Ventimiglia
Ventimiglia
ovvero l'Altura degli Intemeli dal nome ligure Albium Intemelium,
capitale dei Ligure Intemeli. Sotto il dominio di Roma, il nome
si abbreviò in Albintimilium e nel Medioevo, mutò in Ventimiglia.
Per quanto riguarda il nome della città esistono altre fantasiose
interpretazioni erudite su un eroe antiromano, Intemelion. L'originario
insediamento ligure, che si trovava nella parte bassa della città,
fu sostituito dal castrum di Albintimilium, nodo strategico della
via Iulia Augusta. Il decadimento dell'impero romano e le invasioni
barbariche determinarono la rovina della città. Tra i resti dell'antico
insediamento, urbanizzato solo nel nostro secolo, il più importante
è il Teatro Romano. Per garantirsi una maggiore capacità difensiva,
nell'Alto Medioevo, la popolazione si trasferì sul colle dove
diventò, nell'XI secolo, sede dei conti di Ventimiglia che estesero
la propria giurisdizione su un ampio territorio nelle valli del
Roja, del Nervia
e del Bevera. L'apice del colle venne cinto da mura, sulla sommità
del quale, vicino alla Cattedrale ed al Palazzo Vescovile, si
ergeva il castello dei conti . Nel 1261 ci fù la suddivisione
della contea tra le signorie, i Doria ed i Grimaldi si spartirono
Genova e la Provenza mentre ai conti di Ventimiglia venne assegnata
la parte settentrionale attorno al colle di Tenda. Ventimiglia
passò sotto il dominio di Genova che tuttavia, nel 1526, non la
salvaguardò dall'attacco dei Grimaldi. La cinta di mura è per
buoni tratti ancora visibile e conserva qualche antico varco,
come Porta Piemonte e Porta Nizza.
Di notevole interesse sono
la romanica Cattedrale (sec. XI-XIII, con strutture sottostanti
databili tra il IX e il X secolo, il campanile della metà del
XII secolo, il Battistero (1100) all'interno del quale si può
ammirare il dipinto della Madonna con il Bambino di Barnaba da
Modena, il Palazzo Pubblico medioevale, la trecentesca Loggia
del Magistrato dell'Abbondanza o del Parlamento, il teatro e l'Oratorio
di San Secondo. Sempre nel centro storico ricordiamo la chiesa
di San Francesco e la chiesa di San Michele (del XII sec.), con
una cripta su colonne romane. Di fronte a San Michele, nei pressi
di Porta Piemonte, si trova il "Funtanin", pittoresca fontana
pubblica cinquecentesca. A Ventimiglia nacquero lo storico Girolamo
Rossi (1831-1914), autore di numerose pubblicazioni e scopritore,
nel 1876, del teatro romano, il giornalista e romanziere Alessandro
Varaldo, fondatore della Società Italiana degli Autori e degli
Editori (SIAE) e nel 1821 Giuseppe Biancheri, deputato per oltre
mezzo secolo si batté per non cedere Nizza alla Francia. Tra i
personaggi storici si ricordano Padre Angelico Aprosio (1607-1681),
un frate agostiniano al quale si deve la costituzione di una delle
più antiche biblioteche d'Italia: la Biblioteca Aprosiana.
Tra
le manifestazioni più importanti di Ventimiglia si segnalano la
Festa della Battaglia dei Fiori, a giugno, ed il Palio Marinaro
in agosto. I piatti della cucina locale sono il coniglio e l'orata
alla ventimigliese, i barbagiuai (ravioli ripieni di zucca fritti
nell'olio), la pisciadella (pizza all'acciuga e cipolla dalla
pasta intrisa con latte), il tortello (torta con ripieno di verdure)
e come dolci le castagnole ed i canestrelli. Vini pregiati sono
il Rossese ed il Vermentino.
A
pochi chilometri in direzione Francia troviamo le grotte dei Balzi
Rossi, di grande interesse archeologico. L'importanza paletnologica
fu indicata già nel secolo XVIII dal naturalista de Sassure .
Gli scavi portarono alla luce una notevole quantità di reperti,
oggi conservati al museo nazionale preistorico, fondato da sir
Thomas Hanbury alla fine dell'Ottocento. Il museo raccoglie ornamenti,
fossili, utensili in pietra. Sempre in questa zona furono trovati
numerosi resti risalenti al Paleolitico Superiore.
Nelle vicinanze dei Balzi
Rossi, e più precisamente a Mortola i giardini Hanbury e la Villa
costituiscono un complesso artistico e naturalistico
di grande interesse. Nel 1867 Sir Thomas Hanbury, in vacanza sulla
Costa Azzurra, rimase colpito dalla bellezza di Capo Mortola e
cominciò ad acquistare dei lotti di terreno fino ad arrivare ai
diciotto ettari attuali. Sir Thomas pensò, visto il clima della
zona, di fare un giardino che raccogliesse piante esotiche provenienti
dai paesi più diversi. La macchia mediterranea si confonde con
le specie esotiche più disparate, una raccolta di circa 7000 piante
coltivate in pien'aria ne fanno un parco botanico unico al mondo.
Del complesso fanno parte la collezione di rose, il Giardino Giapponese,
la Foresta Australiana ed il Giardino di Profumi. La sistemazione
del giardino preservò l'antica via Julia August, le spianate,
gli antichi muri di sostegno e la vecchia cinta muraria. L'obbiettivo
della famiglia Hanbury fu quello di salvaguardare e favorire la
vegetazione spontanea ed autoctona nelle zone più impervie della
proprietà. All'interno dei giardini sono presenti numerosi elementi
scultorei, tempietti, panchine in pietra, fontane e vasche. La
Villa, in origine dei marchesi Orengo di Ventimiglia, venne mantenuta
e furono inseriti il loggiato ad archi, il porticato di ingresso,
le terrazze e fu effettuato il rialzo della torre. Gli altri edifici
all'interno del giardino furono trasformati in locali di servizio,
i vivai, la casa Bellini, la casa rustica, la casa dei giardinieri,
la vaccheria, la casa Natalini, la stalla, il fienile e l'abitazione
dei custodi. Oggi, per volontà della famiglia Hanbury, i giardini
appartengono allo Stato italiano e la loro conservazione e affidata
all'Istituto di Botanica dell'Università di Genova. La visita
ai Giardini Hambury è possibile tutti i giorni dalle 10:00 alle
16:00, i periodi migliori sono, chiaramente, quelli delle fioriture..
http://www.ventimiglia.it
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