duemilacinque - Prima Parte

The Island 
Four Brothers
I Fantastici 4
La Guerra Dei Mondi
Be Cool
Sin City
Saw - L’enigmista
Blue Berry
Io Robot
Tokyo Fist
Supersize Me
A Snake Of June
A Tempo Pieno
The Manchurian Candidate
Hostage
Million Dollar Baby
The Forgotten
The Aviator
Le Conseguenza Dell'amore

 

THE ISLAND
Di M.Bay, USA 2005

Se ti si spezza un’unghia non c’è problema, puoi sempre staccaglierla a morsi al tuo clone e tutto torna come prima. Loro sono lì per questo, e intanto aspettano di vincere la lotteria Italia, visto che fanno addirittura un’estrazione al giorno. Ma in mezzo a un miliardo di persone c’è sempre quello che vuol far di testa sua e magari la crocera non lo attizza più di tanto perché gli piace di più la montagna. I gusti sono gusti, non puoi farci mica niente. Così il tizio comincia a farsi delle domande sulla vita e la morte, tipo: ma sti pigiamini bianchi che mi metto tutti i giorni, chi me le lava, me li stira e me li conserva nel cassetto tutte le mattine prima che mi sveglio? Così, un po’ per spirito d’avventura comincia a seguire le farfalle e finisce per scoprire il mondo vero. Ma nel mondo vero ci sono un sacco di incidenti, in autostrada, alla stazione, in città, sull’elicottero. Insomma il mondo vero è un grosso autoscontro. Così il tizio decide di tornare a casa ad avvisare i suoi amici col pigiama bianco, e anche se a quelli stanno bene così come stanno, lui decide che gli vuol rovinare a tutti i costi la sorpresa e gli racconta che la lotteria è truccata. Non c’è nessuna isola, solo premi in gettoni d’oro.

j.n.

joenat
**½
paolo
 
berto
 
nexuno
 

FOUR BROTHERS
Di J.Singleton, USA 2005

Di mamma adottiva ce n’è una sola, e pure se era un po’ rompiballe i quattro fratelli le volevano un sacco bene, perché lei li aveva tolti dalla strada e gli aveva insegnato come si sta al mondo. Infatti adesso loro vogliono mettere in pratica i suoi insegnamenti e cominciano a prendere a mazzate tutti gli abitanti della città finché quelli non gli dicono chi è che ha fatto fuori la loro mamma. Non hanno paura di nessuno, loro. E non importa chi c’è dietro e quante pallottole ci vorranno, perché chi tocca la loro mamma muore. Così vanno le cose. E allora non basta scatenargli contro un intero battaglione dei marines, carriarmati compresi, perché duecento mila colpi di mitra non bastano a fermarli. La mamma è la mamma. Ci vuole la bomba atomica. E così quando trovano il cattivone gli danno appuntamento al polo nord e gli fanno fare il bagno. Solo che quello aveva dimenticato il costume e il bagno l’ha fatto coi vestiti, così poi prende l’influenza e muore. E i fratelli si possono dividere in pace la casa che la madre gli aveva lasciato.

j.n.

joenat
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paolo
 
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I FANTASTICI 4

Di

Uno scienziato ha un’idea meravigliosa per fare un bel salto di qualità ed entrare finalmente nell’albo d’oro degli scienziati. Peccato che la Moratti ha tagliato i fondi all’Università e adesso non ci sono più nemmeno i soldi per la macchinetta del caffè. E pensare che bastavano due lire per organizzare una piccola missione nello spazio. Per fortuna c’è il suo ex compagno di classe che gli ha pure fregato la ragazza, che così, disinteressatamente, gli presta 200 miliardi di dollari, per finanziare la missione. L’unica cosa che chiede è una piccolissima percentuale sui guadagni, il 95%. Lo scienziato si fa due conti in tasca e vede che lo stipendio è sempre meglio di quello da ricercatore così accetta. Ma l’amico coi soldi non sa che lo scienziato aveva la calcolatrice difettosa e si era dimenticato le tabelline. Così quando tutti assieme tra amici partono per la gita nello spazio, qualcuno si dimentica di chiudere bene la porta e si beccano un bel po’ di radiazioni. Ma non è mica una cosa brutta. Invece di morire tutti, gli vengono i superpoteri. Allo scienziato gli viene voglia di allungare le mani e quando succede alla sua ex le viene voglia di sparire. L’amico prende fuoco facilmente e quell’altro ci rimane di pietra. Ma quello che ci ha rimesso i miliardi non gli viene tanto da ridere, e il suoi superpoteri lo fanno diventare un po’ incazzoso.

