INDIA
© Roberto Breschi
Sommario. Divisa fin dall’antichità in una moltitudine di stati, l’India fu in parte unificata a nord nel sultanato di Delhi (1192-1526), mussulmano, e a sud nel regno di Vijaynagar (sec.XIV-XVII), indù. Nel 1526, con la conquista di Delhi, ebbe inizio il predominio dell’Impero Mogol, che conobbe con Akbar il massimo splendore e si estese su tutta l’India settentrionale e, verso sud, fino al Deccan; l’impero era aperto alla cultura e agli scambi con le potenze europee che stabilirono porti e delegazioni commerciali sul territorio indiano. La decadenza cominciò nella seconda metà del XVII secolo. Nuovi stati si staccarono rendendosi indipendenti, primi fra tutti i potenti Maratti a sud (1674), seguiti dai Ragiaputi (1679) e poi l’Hyderabad, l’Oudh e il Bengala. Erano intanto arrivati gli europei, per primi i portoghesi, poi i britannici e i francesi; ma furono i britannici che per il tramite della Compagnia Inglese delle Indie Orientali, approfittando anche dei dissidi interni e penetrando progressivamente nel paese, ne assunsero in pratica il controllo. Nel 1765 i britannici inflissero all’impero Mogol la sconfitta di Allahabad segnandone la vera fine, anche se, solo nominalmente, esso continuerà ad esistere fino al 1858, anno in cui i poteri e i possedimenti della Compagnia passarono nelle mani della corona britannica. Nel 1947 il paese diventò indipendente, subendo la separazione del Pakistan, di religione in prevalenza islamica. Un particolare movimento per l’indipendenza dell’India si era sviluppato durante la seconda guerra mondiale e aveva trovato l’appoggio dell’Asse; nel 1943 si costituì in esilio a Singapore, il governo dell’India Libera (Azad Hind), che ebbe anche un territorio, le isole Andamane e Nicobare, concesse dagli occupanti giapponesi.


India Britannica, British India, 1668 -1827



1668-1707


1707-1801


1801-1827
Bandiera della marina da guerra indiana (la cosiddetta "marina di Bombay"), assunta stabilmente forse nel 1668, allorché la marina ebbe una sorta di ufficializzazione. Abbandonata nel 1827 per disposizione dell'Ammiragliato britannico e sostituita dalla Red Ensign. Era la bandiera adottata già nel 1601 dalla Compagnia delle Indie Orientali, della quale la "marina di Bombay" aveva il compito di proteggere i traffici commerciali. Le strisce erano in numero dispari, di solito 13 (ma si conoscono anche versioni con nove). Il disegno del cantone seguì le vicende della bandiera britannica: il 17 aprile 1707 la croce di San Giorgio fu sostituita dall'Union Jack del primo tipo, e il primo gennaio 1801 subentrò l'Union attuale.


India Britannica, British India, 1827-1863



Bandiera assunta dalla marina da guerra (e dalla Compagnia delle Indie) nel 1827. Nel 1858 la Compagnia fu abolita e nel 1863 anche la marina, che ne costituiva il braccio armato, fu sciolta.


India Britannica, Impero delle Indie, British India, Indian Empire, (1858)-1947





Bandiera di stato a terra dal 2 agosto 1858, anno in cui i poteri e i possedimenti della Compagnia passarono nelle mani della corona britannica. Allora l’Union Jack era pulito ma poco dopo venne posta al centro, sormontata dalla corona, la “Stella dell’India”, simbolo dell’omonimo Ordine creato dalla regina Vittoria il 25 giugno 1861 per premiare chi si era distinto nella conquista dell’India; tale bandiera, espressione dell’autorità britannica (the Viceroy’s flag, v. anche qui), era totalmente estranea alle tradizioni locali, ciò nondimeno costituì la bandiera di stato e rappresentò l’India presso la Società delle Nazioni (dal 1920 c.). Soppressa nel 1947, quando l’impero diventò un dominion.


Impero Indiano, Indian Empire, 1879-1947



Bandiera di stato in mare concessa dall'ammiragliato britannico il 2 luglio 1879. Ufficiale dal 21 aprile 1884. Abolita nel 1947. Nel periodo 1884-1947 fu anche l'insegna della piccola marina da guerra coloniale indiana, ricostituita nel 1884 dopo che era stata disciolta nel 1863. Era la Blue Ensign britannica con l'emblema dell'Ordine della Stella dell'India al battente.


Impero Indiano, Indian Empire, 1945-1947


De facto bandiera nazionale e di stato usata per rappresentare l'India all'estero, ad esempio presso le Nazioni Unite. In uso dal 1945 al 1947. Era la Red Ensign britannica con l'insegna dell'Ordine della Stella dell'India come badge. Da non confondersi con la bandiera mercantile che fu sempre la Red Ensign pulita.


Impero Indiano, Indian Empire, 1884-1947


 
Bandiera di stato in mare, alzata dalle navi di governi marittimi locali sotto amministrazione britannica (isole Andamane, Nicobare e altri territori), in uso dal 9 aprile 1884 al 1947. Blue Ensign britannica con badge raffigurante, direttamente sul campo, un leopardo illeonito giallo recante tra le zampe una corona imperiale.


