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Aggiornato il: 13-08-03.

 

RSV R 2003

 

 

RINGRAZIAMENTI ........ A MODO MIO    (Max)

.....è proprio vero: nella vita le cose veramente belle non finiscono mai di stupire. Quando le vivi quasi ti sembra di salire un ulteriore quanto piccolo gradino nella scala immaginaria dei valori e delle emozioni, quella scala che ti aiuta quando ti senti "pigiato" nella tua coda quotidiana nell' "ufficio della Vita"...gli orari, il lavoro, le cose spiacevoli ma inevitabili...: sali quel piccolo gradino, quel tanto che basta per poter osservare al di sopra della testa delle altre persone che affollano quell'ufficio insieme a te; allora ti guardi intorno e vedi delle cose; possono essere nuove, o magari già viste e sentite...ma sono quelle cose che quando le vedi ti fanno venire i brividi nella schiena...e ti fanno meditare

.Una delle cose belle che mi aiuta a salire sopra questa fantomatica scala è quella di togliere il telo che copre la mia moto nel box per andare da uno dei miei "dove", quei "dove" che ognuno di noi porta nella sua anima; uno dei miei prediletti è andare a vedere quella strana luce vermiglia apparire nel cielo durante un tramonto d'Ottobre in riva al mare, con l'orizzonte incendiato sospeso su una distesa d'acqua luminosa di un azzurro indescrivibile: quasi mi sembra che quel Posto mi dica in confidenza ad un orecchio, come fossimo amici da sempre: "Olà Max, come stai?...eh si, scusami se durante l'estate non posso dedicarti tanta attenzione, ma sai...tutte quelle persone chiassose...invece adesso siamo soltanto io, te e i gli altri vecchi amici che vengono a trovarmi anche quando il freddo è ormai alle porte, pertanto godetevi questo spettacolo pirotecnico di colori ed ombre nel silenzio della risacca che tanto vi piace e brindiamo insieme al tuo "momento vitale del ricordo delle cose belle", quel tuo libro da dove attingi le emozioni quando hai voglia e tempo per pensarle e riviverle".In questi ultimi quattro giorni ho vissuto dei momenti di un'intensità straordinaria: quattro giorni passati insieme a delle persone uniche e semplici.

Ho riscoperto la mia città, talmente bella da togliermi il fiato ogni qual volta mi concentro nel tentare di descriverla a chi la vuole vedere; ho riscoperto la felicità di godere della piena allegria nel sedersi a tavola con persone con le quali non ti frequenti abitualmente, e pertanto ne hai di cose da dire e ascoltare; ho avuto un tonfo al cuore nel rivedere alcuni dei miei "fantasmi di settembre" (chi ha letto la mia storia sa di cosa sto parlando), guarda caso in una serata passata con altri motociclisti, e uno di questi mi ha dato un'ulteriore conferma alla realtà che anche le più ripide e dolorose salite portano ad una discesa di sollievo e soddisfazioni: mai demordere, mai!!!.

Ho avuto gli occhi lucidi in occasioni contrastanti: vedere queste persone arrivare, osservarle negli occhi e pensare incredulo: "cavolo Max, si sono sparate centinaia di Km per ascoltare le tue scemenze e magari continueranno a leggerle sul quel sito"...ma li ho avuti soprattutto quando le ho viste andare via, con un saluto o con un lampeggio...ma subito è tornato il sorriso, quello della consapevolezza che dice: "eh no, di certo non finisce qui!!!".

...Dopo l'ultimo saluto con i tre pazzi cavalcanti una RSV, un VTR e un CBR, sono andato a vedere la luce vermiglia che arrivava sul Posto; allora lui, come tutti i fedeli amici fanno, è subito arrivato da me

dicendomi: "Olà Max, hai un viso particolarmente felice questa sera: deve essere

accaduto qualcosa di particolare!"; "Già, caro mio, ma lo sai qual'é il rovescio della medaglia delle nostre

cose belle?"; "Lo sò, Max...è la nostalgia che ti prende...ma ricordati sempre che..." "...anche le salite più ripide conducono ad una discesa riposante...lo sò lo sò vecchio mio, bisogna soltanto aspettare...".