j.n.

joenat
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LA GUERRA DEI MONDI
Di S.Spielberg USA 2005

In America hanno finito i nomi per gli uragani e quando arriva l’ennesimo temporale tutti escono per strada e guardano in alto per farsi venire in mente un bel nome nuovo. Solo che i fulmini cadono tutti nello stesso punto e a nessuno gli viene il dubbio che c’è qualcosa che non va. Ma TomCruise è il più furbo di tutti e capisce che è meglio scappare, e in fretta. Frega l’unica macchina funzionante di tutti gli Stati Uniti, carica i due figli che la sua ex moglie gli aveva lasciato per rovinargli il weekend e che già gli hanno spaccato le palle dopo due ore e approfitta per riportaglierli indietro. I due ragazzi ci rimangono un po’ male, ma TomCruise gli dice di non far storie e non guardare indietro perché stanno succedendo cose brutte, e lui non ha tempo da perdere, a loro ci penserà la madre.
Il problema è che proprio in quel momento gli alieni hanno deciso di conquistare il mondo intero e di spolparsi tutti gli abitanti della Terra. Niente da fare, TomCruise è bloccato coi due figli rompicoglioni e non può tornarsene a casa sua. Nel frattempo gli alieni si sono mangiati quasi tutti gli esseri umani. Il figlio di TomCruise decide che vuol fare il militare e il padre gli dice “Propro adesso devi decidere che non c’è tua mamma, poi quella se la prende con me”, ma quello ha la testa dura e parte per l’Iraq approfittando del caos. Intanto gli alieni fanno a pezzi tutte le case che trovano. Poi ci si mette anche la figlia a rompere le palle e allora TomCruise si rompe davvero i coglioni e tira un petardo nel sedere di uno degli alieni e quelli cadono uno dopo l’altro come i pezzi del domino, ma mica era merito di TomCruise, si erano beccati tutti l’aviaria!

j.n.

joenat
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BE COOL
Di F.G.Gary

Il mondo dei produttori musicali è peggio di quello della mafia. Perciò se sei una ragazzetta che c’ha voglia di cantare e diventare famosa è meglio che non ti immischi con la gentaglia che gira in quest’ambiente. Una cosa da evitare per esempio è avere a che fare con la DeFilippi e i suoi scagnozzi. Brutta gente. Se hai fatto l’errore di firmare con loro c’è una sola persona che ti può tirare fuori dalla trappola. E’ John Travolta. Lui conosce l’ambiente, sa come muoversi, può trovarti i contatti giusti, magari ti fa conoscere pure Uma Tuhrman e ti fa cantare una canzone ad un concerto degli Aerosmith. Il massimo che ti può offrire la DeFilippi invece è un’ospitata a Buona Domenica, da Maurizio Costanzo, in compagnia di Platinette. Vuoi mettere.

j.n.

