEPRECHAUN
M. Jones USA 1992
con Warwick Davis, Jennifer Aniston, Ken Olandt, Mark Holton,
Robert Gorman, Shay Duffin
C’è un nanetto che va in giro
vestito come il gatto con gli stivali e ha un sacco di monete
d’oro. Un vecchietto gliele ruba, le nasconde e lo rinchiude
in cantina dentro ad una cassa, ma il nanetto con gli stivali
ha un sacco di poteri magici così fa morire di paura
la moglie e fa venire un infarto al vecchietto. La casa rimane
disabitata per 10 anni fino a quando viene comprata da due
forestieri che non sanno nulla della persona affetta da nanismo.
Questo, sente i rumori si risveglia e comincia a combinare
un sacco di scherzi perché rivuole le sue monete d’oro.
Ci scappa anche qualche morto finché al nanetto non
gli fanno mangiare un’insalata di quadrifoglio che gli
risulta un po’ indigesta e muore.
rob
MONEY TRAIN
J. Ruben, USA 1995
con Wesley Snipes, Woody Harrelson, Jennifer Lopez, Robert
Blake, Joe Grifasi
C’è il presidente della metropolitana
di New York che è un megalomane e gli piace un sacco
giocare con i trenini, tanto che in ufficio ha la riproduzione
in scala della ferrovia sotterranea.
Quando due fratellastri che lavorano per lui gli rubano il
modellino del treno, lui s’incazza e li licenzia. E’
l’ultimo dell’anno, bisogna festeggiare con lo
champagne, ma loro sono senza lavoro e senza soldi. A questo
punto non gli resta che svaligiare il treno con gli incassi
della metropolitana oppure fare le controfigure dei Ringo
boys. E visto che vengono scartati al provino dei Ringo boys,
decidono di rubare il treno vero, pieno di soldi veri. Il
presidente però va su tutte le furie e da buon megalomane
si mette a giocare ai disastri ferroviari per salvare il malloppo.
I due fratellastri sono però anche loro ottimi giocatori
e riescono ad evitare la catastrofe e a salvarsi pure il culo.
Se ne andranno così a festeggiare il capodanno da qualche
parte, e magari con i soldi rubati apriranno anche un’agenzia
pubblicitaria. La Ringo’s people. Qua la mano fratello.
rob
200 CIGARETTES
R. Bramon Garcia USA 1999
con Ben Affleck, Casey Affleck, Courtney Love, Christina Ricci,
Martha Plimpton, Jay Mohr, Dave Chappelle, Kate Hudson, Elvis
Costello, Janeane Garofalo
C’è un sacco di gente sballata
che deve andare ad una festa di fine anno nell’East
Village di New York. Nessuno vuole rinunciare alla festa,
rimanere a casa a capodanno è da sfigati, ma vuoi mettere
arrivare per primo. L’ex ragazzo della proprietaria
di casa fa l’artista e disegna fiche astratte ma non
batte chiodo perché pure a letto è un po’
astratto; due ragazzine di periferia non si ricordano l’indirizzo
della festa e nel frattempo, aspettando che gli si rinfreschi
la memoria, fanno a lingua in bocca con due disadattati; il
fratello del barista festeggia il compleanno ricevendo il
benservito dalla sua donna; l’amica del ragazzo che
è appena stato mollato vorrebbe farselo lei e se avanza
tempo vorrebbe farsi pure il barista; il barista viene rimorchiato
da due che hanno paura che se rimangono senza uomo a capodanno
poi restano a bocca asciutta tutto l’anno; la ragazzetta
timida e impacciata si innamora del suo accompagnatore ma
quello non la caga di striscio; la rock star famosa si fa
i morti; l’amica della proprietaria pare morta e allora
s’accontenta degli avanzi dell’amica; il tassista
nero e basettone con l’acconciatura anni settanta è
l’unico a lavorare ma sembra anche essere l’unico
che si diverte davvero. E poi c’è anche quella
che la festa l’ha organizzata ma che, a furia di assaggiare,
alle dieci s’è già svuotata tutta la riserva
di birra e così le viene un po’ di sonno e si
risveglia che è già mattina e le tocca pure
fare le pulizie.
rob
Revisioni
PAPILLON
F.J.Schaffner, USA 1973
con Steve McQueen, Dustin Hoffman
Fino a qualche anno fa in Francia ai carcerati
gli organizzavano una bella crociera anche se quelli preferivano
restarsene a casa. Il fatto è che la nave non aveva
manco la piscina e poi vabbè stringersi un po’
ma stare in quaranta in una stanza è un po’ troppo.