"...perchè di certo non finisce qui!!!; Ok, ti lascio solo Max: credo che devi scrivere delle nuove pagine nel tuo libro del "momento vitale del ricordo delle cose belle"...a presto".

Grazie Debora, grazie Paolo, grazie MA750, grazie Giorgia, grazie PIZZILO, grazie Stefy, grazie Germano, grazie Lorena, grazie Nonno Rolik, grazie Cippa...e anche al tuo amico di cui non mi ricordo il nome...grazie Staccata...

...è anche merito vostro se quando tolgo il telo che copre la mia moto per andare..."dove", ho sempre qualche cosa di buono da ricordare...

 MAXRD500

IL VEICOLO PERFETTO: LA MOTOCICLETTA 

.....il primo motociclo realizzato in Italia risale al 1893 e si deve attribuire al prof. Enrico De Bernardi, autore nel 1884, dopo un periodo ventennale di studio dei motori a gas , di un brevetto di un veicolo a tre ruote dotato di propulsore a benzina. Il motociclo De Bernardi era in realtà una bicicletta con pneumatici, spinta da un carrello motorizzato posteriore a ruota singola e motrice....
 

MOTOCICLETTA e ARTE
Sopra questa motocicletta dipinta si è consumata un’illusione, ero più giovane allora; il disegno lo rilevai da un depliant Gilera. L’avevo inclinato sul tavolo e già la moto pareva stesa sull'erba, la disegnai, soltanto un filo sottile cercava di inventare il motore dell'anima mia. Intanto il filo grigio lasciò la carta patinata colorata e cominciò a giocare da sé, si spezzava e ricomponeva legandosi al suo destino, l’inclinazione stava mutandosi in riposo, un riposo attento, sull’orlo di una improvvisa evasione, o forse non era riposo ma il momento che lo precede, l’erba non ancora toccata, vaghezza di attimi non ancora compiuti. La motocicletta intanto cominciava la sua avventura, sapeva legarsi e precedere l’avventura di un quadro. In quel momento, in quella stagione 1968, non succedeva altro né qui né a Parigi.

Sul disegno finito cadde dal lucernario una macchiolina di cielo pallido sévres, ce lo lasciai, la magnolia nell’orto stormiva (dal suono sonnolento era primavera inoltrata) ma non aveva il verde che cercavo, troppo cupo, ne presi però la lucentezza accompagnandola ad un cadmio tenero da appoggiarsi fra la ruota e l’orizzonte del cielo, era un verdino insinuante tanto che prese a macchiare toccare il motore. Qua e là raccolsi qualche colore più dolce da sentirsi col palato, altri accompagnati dal pulviscolo arrivarono dalle imposte che davano sulla strada, avrei voluto soffiarli sul disegno, li tenni, invece, come appunti in fondo alla pagina (al motore bastava il grigio della matita, il verde dell'erba) questi sarebbero serviti per una cravatta.
Non potevo dimenticare le cromature, i rumori legati all’attraversamento di strade pavesate a festa: voci, incravattati vestiti bleu, innamoramenti rapinosi, mitologie svaporate su
parafanghi rosso-gilera.

Le corse in bicicletta sono corse in bicicletta, il disegno lo spago arcuato che sosteneva gli aquiloni, la trama, il respiro del vento, l’intenzione, l’illusione colmata di sospetto, l’odore che si può perdere se il colore non è carico di nostalgia.

Bonelle 1979

  

 

 

AGGIORNAMENTI

Elaborazione del 2 tempi 02/08/02
Motocross.. raccolta foto 08/08/02
Tecnica - il motore 4 tempi 23/11/02
La traiettoria ottima nel circuito di adria 23/11/02
La manovra ottima per l'analisi delle prestazioni dei motocicli 24/11/02
storia della motocicletta 24/11/02
La carburazione del 2 tempi 02/01/03
La candela del 2 tempi 02/01/03
Regolazione del gioco dei comandi 03/01/03
Smontaggio e montaggio carburatore 04/01/03
inserimento nuovi tempi 13/08/03
   

 

 

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Aggiornato il: 13-08-03.