joenat
**½
paolo
 
berto
 
nexuno
 

SIN CITY
Di R.Rodriguez & F.Miller, USA 2005

C’è il figlio di Silvio che si diverte a molestare le bambine e un’unica persona che può fermarlo. E’ un poliziotto che sta per andare in pensione, ma non prima di aver risolto il suo ultimo caso. Il suo nome è Di Pietro. La pista che sta seguendo lo spinge al porto dove becca Piersilvio col sorcio in bocca e gli spara nelle palle, ma gli amici del cavaliere gli fanno passare la voglia di giustizialismo e lo sforacchiano per bene. Ma lui non muore perché la storia è ancora lunga, e c’è ancora tempo per passare alla politica. Nel frattempo c’è uno così brutto, ma così brutto che nemmeno le prostitute se lo filano, anche se lui è disposto a pagare bene. Il suo nome è La Russa ed è un tipo davvero duro e nero, così duro e nero che pure se lo tiri sotto con la macchina lui non si fa un graffio ed è subito pronto a rialzarsi per farti il dito. Lui è innamorato di una amica sua a colori che ha pure lei il vizio del dito medio, ma si vede che deve aver sfidato lo studente sbagliato, uno che assomiglia a Tremonti da piccolo e che anche se ha gli occhiali alla John Lennon è uno che se lo fai incazzare ti fa a pezzi e ti mangia in un boccone solo. Ma guai a toccargli la Santanché al povero La Russa che diventa una bestia e non vede l’ora di vendicarsi usando tutti quei trucchetti che gli hanno insegnato i suoi amici poliziotti del G8. E quando comincia non c’è santo che tenga, lo puoi fermare solo se lo minacci di raccontare tutto alla mamma. Piuttosto si fa friggere sulla sedia elettrica che dare un dispiacere alla madre.
C’è un altro poliziotto che vuole fare il brillante e per dimostrare ai suoi amici che lui è il più figo di tutti piglia a schiaffi la sua ragazza che intanto gli ha già fatto il servizio con un altro. Quando lo scopre il commissario decide di vendicarsi andando a puttane e siccome che è un po’ nervosetto le signorine decidono di insegnargli le buone maniere facendolo a fette a lui e a tutti i suoi amici. Ma questo non si può fare, perché lo sanno tutti che con la polizia c’è un accordo, io non do fastidio a te e tu non dai fastidio a me. Scoppia il finimondo e la mala vuole mettersi di mezzo e fare la spia alla polizia, però le prostitute sono più allenate, sparano più in fretta dei mafiosi e vincono.
Poi alla fine torna Di Pietro che intanto s’è fatto qualche anno di galera perché avava mandato un avviso di garanzia al presidente del consiglio. Quando esce va a trovare la ragazzina che aveva salvato dalle grinfie del figlio del premier prima di finire in gabbia, solo che adesso lei non è più una ragazzina, ma è una ballerina di lap dance e quando la vede comincia a farci qualche pensierino. Ma pure Piersilvio si fa venire le voglie, diventa giallo dalla gelosia e rapisce la ragazza, ma Di Pietro risolve tutto. E tutti quelli che alla fine del film sono riusciti a rimanere vivi vissero felici e contenti.

j.n.

joenat
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paolo
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berto
 
nexuno
 

SAW - L’ENIGMISTA
Di

Può capitare di svegliarti in una stanza buia, con una catena al piede, prigioniero di un maniaco sadico con l’hobby dei giochi a premi. E questa volta il premio è resatre vivi. Peccato che per vincere ti tocca fare delle cose bruttissime come mangiarti un occhio di bue, bere latte e sangue, cantare una canzone di Albano o cercare le chiavi del lucchetto nell’intestino del tuo compagno di gioco. Solo che il maniaco sadico è furbo e anche quello che a te sembrava il presentatore del quiz, invece fa parte del gioco, e pure lui deve stare attento a fare bene il presentatore sennò non lo fanno più lavorare. Ma allora chi è la talpa, si chiede il protagonista mordendosi le unghia dei piedi per la rabbia, e sparando a destra e sinistra pensando così che prima o poi in questo modo lo becca. Ma il maniaco è furbo e si è nascosto bene proprio sotto il suo culo, così lui si arrende e decide che va bene così, ha perso, il gioco non gli piace più e non fa niente se lo eliminano. E allora lo eliminano.

j.n.

Quando ho visto L'Enigmista ho subito pensato a mia nonna. Mia nonna è abbonata alla settimana enigmistica, ma questa è un'altra storia. Mia nonna non ha visto The Saw. Eppure non fa che lasciarmi in giro per casa bigliettini e cassettine con la sua voce registrata. L'ultimo biglietto che ho trovato faceva più o meno così: "Se quando torno non hai ancora portato fuori la spazzatura, succederà qualcosa alla tua famiglia". Eppure anche lei era una della famiglia. Poi ho scoperto che lei doveva farlo perchè altrimenti il nostro cane, era lui la mente sadica, le avrebbe pisciato sul tappeto . E' proprio vero che non ci si inventa più niente.

p.n.

joenat
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paolo
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berto
 
nexuno
 

BLUE BERRY
Di

Quando scarichi un film da internet devi sempre controllare l’audio. Mica basta sentire che il film è in italiano e in dolby surraund, e anche se il sonoro è registrato col walkman nel cinema vicino casa, va bene lo stesso. Tanto si sapeva che non era sto grande film. Il problema è che i cowboy qui cominciano a parlare in italiano, poi dopo cinque minuti incontrano gli indiani e imparano subito la loro lingua. Mi fa piacere per loro che è gente sveglia e si adatta subito con le usanze straniere, ma qui dopo dieci minuti si finisce per non capirci più una mazza. L’unica cosa che ho capito è che gli indiani non sono mica sti grandi cuochi, visto che il protagonista deve aver mangiato qualcosa che gli ha fatto male parecchio perchè a lui gli ha fatto venire le visioni e l’amico suo lo ha steso definitivamente.

