IL PENSIERO SCIENTIFICO |
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Mora Alessandro
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Per iniziare a parlare di Newton bisogna dire che fu un celebre matematico e fisico, fondatore della teoria sulla “gravitazione universale”. Egli nacque a Woolstorpe, un piccolo villaggio inglese, il 25 dicembre 1642. Non conobbe mai il padre ed ebbe un rapporto molto turbolento con la madre che si risposò affidandolo alle cure della nonna. Newton anche da bambino aveva dimostrato un grande abilità mentale: la madre lo iscrisse al Trinity College all’Università di Cambridge. Nel 1665 l’Università chiuse i battenti a causa della peste. Newton dovette fare 18 mesi di vacanze forzate, ma sicuramente la vacanze più fruttose della sua vita. Questo periodo viene chiamato Annus Mirabilis (l’anno meraviglioso). In quest’anno si dedicò al problema della luce e dei colori. Un raggio di sole attraversando un prisma di vetro si trasforma in tanti raggi di luce colorata. Newton sapeva che l’arcobaleno è dovuto ad un fenomeno della stessa natura in cui il ruolo del prisma è svolto dalle goccioline d’acqua. Con diversi esperimenti giunse alla soluzione: la luce bianca del sole risulta dalla composizione di tutti i colori e il prisma li infrange in maniera diversa. “All’inizio del 1666 acquistai un prisma di vetro per realizzare il celebre esperimento dei colori. Avendo allo scopo oscurato la stanza e praticato un piccolo foro per osservarli ritratti sulla parete opposta. Cominciai subito ad esaminarli con grandissima cura…” scrive Newton. Newton isola la parte azzurra della macchia di colori riflessi dal prisma ed invia questo raggio di luce azzurra su un secondo prisma. Questa volta la luce non cambia colore e non si allarga: ha capito, ne è sicuro! La luce del sole è una composizione delle luci di tutti i colori, che il prisma infrange in modo diverso. Eppure il grande fisico non pubblica la sua grande e innovativa scoperta fino al 1672. Ma Newton terrà nascosta per ben vent’anni anche la scoperta più importante dell’anno mirabilis e di tutta la sua vita: la “Teoria della gravitazione universale”. Si racconta che una sera, seduto sotto un melo a Woolsthorpe, Newton stava osservando la Luna quando gli cadde una mela in testa o per terra. Newton ha una fulminea intuizione: e la Luna? Non ha sostegni, e perché non cade? Sì, la Luna cade verso la Terra, se così non fosse dovrebbe continuare a muoversi in linea retta all’infinito: la Luna precipita incessantemente descrivendo intorno alla Terra una circonferenza, si trova insomma in uno stato di caduta perpetuo! Così come tutti gli altri pianeti ruotano intorno al Sole, e i satelliti al loro pianeta!! Ecco un’altra conferma alla teoria di Galileo. Per concludere l’immenso valzer del sistema solare trova la stessa spiegazione della caduta di una mela nel frutteto di Woolsthorpe in una quieta sera d’autunno. Nell’anno Mirabilis Newton fece un’altra affascinante ricerca: il Calcolo infinitesimale. In parole povere, il fisico inglese aveva scoperto che quando si dividono due quantità numeriche sempre più piccole e non si arriva mai al nulla, si è di fronte all’infinito! Da ciò egli ricavò molti altri concetti molto più complessi e chiamò il tutto “metodo delle flussioni”. Dopo la scoperta della gravitazione universale Newton entrò ben presto nel corpo docente dell’Università di Cambridge ed ebbe una carriera a dir poco fulminante. A 30 anni ricevette la carica dal re come membro dalla Royal Society di Londra e questa era un’onorificenza grandissima. Nel 1689 divenne deputato della rappresentanza all’Università di Cambrigde, nel 1696 direttore generale della Zecca e si trasferì a Londra in vesta di alto funzionario e nel 1705 venne proclamato Sir, sempre più ricco e coperto di onori. Isaac Newton fu anche economista e si occupò di chimica: proseguì gli studi di Democrito nel II sec. che anticiparono l’evolversi di questa scienza. È giusto fare tanti complimenti a Newton perché egli ha sempre lavorato con molto impegno tanto da negarsi, a volte, il sonno e da dimenticarsi di mangiare. In più tutta la sua vita è stata molto influenzata dalla sua forte credenza nella religione. Morì il 20-03-1727 a Londra. Per far capire quanto era onorato e famoso, racconto un simpatico episodio. Si dice che un giorno l’imperatore cinese, dopo aver letto un trattato sulla gravitazione universale, volle complimentarsi con l‘autore inviandogli una lettera. la indirizzò semplicemente: “Al signor Newton, Europa”. La lettera arrivò a destinazione!! |
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U N I V E R S O |