Così dopo un po’ li fanno scendere in un villaggio
turistico a cinque stelle in mezzo alle isole deserte per
riposarsi un po’. Ma anche il villaggio turistico non
ha la piscina, la spiaggia è troppo lontana e il capo
degli animatori è uno che se non ti diverti ti mette
pure in punizione. E quando uno dei carcerati decide di affittarsi
una barca per farsi un giretto, quello s’incazza e lo
mette a pane e acqua per due anni, ma il carcerato non la
prende bene e invecchia di colpo di vent’anni e convince
altri due a prenotare da qualche altra parte, affittano un
moscone e partono. Ma quelli dell’isola vicino i turisti
non gli stanno tanto simpatici così appena arrivano
gli sparano addosso e solo uno riesce a scappare e a farsi
un paio di settimane al mare ospite di certi pescatori muti
che alla fine gli regalano pure delle perle. Ma poi il carcerato
pensa che è pure ora di tornare a lavorare perché
tutte ‘ste vacanze un po’ lo hanno rammollito.
Si mette in viaggio, ma quelli del villaggio turistico lo
stanno ancora cercando, forse perché non ha pagato
il conto, così si rifugia in un convento e siccome
s’era dimenticato la carta di credito paga la stanza
con le perle che gli avevano dato i pescatori.
Ma la suora dice che ci faccio con ste cose, qui accettiamo
solo gli euro e così telefona a quelli del villaggio
turistico che se lo vengono subito a riprendere per metterlo
a pane e acqua per altri cinque anni. Alla fine però
il poveretto gli fa un po’ pena e decidono di affittargli
un bungalow su un’altra isoletta insieme all’amico
suo che nel frattempo s’è un po’rincoglionito.
Ma lui mica è contento e appena quelli si distraggono
un attimo se ne torna a casa in Francia a nuoto.
j.n.
INTERIORS
W.Allen, USA 1978
con Diane Keaton, Geraldine PAge, E.G.Marshall; Maureen
Stapleton, Kristin Griffith
Interiors, ovvero tutto quello che i ricchi
fanno e non avreste mai voluto vedere...
1- Abitano al mare e sognano la città, poi si trasferiscono
in città e rimpiangono i tempi (poche ore prima),
in cui abitavano al mare.
2- Quando non prenotano tavoli al ristorante prenotano per
il divano del loro soggiorno.
3- Hanno l’emicrania.
4- Mettono al mondo bambini e poi se li dimenticano nel
ripostiglio.
5- Non ce la fanno a stare in casa senza avere un bicchiere
in mano.
6- Fanno bambini e poi cercano di abortirli quando hanno
già sette anni.
7- Non sono contenti se ogni tanto non salta fuori la parola
idiosincrasia.
8- Sono scrittori e poeti che appena hanno scritto quattro
righe c'è qualcuno che gli fa la recensione sul New
York Times.
9- Inaugurano qualsiasi cosa gli capiti a tiro, gallerie
d’arte o nuove partite di cocaina.
10- Non divorziano, loro fanno separazioni di prova.
11- La loro più grossa preoccupazione è evitare
che oggetti poco esclusivi entrino nelle loro case.
12- Quando è il momento di riflettere lo fanno dietro
a una finestra scrutando l’orizzonte lasciando intendere
chissà quale profondità di vedute.
13- Non amano stare in compagnia di gente nera.
14- Votano Bush e dicono di essere a favore della pace nel
mondo.
15- Non hanno la televisione.
16- Aspirano al suicidio, ma sfortunatamente non vanno mai
oltre.
Interiors è la storia dei tormenti di un'arredatrice
e delle sue tre figlie: lei non sa più dove mettere
il vaso che ha appena comprato e loro non sanno più
in che ospedale psichiatrico rinchiuderla. Poi, alla fine,
lei prova ad arredare il fondo del mare e tutti possono
tirare un sospiro di sollievo.
p.n.