j.n.

joenat
Ø  
paolo
 Ø
berto
 
nexuno
 

IO ROBOT
di A.Proyas, USA 2004

Io sti robot proprio non li capisco. Mica ci si può fidare di loro. Meglio toglierli di mezzo. Meglio tornare ai vecchi tempi. Molto meglio quei comodi extracomunitari senza permesso di soggiorno di una volta. Quelli si che costavano poco e quando ti stancavi di loro potevi sempre dargli la colpa di tutto. Magari li rispedivi nel centro di accoglienza dove lo avevi comprato e se era difettoso lo potevi sempre sostituire con uno nuovo di zecca, tanto ne arrivavano a centinaia ogni notte e potevi scegliere il modello che ti piaceva (marocchino, nigeriano, iracheno, curdo, cinese...). E se poi non ti serviva più potevi scricarli in mare senza farti tante domande, tanto erano biodegradabili. Di questi robot invece mica te ne puoi liberare così facilmente. E poi ti saranno costati pure un occhio della testa. Se ne stanno sempre lì a fare i perfettini. Che palle! E se poi gli viene voglia di una svolta a destra e decidono di toglierci di mezzo a tutti è pure facile che ci riescano. No, no. Molto meglio i vecchi tempi, e i servi di una volta.

j.n.

joenat
*   
paolo
 
berto
 
nexuno
 

LE CONSEGUENZE DELL'AMORE
Di P.Sorrentino, Ita 2004

Una delle conseguenze dell'amore è che puoi finire come niente in mezzo a due metri di cemento a presa rapida. Un modo frivolo come un altro di pagare il conto per uno come Titta Di Girolamo, uno che di frivolo ha soltanto il nome. Si perché certi scherzi alla mafia non glieli puoi mica fare. E poi tutto quello sforzo per regalare una BMW nuova alla sua ragazza. Ma a quella non gli bastava un mazzo di rose? Non importa se Titta si è sempre comportato bene, se non ha mai sgarrato una volta, nemmeno con la sua dose di eroina una volta alla settimana, da venticinque anni. Se ha fatto sempre come si deve il suo lavoro. Gli servivano dei soldi? Bastava chiedere. Poi loro magari ti dicevano di no, ma è questione di educazione. Lo sai che la mafia ci tiene a certe cose, no?

j.n.

joenat
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paolo
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berto
 
nexuno
 

THE AVIATOR
Di M.Scorsese, USA 2004

Tutto ha un prezzo a parte i microbi. I microbi non sono in vendita. I microbi non li corrompi. La loro forza è nel numero. Per muoversi loro non hanno bisogno di aerei. Un giorno sono in Europa, il giorno dopo se ne stanno allegramente sulla maniglia della porta della toilette che Howard non riesce proprio a toccare. I microbi in guerra non ci vanno. Il mondo di Howrad Hughes è come il mondo di Quark. Un interminabile documentario sui microbi, la vera ossessione di Hughes, dopo gli aerei. Quelli della PanAm sono un vero bastone tra le ruote. Perchè allora non progettare un modello d'aereo senza ruote, così quelli il bastone non sanno dove metterlo. Il sogno prende quota. Uno così veloce non c'era mai stato. Howard Hughes, il sognatore più veloce della storia. Tremila piedi, duemila piedi, mille piedi, cento piedi, dieci piedi, poi restano solo i tuoi di piedi e il sogno svanisce.

p.n.

joenat
***½  
paolo
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berto
 
nexuno
 

THE FORGOTTEN
Di J.Ruben, USA

Se stai a sentire il regista ogni volta che cade un aereo è perché gli alieni hanno finito le cavie per gli esperimenti. Tutta una manovra delle compagnie di assicurazione per non pagare i danni, visto che ultimamente gli aerei hanno la tendenza ad atterrare sul muso piuttosto che sulle ruote.
Insomma, pensateci bene, che se ne fanno gli alieni di un gruppo di turisti di ritorno dalla villeggiatura? Di sicuro non vogliono vedere i loro filmini delle vacanze. Magari se li vogliono fare allo spiedo o forse gli servono degli animaletti nuovi per i loro zoo. Tutti motivi validissimi, ma non mi convincono. E poi che ci vuoi fare se a certi genitori bastano i soldi dell’assicurazione e una mano di bianco alla cameretta del figlio per dimenticarselo. Mi sa che ci penso due volte a salire su un altro aereo quest’anno, visto che i miei hanno già comprato le latte di bianco.

