"Era caduto con la testa avanti
e giaceva sulla terra, come se dormisse. Quando lo voltarono si vide
che non doveva aver sofferto a lungo: il suo volto aveva
un'espressione così serena, quasi che fosse contento di finire così."
Erich Maria Remarque - Nulla di nuovo
sul fronte occidentale 1929
Mio nonno è tornato!
Mio nonno, PIETRO BERTOLINO, nato il 12 Luglio del 1889, fu
ucciso dai fascisti il 17 Novembre del 1931 sul ponte del quartiere Sassi
a Torino.
I suoi assassini lo gettarono nelle acque del fiume. Poi
costrinsero la moglie a testimoniare che era stato suicidio e così
riuscirono per decenni a far tacere la sua voce, a cancellare il ricordo
di ciò che era stato.
Mio nonno ebbe il coraggio
di combattere l'arroganza, di denunciare l' ingiustizia.
Scelse di lottare contro la dittatura, e pagò con la vita.
Già nei primi anni aveva conosciuto la violenza della
guerra: l'inutile campagna nei deserti della Libia (1911-1912), la
cupa prima guerra mondiale (1915-1918) sulle pendici del Col di
Lana.
Sempre guerra, sempre armi, sempre morte, sempre
distruzione.
Aveva visto i
soldati morire per i capricci dei potenti, aveva visto i suoi amici
scomparire nel fumo delle trincee della Grande Guerra.
E poi venne il fascismo, ancora violenza, ancora sopraffazione,
ancora menzogne. Non poteva vivere senza vedere, non poteva vivere
senza fare nulla.
Oggi i suoi assassini sono scomparsi dalla storia, Oggi
nessuno ricorda i loro nomi, Oggi il regime di allora è solo una pagina
spiacevole nella nostra storia.
Mio nonno invece è tornato,
Voi lo vedete come allora, nel giorno del suo
matrimonio. Chiunque nel mondo lo può vedere, Chiunque può conoscere
la sua storia. I suoi assassini non sono riusciti a fermarlo.