Youssou N'Dour

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Youssou N'Dour 1Youssou N' Dour è il musicista africano più conosciuto dal pubblico del rock che ha scoperto il fascino della sua voce grazie alle collaborazioni con Sting, Peter Gabriel, Paul Simon, Neneh Cherry, con la quale raggiunge il successo mondiale con la bellissima "7 seconds". Ma anche per sue partecipazioni all'"Human Rights Now Tour" e al concerto di Wembley per Nelson Mandela. Ora non ha più bisogno di presentazioni e con l’uscita del nuovo album "JOKO (From Village to Town)" si appresta a riconfermare che lui è il trait d’union tra l’Africa e l’Occidente.

Youssou N’Dour è nato il primo ottobre del 1959 nella Medina, uno dei quartieri storici di Dakar, in una famiglia di griots - i cantastorie, personaggi chiave della cultura africana. "Sono nato con il dono del canto: ho una missione da compiere" racconta lui e infatti già a 16 anni, dopo una breve parentesi di scuola d'arte di Dakar, ha cominciato a cantare tutte le sere al Miami, il club più alla moda di Dakar. "Quando ho iniziato a cantare, altri paesi africani come il Ghana o la Nigeria avevano cominciato a sviluppare la loro tradizione di musica moderna. In Senegal invece fino a tutti gli anni sessanta la musica alla moda era rimasta quella cubana di Johnny Pacheco. Mentre noi volevamo cantare nella nostra lingua wolof . Insieme con la Star Band ho creato una musica, il Mbalax, che in lingua wolof indica il ritmo che proviene da un tamburo chiamato Mbeung Mbeung. A Dakar quando dicono "è molto Mbalax", vuol dire che ha un ritmo forte e distinto. Ai tamburi viene dato il nome collettivo Sabars e formano la base del Mbalax. Tra questi il tama è il tamburo che invita alla danza ( con Youssou N' Dour suona dal 1977 il miglior suonatore di tama del Senegal, Assane Thiam). Nei gruppi tradizionali possono esserci Youssou N'Dour 2 fino a dieci tamburi. Ho inventato questo stile moderno che però i Senegalesi hanno subito riconosciuto come la loro musica popolare". Nel 1977 con lo specialista di tama Assane Thiam e il percussionista Babacar Faye, che ancora oggi suonano con lui, insieme ad altri sei musicisti ha formato l'Etoile De Dakar, il gruppo che fa di Youssou la più celebrata star del Senegal. Questa formazione ha una produttività altissima. Val la pena riportare ancora le parole di Youssou per descrivere la sua musica: "Porto gli elementi della tradizione attraverso la musica e le parole. Alcuni dei musicisti della mia band sono appassionati di jazz. L'influenza latino-americana è presenta fin dalle origini. Il tama resta la chiave della danza, che ha uno spazio importantissimo nei miei spettacoli (nel Senegal è celebre la sua "danza del ventilatore")". Nell'85 a Parigi, con Jacques Higelin, ha inizio la serie di collaborazioni che gli apriranno le porte del mercato internazionale. Il 1986 è stato l'anno dell'incontro con Peter Gabriel, con il duetto di "In Your Eyes", il brano contenuto in "So". Anche Paul Simon lo ha voluto nel suo ormai storico "Graceland". "Credo che Paul Simon abbia reso un gran servizio al suo pubblico e alla causa della musica africana, perché ha permesso alla gente di convincersi di come i musicisti africani siano in grado di realizzare dischi così importanti", dice a questo proposito Youssou N' Dour.

L'Africa è da alcuni anni un importante punto di riferimento nel panorama musicale internazionale. Youssou 'N Dour è tra gli interpreti senegalesi più rappresentativi di questa nuova ondata di giovani artisti, cresciuti negli ultimi decenni superando quelle barriere territoriali ed economiche che spesso hanno diviso il continente africano dal resto del mondo. La musica per il cantautore di Dakar rappresenta uno stile di vita, un modo per leggere il mondo circostante, per comunicare con gli altri senza pregiudizi, al di là delle differenze etniche, culturali e geo-politiche. Il suo stile accomuna e reinterpreta la musica tradizionale fondendola con quella contemporanea, spaziando dall'utilizzo della lingua inglese a quella francese, ma non rinunciando all'espressività del Wolof, la lingua nazionale senegalese.

I temi delle sue canzoni riguardano spesso la quotidianità ed i problemi della gente comune: dalla situazione economica al razzismo, dalla schiavitù e dal colonialismo all'emigrazione di coloro che vanno alla ricerca di una vita migliore. Non dimenticando, però, l'amore, la bellezza e il potere delle donne senegalesi, l'importanza dei valori e dei principi patrimonio comune di una società in evoluzione, ma fortemente legata alle proprie origini. Fin dagli ultimi anni '80 il suo Youssou N'Dour 3talento e la sua concezione di villaggio globale multietnico e multiesperienziale hanno conquistato i fans. La sua esperienza nei Super Etoile de Dakar e la collaborazione con Sting e Peter Gabriel, lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Tra i suoi brani più famosi Shaking the Tree e 7 Seconds in coppia con Neneh Cherry. L'impegno con l'Amnesty International Tour ha contribuito a conferirgli ulteriore notorietà a livello mondiale, rendendolo portavoce della difesa dei diritti dell'uomo. Nel 1993 è diventato ambasciatore dell'UNICEF ed ha partecipato a numerosi concerti benefici a favore dei bambini africani affetti da AIDS. Nel febbraio 2000 partecipa come ospite alla 50° edizione del Festival di Sanremo, presentando il nuovo album Yoko.

12 marzo 2000-Parigi: Con un'iniziativa che ricorda il "rap del debito" di Jovanotti al Festival di Sanremo, il cantante senegalese Youssou N'Dour ha chiesto "ai signori Jacques Chirac e Lionel Jospin" di annullare il debito verso la Francia dei Paesi più poveri. N'Dour s'è rivolto al presidente e al premier francesi prima di esibirsi durante lo spettacolo per l'assegnazione delle Victoires, sorta di Oscar della canzone francese. Il cantante, che partecipa al movimento lanciato da Bono degli U2, ha detto: "E' un'iniziativa che vi renderà più vicini; l'ha fatto Blair, l'ha fatto Clinton, annullate il debito". N'Dour ha poi anche evocato il dramma del Mozambico. La festa delle Victoires, che ha visto il successo di una nuova generazione di cantanti francesi, è stata anche segnata dall'intervento dei Matmatmah, un gruppo attualmente sotto inchiesta per "incitazione all'uso di stupefacenti", che ha colto l'occasione per porre il problema delle droghe leggere: "Perché impedirci di parlarne?".

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