j.n.

joenat
0   
paolo
 
berto
 
nexuno
 

MILLION DOLLAR BABY
Di C.Eastwood, USA 2004

Con la boxe “rispetti te stesso togliendo il rispetto agli altri”. Quando la capisco mi iscriverò anch’io a una palestra, sempre se il vecchio Clint è d’accordo. Lui non è uno che si fa pregare. E poi il prete non lo convince con quella storia della trinità, che sarebbe come un panino a tre strati o qualcosa del genere. No, non lo convinsci con scemenza del genere. Lui, Clint, ha il grilletto facile, poco importa se è in sella a un cavallo o se se ne sta comodamente seduto in ufficio. E’ un dritto. Poi arriva lei. Anche lei è una dritta. E tra dritti ci si intende. E' una ragazza da un milione di dollari, dollaro più, dollaro meno. Lui non è uno che da il resto. Lei sale sul ring per provare che li vale tutti quei verdoni. E li varrebbe pure se non fosse per la sua avversaria che gioca sporco. Un po' Rocky, un po' Jack La Motta, un po' Bomber. L'ultimo round su un letto d'ospedale. L'incontro è truccato. Clint lo sa, ma non si tira indietro. Lei perde ai punti, ma questo non le impedirà di alzare lo stesso il braccio in segno di vittoria.

p.n.

joenat
***½  
paolo
*** 
berto
 
nexuno
 

HOSTAGE
Di F.Sari, USA

Non c’è problema, risolverò anche questo sequestro, del resto è il mio mestiere… sapete una volta c’era un tizio che aveva preso in ostagg… - Capo scusi se la interrompo, ma quel pazzo in casa ha fatto saltare il cervello a mamma e figlio, che facciamo ora?- Oh cazzo… adesso mi manderanno a dirigere il traffico in Valtellina!
Ma pure in montagna non c’è da stare tranquilli. Ti può capitare tra le mani un tizio che si vuole disfare dei suoi zii o magari ti capitano dei giovani che in mancanza di cavalcavia si divertono a sequestrare famiglie legate alla mafia. Ma a Bruce Willis gli puoi ammazzare il cane, gli puoi rigare la macchina o gli puoi sequestrare la famiglia che non gli si sposta un capello. E poi, vista l’occasione, viene anche inaugurata la nuova versione del supereroe made in USA: il poliziotto ignifugo.

j.n.

joenat
*½
paolo
 
berto
 
nexuno
 

THE MANCHURIAN CANDIDATE
di ?, USA 2004

Mettiamo che tua mamma voglia che tu sia a tutti i costi il prossimo presidente degli Stati Uniti. E diciamolo pure, non è che brilli per intelligenza, come i tuoi predecessori del resto. Sembra che tu abbia tutte le carte in regola, ma per certe cose meglio andare sul sicuro. Meglio affidarsi a gente del mestiere, gente che sa come prendersi cura della tua immagine. Ma quello che credevi un intervento di chirurgia estetica in realtà è tutt'altro. E da allora, non appena alla televisione compare Giucas Casella, cominciano a venirti dei mal di testa e dei vuoti di memoria pericolosi, perché lui ne approfitta e ti convince a fare cose spaventose come intrecciare le mani sopra la testa o a sdraiarti su due sedie e rimanere rigido mentre lui, il porcello, ti tocca un po’ qua e un po’ là. Per fortuna che tra il pubblico c’è qualcuno che sta storia di Giucas Casella non gli va più bene e vuole fare un po’ di pulizia, così lo fanno fuori a lui, a Pippo Baudo, alla mamma e a tutti quegli altri dinosauri che stanno a Domenica in. E ora il mondo è salvo.

j.n.