NIAGARA
H. Hathaway, USA 1953
con Marilyn Monroe, Joseph Cotten, Jean Peters, Don Wilson
Una giovane coppia di sposi che ha deciso
di trascorrere una breve luna di miele in un tranquillo
villaggio turistico vicino alle cascate del Niagara. Prenotano
una stanza con vista panoramica, ma al loro arrivo la trovano
ancora occupata. C’è un’altra coppia
che la stanza non la libera e che invece decide che il secondo
viaggio di nozze lo faranno nell’aldilà.
E’ la moglie cominciare. Approfittando del fatto che
suo marito è un tantino geloso e irascibile lo fa
passare per pazzo e violento. Ma il marito ha tutte le ragioni
per essere così. Sua moglie è molto bella,
talmente bella che quando esce dalla doccia è già
truccata, con tanto di rossetto, fondotinta e messa in piega.
Oltre a mettergli le corna e portarlo all’esasperazione,
lei decide pure di farlo eliminare dall’amante, un
killer da quattro soldi che quando tenta di farlo fuori,
ci finisce lui in fondo alle cascate. Il marito allora decide
di vendicarsi. Ed ecco che entra in gioco la coppia di piccioncini
in viaggio di nozze. E’ lei che viene coinvolta in
una serie di circostanze a dir poco sfavorevoli. Scambiata
per la donna adultera, rischia di essere accoltellata nel
suo letto, di cadere dal balcone panoramica delle cascate,
di sfracellarsi nelle vorticose cascate mentre la barca
senza carburante si dirige verso il baratro, insomma una
sfiga mai vista. Ma per fortuna alla fine si aggiusta tutto
e finalmente il marito riesce a far fuori la moglie e a
farsi un bel bagnetto sotto le cascate.
rob
LA PISCINA
J. Deray FRA/ITA 1968
con Alain Delon, Romy Schneider, Maurice Ronet, Jane Birkin,
Paul Crauchet
C’è una coppia di giovani che
se la spassano in una villa sulla costa azzurra fino a quando
non arriva un amico con sua figlia, un gran pezzo di ragazza,
anche se un tantino inanimata. Lei dichiara 18 anni altrimenti
scatterebbero le leggi sull’abuso di minori.
L’uomo, si sa, è predatore, si stanca in fretta
della sua donna e vuole rifarsi con quella degli altri, meglio
se fresca e giovane. Il papà non è tanto d’accordo.
Sia sul fatto che la sua donna sia da buttare sia su quello
che sua figlia sia una preda. E allora, come sanare queste divergenze
di opinione? Magari al papà gli facciamo assaggiare un
po’acqua della piscina. Della polizia non c’è
da preoccuparsi, basta dire di non avere visto niente. Acqua
in bocca.
rob
ZARDOZ
J. Boorman, GB 1973
With Sean Connery, Charlotte Rampling, Sara Kestelman, John
Alderton, Sally Anne Newton
C’è una brutta maschera gigante
di pietra che se ne fotte delle leggi sulla gravità e
vola su montagne e praterie ma invece di lanciare bigliettini
pubblicitari lancia fucili e munizioni per gli Sterminatori,
spietati uomini a cavallo che uccidono per divertimento. Siamo
nel futuro, un futuro talmente strano che sembra di essere nel
passato, al tempo dei film western con gli indiani. Il comandante
della maschera gigante fa salire uno sterminatore, Zed, con
lo scopo di portare scompiglio nel regno in cui vive.
Nel futuro, gli eletti vivono in un enorme campeggio pieno di
tende canadesi, hanno il dono della telepatia e il dono della
vita eterna. Non hanno bisogno di armi. Se fai il cattivo o
ti rompi i coglioni ti rendono apatico o vecchio e ti confinano
in una specie di lager per passare la tua vita eterna senza
contaminare gli altri.
Con l’arrivo di Zed gli eletti si incuriosiscono, il fatto
che quello possa morire sembra una novità divertente.