India Libera, Azad Hind, 1943-1945


Bandiera nazionale adottata nel novembre 1943 dal governo provvisorio dell'India indipendente proclamata nell'ottobre precedente e riconosciuta dalle potenze dell'Asse. Il territorio era limitato alle isole Andamane e Nicobare, già occupate dai giapponesi. Era la bandiera del partito del Congresso (v. più avanti) senza l'emblema centrale.


Unione Indiana, Repubblica dell'India,
Bharat, Bharat Juktarashtra, Bharatka Ganatantra, dal 1947


Bandiera nazionale e di stato adottata ufficialmente il 22 luglio 1947 e confermata dalla costituzione repubblicana del 26 gennaio 1950. La bandiera era nuova, ma con radici antiche. L’uso dell’arancio e del verde per rappresentare rispettivamente gli indù e i mussulmani risale al 1906; il bianco era il colore del Mahatma Gandhi, l’apostolo della non violenza. Al centro è riprodotta la chakra, la ruota della legge. L’antica raffigurazione buddista, diventata simbolo nazionale, è tratta dal famoso capitello del museo di Sarnath (vedi sotto), con protomi leonine, dell’epoca di re Asoka (III sec. a.C.), il sovrano maurya celebre per la sue doti di pietà e religiosità. La nuova bandiera era ripresa direttamente dall’insegna del Congresso, il partito di Gandhi, adottata nel 1933, ma diffusa fin dal 1920; questa portava al centro, invece della chakra, l’arcolaio (charkha), scelto dal Mahatma quale simbolo a tutti intelligibile della fiducia nel proprio lavoro e dell’ahimsa, la non violenza, virtù attraverso le quali egli propugnava il raggiungimento dell’indipendenza.


Unione Indiana, Repubblica dell'India,
Bharat, Bharat Juktarashtra, Bharatka Ganatantra, dal 1950


Bandiera mercantile introdotta nel 1950. Insegna rossa alla maniera britannica con la bandiera nazionale nel cantone. Prima del 1950 l'India usò sempre l'insegna mercantile del Regno Unito (Red Ensign).


Unione Indiana, Repubblica dell'India,
Bharat, Bharat Juktarashtra, Bharatka Ganatantra, dal 1950


Bandiera di stato (del governo) in mare, in uso dal 1950, ispirata ai modelli britannici. Senza la grande ancora al battente indica un mercantile con un ufficiale della riserva al comando.


Unione Indiana, Repubblica dell'India,
Bharat, Bharat Juktarashtra, Bharatka Ganatantra, 1950-2001



Bandiera della marina da guerra adottata nel 1950 e sostituita nel 2001. Ricalcava la White Ensign britannica, con la croce di San Giorgio e la bandiera nazionale indiana nel primo quarto. Proporzioni 1/2, ma frequentemente anche 2/3.


Unione Indiana, Repubblica dell'India,
Bharat, Bharat Juktarashtra, Bharatka Ganatantra, 2001-2004





Bandiera della marina da guerra adottata il 15 agosto 2001 e sostituita il 25 aprile 2004. A differenza della precedente, di stampo britannico, l'insegna aveva una forte connotazione locale soprattutto per la presenza dell'emblema nazionale che fa da cimiero allo scudo indiano con l'àncora. Esso riproduce il già citato "capitello dei leoni" di Sarnath, presso Benares, che costituiva la sommità di una colonna di arenaria, eretta nel terzo secolo avanti Cristo dall'imperatore Asoka in onore di Budda; è formato da quattro leoni addorsati (tre visibili nell'emblema) posati su una base con un fregio ove sono rappresentati quattro animali (se ne vedono due: un cavallo e uno zebù, nascosti un elefante e un leone) alternati a quattro chakra, le ruote della legge (una è ben visibile e altre due si intravedono di profilo sui lati).


Unione Indiana, Repubblica dell'India,
Bharat, Bharat Juktarashtra, Bharatka Ganatantra, 2004-2022





Bandiera della marina da guerra adottata il 25 aprile 2004. La nuova insegna rappresenta un ritorno allo stile britannico, ma è ancora presente, in oro al centro del drappo, il capitello di Sarnath sopra descritto, significativo emblema nazionale. Stando alle indicazioni tratte dal sito web della Marina indiana (non del tutto chiare), le proporzioni tornano 1/2 e i bracci della croce, di larghezza pari a 1/15 della lunghezza del drappo, appaiono piuttosto sottili.


Unione Indiana, Repubblica dell'India,
Bharat, Bharat Juktarashtra, Bharatka Ganatantra, dal 2022





Nuova bandiera della marina militare adottata il 2 settembre 2022 in occasione del varo della prima portaerei indiana. È stata eliminata la la croce di San Giorgio, considerata retaggio del periodo coloniale ed è stato inserito un emblema ottogonale nei colori blu-navy e oro. L'ottagono è in relazione con la tradizione indù e rappresenta le otto direzioni nello spazio; il numero otto è anche simbolo di energia vitale e di buona fortuna. All’interno figura un'àncora sulla quale è posto il capitello dei leoni di Asoka; sotto di essa il motto della marina indiana "Sam No Varunah", invocazione a Varuna, dio indù del mare, spesso rappresentato in groppa a un coccodrillo. Proporzioni 1:2



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Bibliografia
Riv. Marittima, Suppl., 6, 1998 e 2, 2000 - Archivio CISV, schede 53/8, 53/11 e 53/62bis - Sito web della marina indiana - Opere a carattere generale


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