ALLESTIMENTO
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Quale Futuro per la Fotografia?
La situazione della fotografia nel contesto generale della comunicazione, i rapporti della fotografia, e gli altri strumenti del comunicare come la registrazione elettronica dell'immagine fa fare una salto in avanti alla cosiddetta immagine fotografica.
L'immagine ha un senso proprio perché prodotta dentro e per un certo contesto ma fuori da questo contesto l'immagine stessa muta di senso, prima ci sono le fotografie da esporre in una galleria con una storia alle spalle di stampa di grafica, o come sistema all'interno di un libro proposto come iconografia, adesso c'è anche un discorso differente la loro pubblicazione all'interno di pagine web, muta il senso della rappresentazione e le sue forme.
La fotografia si propone, oggi sempre più, per un uso collettivo e differenziato diventando strumento di analisi.
Pensiamo alla vecchia diatriba ottocentesca ed alle posizioni di Baudelaire sul rapporto pittura - fotografia ; il poeta francese, il grande critico, riteneva che se un fotografo, dieci, cento fotografi dallo stesso punto di ripresa avessero fotografato un tema lo avrebbero reso tutti in differenti modi, ebbene quel critico, lo sappiamo bene oggi, sbagliava.
In questo caso propongo un nuovo modo di osservazione sovrapposta di immagini dell'oggetto ( architettonico o di design ), che permetta di creare un personale spaccato, una fotografia, mai la stessa perché costruita dall'osservatore.
Lo strumento, formato da una scatola\visore, da un oculare e da un sistema di comandi, permette di sovrapporre diverse immagini dell'oggetto simulando la tecnica fotografica della stereografia (multipla in questo caso) per formare un singolo fotogramma composto da più immagini stereografiche, creando quella che, come nella scoperta casuale di questa tecnica, chiamerei “ fotografia/ritratto psichico dell'architettura”.
modelli di Visori Stereoscopici a binocolo, per lastrine in vetro nei vari formati.
Alcuni Visori sono corredati anche dei loro riduttori. Epoca:1880 al 1900.
Cenni di stereografia << approfondimenti >>
La stereografia trova la sua speficità nella riproduzione della visione umana. Gli occhi infatti distano qualche centimetro l'uno dall'altro. Percependo due immagini leggermente diverse, il cervello le fonde in un'unica, definita visione ciclopica . Questa visione è importante, in quanto è uno degli indici che forniscono la percezione della profondità.
Durante questa fusione, tutto ciò che si trova sul punto di convergenza oculare è in fase di corrispondenza ovvero, è percepito chiaro ed a fuoco; tutto il resto, invece, è in fase di disparità , cioè formerà immagini duplici ed instabili alle quali non prestiamo attenzione in quanto vi siamo abituati.
La stereografia (dal greco stereo-graphìa , ovvero disegno in composizione ) riproduce proprio questo processo. A ciascun occhio viene fornita un'immagine (anche in movimento) che rispetta le caratteristiche della visione binoculare.
Proprio perché rispetta la visione umana, si può desumere che:
- la stereografia ha, rispetto alla semplice immagine bidimensionale, un maggior grado, o sarebbe meglio dire illusione, di realisticità.
Nel corso degli anni, l'uso della stereografia in rapporto alla realtà assumerà valori diversi. se ne distinguono due:
- Dalla nascita fino agli anni '50 la realtà prodotta con la stereografia tenderà ad essere considerata come un'illusione ludica o di attrazione, e con questi fini verrà applicata.
- Dagli anni '50 ai giorni nostri si sviluppa l'idea di stereografia come strumento essenziale per riuscire a ricreare la reale sensazione percettiva (visiva) umana; il tassello indispensabile nel grande progetto della simulazione della realtà. In questo caso la stereografia non è più solo da considerarsi come semplice creatrice di indice di profondità o come mezzo di illusione di realtà. Andrà considerata come un indice di realtà . Ciò significa che nel progetto dell'uomo di creare un ambiente reale e palallelo al nostro (ad es. la realtà virtuale), la stereografia diventerà un punto essenziale.
Spettacolo ottico inventato a Parigi nel 1808 dall'abate Gazzera.
Consentiva in una serie di piccole vedute raffiguranti i luoghi più celebri del mondo intero
In legno di Mogano
Epoca : 1860 ca.
lA VISIONE DELLE IMMAGINI IN STEREOSCOPIA è POSSIBILE ANCHE DALL'ESTERNO, SENZA LA POSSIBILITà DI POTERLE ALTERARE, ATTRAVERSO GLI OCULARI POSTI VICINO AL VETRO SU STRADA.