DIARIO DI BORDO, APPUNTI DELLE LEZIONI
LEZIONI
PRIMO CICLO
Quarta lezione
Strumenti e lunghe crisi
parleremo
di come si passerà dalla fase agricola alla fase industriale.
Una lunga crisi, che è durata circa 120 anni.
Al centro della grande rivoluzione troviamo la macchina a vapore (fine 700)
che consentì non soltanto una produzione maggiore senza il bisogno
dell'uomo ma anche maggiore mobilità grazie alle locomotive a vapore.
Si afferma un nuovo paradigma,
un sistema diverso che rompe con il passato.
I cambiamenti sociali sono radicali con l'abbandono delle campagne da parte
dei coltivatori, le città traboccano.
Nasce una nuova classe sociale, quella operaia, e con essa le relative problematiche
politiche e sociali.
Muta il pensiero scientifico
che tende ad una maggiore razionalizzazione e oggettivizzazione. Nell'800
la figura dell'inventore è al centro dei cambiamenti come anche quella
dell'ingegnere.
La rivoluzione in architettura tarderà a manifestarsi cio nonostante
architetti illuministi come Boullè e Durand iniziano a discostarsi
dalla vecchia architettura, a favore di una architettura neoclassica fatta
di forme pure rigorose.
L'introduzione di nuovi sistemi
costruttivi (Baloon frame ) in cui struttura e tamponatura siano ben distinti
sono accelerati dalla ricostruzione di Chicago dopo il grande incendio del
1880.
Al posto dei vecchi edifici se ne costruirono altri con queste nuove tecnologie
ben diverse dal sistema a continuità muraria fino allora utilizzato.
Si trattava di elementi strutturali puntiformi, adatti per grandi altezze,
completati da elementi di tamponatura non portanti.
L'architettura sembra risvegliarsi
questo nuovo sistema costruttivo si diffuse a New York e ben presto in tutto
il mondo.
E 1851 si inaugura il Crystal Palace di Paxton frutto di una serie di studi
sull'elasticità dei materiali in particolare del ferro.
Realizzato in ferro e vetro
rappresentò in qualche modo il prototipo per molte altre architetture
basate su una progettazione e costruzione modulare, gli elementi si costruiscono
in fabbrica e si montano in cantiere.
Tutto questo ci fa pensare alle grandi stazioni fatte in ferro e pervase
di vapore.
Il trionfo dell'ingegneria
che accompagna la nascita di molti politecnici.
Intorno al 1870 il movimento artistico Arts& Crafts ( nato in Inghilterra
) inizia ad opporsi alla standardizzazione industriale che a dir loro aveva
"imbruttito" la vita e l'arte. Proponevano un ritorno alla situazione
pre industriale, medievale, preraffaellita in cui la figura dell'artigiano
potesse riacquistare importanza.
L'architettura, l'arredamento, l'arte in genere sarebbe stata al centro di una nuova vita contrapposta al grigiore industriale e alla sua standardizzazione delle forme. Nasce il design.
L'avvento dell'Art Nouveau
e il tentativo di creare uno stile universale, fortemente estetizzante,
che investiva svariati campi, uno stile sostitutivo, che si esprimesse attraverso
l' elasticità del ferro e la trasparenza del vetro.
Il trionfo delle forme fluite.
L'architettura vive un momento di contraddizioni, non si è ancora
trovato uno stile che potesse rappresentare il nuovo paradigma industriale.Uno
dei simboli della contraddizione è senz'altro la stazione di Milano
( finita nel 1931 ) la classicità della facciata si contrappone al
mondo delle macchine dell' interno fatto di ferro, vetro e vapore.
Una lunga crisi quindi.
Si assiste anche alla rivoluzione delle arti figurative, il vero motore
rivoluzionario del tempo.
Gli artisti sono oramai sperimentatori lo studio della luce, delle forme, della rappresentazione sono la nuova materia dell'arte.
L'analiticità sarà alla base del pensiero moderno ( padre di questa disciplina fu Cartesio vissuto nel 600 durante la rivoluzione scientifico matematica).
Alla fine del 700 Monge sistematizzò i sistemi proiettivi per razionalizzare le geometrie su base astratta.
L'analiticità diventa lo strumento e anche il modo per organizzare la catena di montaggio i processi produttivi infatti sono di tipo analitico.
E' la crisi della prospettiva. L'oggetto è bello ed espressivo in sé, non ha bisogno di un contesto, di essere proporzionato con esso.
I quadri lo esprimono, stanno
diventando delle strane assonometrie. Cezan è il primo che si crea
un doppio problema riguardante la crisi imminente: aderire al mondo sperimentale
dell'impressionismo, ed all'opposto, ragionare in termini analitici.
I suoi quadri sono composizioni di oggetti rappresentati nella loro singolarità
di luci e di forme non più inquadrati in uno schema prospettico generale
ma in tante singole assonometrie cavaliere.
Le parti iniziano a parlare separatamente usando una logica seriale e analitica L'immagine di una donna, bellezza per antonomasia, sarà rappresentata dall'artista attraverso l'assemblaggio di elementi geometrici, come una macchina.
Sensibile al nuovo paesaggio mentale del mondo industriale fatto soprattutto di dinamicità e frammentarietà. Queste sperimentazioni apriranno un lungo filone a cui aderiranno artisti come Picasso.
La nuova avanguardia non
ha più paura del brutto affronta la modernità ricercando una
nuova estetica. L'arte diventerà distruttiva, negazione.