Poi gli Spietati rompono le invalicabili barriere di cellophane,
entrano nel regno degli eletti e fanno una carneficina, ma tutti
sono felici e contenti: gli spietati di uccidere, gli eletti
di morire. Solo Zed e qualche altro eletto ci rimangono un po’
male.
rob
UN MILIONE DI ANNI FA
D.Chaffey GB 1966
con John Richardson, Raquel Welch, Robert Brown, Percy Herbert,
Martine Beswick
C’è un gruppo di primitivi mori
e pelosi che vivono sulle montagne e un gruppo di primitivi
biondi e depilati che vivono al mare. Nessuna dei due gruppi
sa dell’esistenza degli altri. Un giorno un primitivo
moro viene cacciato via a male parole. Questo è quanto
si sono detto i due contendenti: uh uh-oh uh-uh-oh ah-uuhhh.
Dopo questo scambio di vedute alquanto teso, il più bastardo
dei due fa lo sgambetto all’altro e questo si sfracella
in un dirupo. Essendo l’uomo primitivo, come si sa, di
gommapiuma, durante la caduta non si fa niente e quando si risveglia
decide di andarsene e si incammina verso l’ignoto. Cammina
oggi e cammina domani arriva al mare, e anche se il mare era
dietro l’inquadratura, gli fanno male i piedi lo stesso
e sviene.
Viene raccolto dalle donne primitive bionde e depilate che lo
portano al loro villaggio. Qui viene accudito, medicato e sollazzato.
L’uomo primitivo moro pensa tra sé e sé,
ma chi me lo fa fare di tornare al mio paese, qui sono servito
e riverito e faccio tutti i miei comodi. Non me ne vado neanche
se… Ma ci pensa il capo villaggio a mandarlo via perché
lì tutti sanno, da bravi marinai, che l’ospite
è come il pesce, dopo tre giorni puzza.
Anche la bionda che oramai si è innamorata se ne va con
lui. Ma alla fine nessuno vuole riprendersi il primitivo moro
mentre tutti vogliono prendersi la donna bionda e ci pensa il
vulcano mettere tutti d’accordo.
rob
2022: I SOPRAVVISSUTI
R. Fleischer, USA 1973
con Charlton Heston, Edward G. Robinson, Joseph Cotten, Chuck
Connors, Dick Van Patten, Leigh Taylor-Young
Nell’anno 2022 c’è un’estate
torrida, un caldo atroce e poi c’è troppa gente
e ai ricchi gli tocca camminare in testa ai poveri per arrivare
al supermercato a fare la spesa. Allora, come fare per ridurre
la disoccupazione e sfamare tutta questa gente? E gli americani
ci hanno pensato, perché loro pensano sempre a tutto…
Così, se in Svizzera ti vendono la casa già con
la cucina e in Francia la casa ha già l’armadio
a muro, a New York se compri casa ti danno pure la servitù.
Belle e giovani ragazze vengono in dotazione di serie con l’immobile.
Ma il protagonista deve essere povero e sfigato perché
in dotazione si ritrova un vecchietto malandato. Per risolvere
il problema della carenza di cibo è bastato imporre la
stessa dieta a tutti. Barrette rosse o verdi tipo quelle del
ciocorì, ma prodotte con non si sa cosa. Al mercato la
gente fa la coda per procurarsi la razione di soylent verde,
ma quando questa finisce il popolo si incazza edeve intervenire
la polizia. Ma il protagonista è uno col palato fine,
e le barrette non gli stanno bene così decide di andare
a lamentarsi direttamente alla fabbrica produttrice. Qui però
scopre il motivo perché fanno così schifo: l’ingrediente
principale sono i cadaveri delle persone decedute per il caldo.
Non era il caso di pensarci prima all’effetto serra?
rob
METTI UNA SERA
A CENA
G. Patroni Griffi, ITA 1969
con Jean-Louis Trintignant, Florinda Bolkan, Lino Capolicchio,
Tony Musante, Annie Girardot, Adriana Asti, Milly, Nora Ricci,
Mariano Sigillo
Quattro amici si riuniscono spesso a cena insieme
e siccome nessuno sa cucinare preferiscono dedicarsi al sesso.
