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Il testo
e le immagini in b/n
sono state tratte
dal libro:
"L' antica Pieve
di S.Vito
Ferrarese"
Scritto dal Prof.
GIUSEPPE
RIVANI
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Archidiocesi di
Ravenna e Cervia
AreaFerrarese
Storia, Monumenti, Foto storiche, Dialetti, Usanze....
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L'inaugurazione
Nel 1927, ricorreva il IX
centenario della fondazione della chiesa romanica,
ed il 26 e 27 marzo
rimarranno giorni
memorabili della storia di questa antica e gloriosa parrocchia. I solenni
festeggiamenti, che, attorno al Principe della Chiesa Mons. Antonio Lega di
Ravenna, al Vicario Generale Mons. Cagnoni, all'arciprete Mazzotti e ai parroci
dei dintorni, hanno veduto stretti in comune vincolo d'amore per le risorte
antiche glorie della insigne Pieve, il Podestà di Ostellato, Cav. Medardo
Graziani, il Console Cav. Mario Michelini della 77° Legione della Milizia, il
Centurione Ottorino Ricci della 2° Coorte, il Fascio locale, quasi tutti i
benefattori della Chiesa, gl'amici, i parrocchiani più influenti, gl'artisti, i tecnici e gl'esecutori che hanno condotto a bella realtà ciò che
qualche anno prima poteva parere soltanto un lontano sogno. A ricordo del
solennissimo avvenimento nella chiesa è stata murata una lapide in marmo con la
seguente epigrafe latina che, in brevi ma significative parole, lascia hai
posteri memoria precisa delle origini e delle vicende dell'insigne monumento
oggi risorto:
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D.O.M.
Templum hoc in honorem S.S. Viti et Modesti an. sal. 1027 erectum cuius frons an.
1686 inversa fuerat ab Antonio Maria Pacini rectore iniuria tenporis fere
dirutum in pristiman formam redegit vetere crypta restituta Jacobus Mazzotti
archipresb. suo, municipii et piorum impendio an. 1927.
Una copia dell'epigrafe in pergamena è stata chiusa in un tubo
di piombo e posta nell'interno del piccolo sarcofago dell'altare della cripta.
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Prossimamente
foto lapide. |
I benefattori
Nel libro d'oro dei benefattori fra i nomi dei maggiori contribuenti per i
restauri stanno intanto scritti: il Municipio di Ostellato, S.S. Pio XI
S.E. Mons. Lega Arcivescovo di Ravenna, la Società Immobiliare Lodigiana, la
signora Rosina Pasquali ved. Boccaccini, i porrocchiani signori Pietro Utili,
Bortolo Bertelli, Giuseppe Padroni, Giorgio Brunaldi, Eugenio Romagnoli ecc.
ecc.
In tal modo S.Vito Ferrarese, antico e glorioso lembo di un territorio che a
dovizia nasconde i vestigi delle passate civiltà e della romana grandezza, per
virtù di un povero sacerdote, coadiuvato dai superiori, dai colleghi, dalle
autorità e da un popolo che di tale grandezza romana da riconquistarsi è
fiero, ha potuto celebrare la risurrezione della sua chiesa plebana millenaria:
monumento di cristianità e di romanità, che resta qui segno imperituro di
quella potenza religiosa e civile che in Roma cristiana e italiana ha la sua
origine e il suo centro, segno di potenza, ma anche e soprattutto d'amore, di
quell'amore che affratella i popoli prostrati avanti l'altare di Cristo, nella
protezione del suo tempio divino. |
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