Suggestivo centro della Tuscia situato tra le pendici dei Monti
Cimini e la valle del Tevere, Bomarzo trova le sue origini nel periodo
Etrusco e Romano di cui conserva importanti testimonianze. (importanti
reperti archeologici come urne funerarie, vasi e dipinti possono
essere ammirati presso famosi musei italiani (Vaticano, Valle Giulia)
ed europei (Londra).
In principio il territorio era abitato dagli Etruschi fino a quando
non vennero scacciati dai Romani e pare che risalga proprio a questo
periodo la denominazione iniziale di Polimartium (città di
Marte) forse in onore del Dio della guerra che li aveva aiutati.
Di seguito conobbe al signoria degli Orsini e successivamente dei
Borghese. A testimonianza della sua grandezza c'è il fatto
che Bomarzo fu anche sede Vescovile, e a prova di ciò restano
le spoglie di colui che, come narra la legenda, fu nominato Vescovo
da Voce Celeste ossia il Vescovo Anselmo, eletto poi Patrono.
Il suo corpo viene rinvenuto nel 1647 nella Chiesa di Santa Maria
dove giaceva dal tempo delle invasioni Gotiche che riuscì
a contrastare più volte. Di seguito, nel corso del periodo
Medioevale, Bomarzo divenne feudo dei vari signori Viterbesi e si
ridusse numericamente.
Al tempo Bomarzo di identificava in un castello caratterizzato
da una fisionomia guerresca, solo in seguito, quando venne acquistato
dagli Orsini subì un profondo cambiamento architettonico
divenendo una costruzione armonica nella quale si ritrovano importanti
influssi Vignoleschi. Ne è prova il "Sacro Bosco"
oggi chiamato "Parco dei Mostri" voluto fa Vicino Orsini.
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