RECENSIONE
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Recensione
Attraverso il modello si passa alla digitalizzazione con l'ausilio di scanner a pantografo
Progetto per l'ampliamento dell'Istituto Italiano di Cultura a Parigi
"...L'architettura è una nuova lingua? Edifici sempre più trasparenti e complessi stanno trasformandosi in giganteschi monitor a scala urbana... "
"...L'Istituto Italiano di Cultura a Parigi è un esempio eclatante di quella interazione tra architettura e comunicazione..."
Carlo Paganelli, L'Arca, Una finestra sull'Italia, L'Arca Edizioni, Milano, n.154 dicembre 2000
Titolo:
Nuove Bidimensionalità, Tensioni superficiali nell'architettura digitale
Autore : Alicia Imperiale
Editore : Testo Immagine, marzo 2001
Collana Universale di architettura, La Rivoluzione Informatica
La nuova pelle dell'architettura, tra immaterialità, trasparenza e capacità comunicativa
Partendo da una prima analisi sul concetto di superficie, con riferimenti alle argomentazioni di Deleuze(stratificazione e ripiegamento della materia che forma i corpi) e altri autori, sottolinea le relazioni tra il mondo grafico tridimensionale come quelli di Neil Denari (progetto, Interrupted Projections , nella Galleria MA in Giappone) o l' operea di Michael Webb (attraverso aberrazioni nel disegno della prospettiva), e descrive il concetto di bidimensionalità inteso come evoluzione, mutazione dell'involucro architettonico che sviluppa oggi concetti di immaterialità e trasparenza.
Opere degli architetti Jean-Marc Ibos e Myrto Vitart (Palais des Beaux-Arts, Lille, Francia) e Herzog & de Meuron (Technical Shool Library, Eberswalde, Germania) che modificano la lettura classica dell'architettura, vengono analizzate attraverso le forti relazioni con l'evoluzione tecnologica che ha favorito il cambiamento del linguaggio architettonico che ora “si relaziona sempre più con altre discipline un tempo distinte, unite ora da un unico linguagio universale: il codice binario universale ” .
Vengono presi in considerazione soprattutto gli sviluppi e le interazioni della progettazione con l'ausilio di programmi come Maya, 3D Studio Max, sistemi NURBS, fondati sull'analisi matematica che consentono di lavorare con forme e superfici complesse che sarebbero state impensabili prima d'ora, facendo riferimento alle opere di architetti che guardano sempre più spesso ad altre discipline e ad altri processi industriali come Ghery che ricorre all'utilizzo di software aeronautici per modellare le forme nei suoi progetti.
Illustrando il progetto di Eisenmann, West Side Project di Manhattan, discute la trasformazione dello spazio urbano, nel progetto di Eisenmann facendo configgere un sistema striato, la consueta griglia urbana, con uno più fluido si genera una sregolata matrice di interconnessione.
Infine viene analizzato come questi nuovi paesaggi informatici possano essere concepiti come spazi virtuali che collegano vari mondi “l'architettura vista come evento” eventi che si manifestano non più all'interno di spazi definiti cambia la relazione tra spazio interno ed esterno “il vetro a cristalli liquidi ha le caratteristiche di una pelle interattiva e mutevole, che permette lo scambio fra spazio pubblico e privato, grazie alla sua camaleontica adattabilità” un ambiente interattivo programmabile per permettere una grande interazione.
L'autrice mostra come ormai la tecnologia influenzi l'opera dell'uomo, l'architetto, l'artista affida il suo lavoro al computer, la tecnologia interagisce con la creatività, le opere illustrate nel volume introducono verso le varie discipline che si delineano nel panorama architettonico che prende spunto da altri ambiti di conoscenza.
Enrico Di Blasio