La ricca borghese tradisce il marito con l’amico attore,
il marito scrittore invece non vuole farsi l’ amica attrice.
I conti non tornano, ma non si fanno i conti senza l’oste.
Allora arriva l’oste e si ammucchia pure lui con la ricca
borghese. Quello che ci rimette è sempre lo scrittore
che gli è venuto anche il blocco. Alla fine però
prende spunto dalla relazione extra coniugale di sua moglie
e scrive una sceneggiatura. I protagonisti visto che c’è
non li cambia. Lascia se stesso, la moglie, l’amico, l’amica
e l’oste, ma questa volta li cucina tutti a puntino.
La morale di questo film è che il diavolo fa le pentole
ma non i coperchi. Così però il minestrone non
riesce mica tanto bene.
rob
MOTORPSYCHO!
R. Meyer USA 1965
con Haji, Alex Rocco, Stephen Oliver, Holle K. Winters
C’è un gruppo di invasati che
dopo aver visto Marlon Brando al cinema vogliono imitare la
sua banda ma siccome sono dei pezzenti e non hanno i mezzi vanno
in giro col Garelli di mio nonno. La banda è composta
dal capo, l’amico suo e quello che non parla. Quello che
non parla si vorrebbe fare una bella macchina con l’autoradio
e il pannello da 500 watt ma se ne va in giro con la radiolina
mezza scassata che mia nonna ha messo nel sacco delle donazioni
per il Terzo mondo. Forse sarà perché non si sentono
accettati dalla comunità o forse sarà perché
oltre al cinema non c’è nient’altro da fare,
tanto è vero che cominciano a combinare qualche marachella
in una cittadina isolata della California. Le solite bravate
da ragazzi, qualche borsetta rubata alle vecchie, qualche piccolo
omicidio, qualche stupro di giovani donne e così via.
Il veterinario del paese però non ci sta e, in mancanza
di un corpo di polizia con i coglioni, forte della sua carica
istituzionale (quella di veterinario), fucile in spalla, si
mette in marcia per cercare di redarguire la banda. Peccato
che venga morso da un velenosissimo serpente proprio mentre
sta pronunciando il suo sermone.
E poi, la resurrezione. L’uomo, quasi spacciato per il
veleno in corpo, con dolori atroci, rantolante ed in fin di
vita perde conoscenza. Arriva in suo aiuto una bella e formosa
Maddalena che gli allevia le sofferenze e al suo risveglio è
sano come un pesce. Forse perché la ragazza oltre a succhiargli
fuori il veleno pare avergli succhiato anche qualcos’altro?
Bisogna allora festeggiare il miracolo. Ma gli invasati mica
si limitano ai botti di capodanno, si mettono a tirare le bombe
e visto che hanno solo quelle a mano, si divertono a farsele
scoppiare addosso.
La morale di questo film è che se non sei bravo a recitare
è meglio se ti dai al teatrino della scuola. E poi parliamoci
chiaro, se proprio non sai fare l’attore puoi sempre andare
a consegnare le pizze, tanto il Garelli già ce l’hai.
rob
UN AMORE DI DONNA
N. Risi, ITA /GERM 1988
con Laura Morante, Bruno Ganz, Claudine Auger, Ivan Desny, Cinzia
De Ponti, Silvia Cohen
C’è un Tom Cruise un po’
maturo ed appesantito che come lavoro fa il pilota collaudatore
di aeroplani per l’esercito italiano. La paga è
una miseria quindi ha dovuto vendere la moto per comprarsi una
bicicletta. Visto che non riesce a mantenersi decide di conquistare
la mogliettina di un ricco e importante avvocato milanese. Quando
però la mette pure incinta questa non sa più che
fare, scappa e si rifugia nella casa di campagna per decidere
della sua vita. E’ il discorso della mamma a farla rinsavire:
ma sei pazza figlia mia, non vorrai mica divorziare, fai come
me, tra un po’ tuo marito lo ammazzi, come ho fatto io
e ti sposi il tuo pilota, così ti tieni pure tutti i
soldi. Ma lei ha la testa dura e così divorzia dall’avvocato
e sposa il pilota maturo che va in pensione con la minima sociale.
rob
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