joenat
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paolo
 
berto
 
nexuno
 

A TEMPO PIENO
di L.Cantet, Fra 2001

Se ti capita di perdere il lavoro puoi sempre far finta di nulla, puoi continuare ad uscire ogni mattina come niente fosse. Scusa cara, questa sera farò un po' tardi, ho una cena di lavoro. Tanto chi vuoi che se ne accorga, l'importante e mantenere le abitudini. Una cosa da non fare invece è cominciare a spararle troppo grosse. Un lavoro all'ONU per uno che non è certo una cima può far sorgere qualche sospetto. Se poi fai pure quello che incontra Bush e Putin per dargli consigli su questioni importanti, allora vuol dire che sei uscito fuori di testa. Le promesse non incantano più nessuno, nemmeno quelli di famiglia. Nemmeno se gli prometti di diminuirgli le tasse o di portare a termine le grandi opere. Inutile a questo punto chiedere la fiducia, meglio elezioni anticipate.

j.n.

joenat
**½
paolo
 
berto
 
nexuno
 

A SNAKE OF JUNE
di S.Tsukamoto, Giappone 2002

Non è che puoi andartene tranquilla per casa palpeggiandoti come ti pare, in Giappone non devono ancora aver saputo niente della legge sulla privacy. Così un fotografo professionista con l'hobby del cancro allo stomaco, allegramente appollaiato chissà dove, ha scattato un servzio fotografico da qualche migliaio di foto che neanche i professionisti della moda saprebbero fare meglio. La ragazza è sposata ad uno che in confronto Lino Banfi è mr.Universo e che fa pure lo schizzinoso, forse perché pure lei ha un hobby strano, il cancro al seno.
Certe foto non possono circolare come niente fosse, c'è chi sarebbe disposta tutto pur di non fare scandalo. Per questo la ragazza accetta di farsi due passi per il centro commerciale in minigonna, senza mutande e con un attrezzo di gomma infilato voi sapete dove, come il fotografo maniaco le ha chiesto. Ma è tutto a fin di bene, perché alla fine è solo una questione di mancanza di comunicazione, come nei film svedesi. Solo che in Giappone ti fanno passare la voglia di star zitto a colpi di falli meccanici e altre diavolerie del genere. Solo per il tuo bene, naturalmente.

j.n.

joenat
**½
paolo
 
berto
 
nexuno
 

SUPERSIZE ME
di M.Spurlock, USA 2004

Se mangi schifezze finisci male, mica c'è bisogno di un documentario per saperlo, basta chiedere a tua nonna e in un'ora e mezza ti farà passare del tutto la voglia di mangiare, a furia di sentire di come un tempo tutto era più buono, più salutare e i treni arrivavano in orario.
Trenta giorni, tre pasti al giorno da McDonald's è un nuovo tipo di tortura in via di sperimentazione a Guantanamo. Una chiara violazione dei diritti umani. Ma se sei un volontario, uno di quelli che festeggiano il sedicimilesimo big Mac con clown e tutto il resto, sono affari tuoi.
Se diventi una mongolfiera puoi sempre farti accorciare l'intestino o farti togliere una parte dello stomaco e tornerai nuovo come prima. Come Maradona. Allora non c'è niente di cui preouccuparsi: sei panini al giorno, tre porzioni super di patatine fritte, quattro litri di coca e un mega gelato. Questa è la Macdieta, datti da fare che il tuo medico ti aspetta.

j.n.

joenat
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paolo
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TOKYO FIST
di S.Tsukamoto, Giappone

Sei hai un amico pugile che non vedi da molto tempo è pericoloso invitarlo a casa tua, soprattutto se tua moglie muore dalla voglia di provare qualcosa di nuovo. Lei è una dai gusti forti, le piacciono le botte e chi meglio di uno che le dà per mestiere. Ma se lei non ha tutte le rotelle a posto, il pugile non è da meno. Quando mena, mena. Roba da restarci secco, se lo fai incazzare diventa peggio dell'incredibile Hulk, ma sotto sotto è un bonaccione. Allora l'amico che di mestiere è assicuratore, ma che ha un sacco di tempo libero decide di diventare Rocky e comincia ad allenarsi. Peccato che ha i muscoli di burro e la faccia da schiaffi così tutti lo menano e più si allena e più lo menano, moglie compresa. E quando non gli bastano le legnate si diverte a spaccarsi la testa contro i muri. Forse perché ha troppo tempo libero, come il regista che, aspettando che gli venga in mente qualcosa per far decollare la storia si diverte a inquadrare palazzi nell'attesa che qualcuno meni pure lui. E alla fine, quando scopri che regista e assicuratore sono la stessa persona, tutto torna.

j.n.

joenat
**½  
paolo
 
berto
 
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Prima Parte

2002 - 2003 - 2004 - 2005
FILM