Abano
Terme, 31 maggio 2002
Egregi
Signori,
ho letto con attenzione la vostra lettera datata 15 maggio 2002
ed inviatami per conoscenza, avente per oggetto: "Contributo
per il miglioramento della Variante al P.R.G. del Comune di Abano
Terme, Provincia di Padova".
Ne
ho tratto un doppio sentimento: di edificazione e di gratitudine.
Di edificazione per la dotta dissertazione urbanistica.
Di gratitudine per il giudizio implicito nella struttura argomentativa
dello scritto.
Vi si sostiene, infatti, che "…le scorrettezze tecnico-progettuali
riscontrabili nella Variante…" possono "…per effetto dell'eccessiva
flessibilità accordata alla strumentazione attuativa, stravolgere
una delle più qualificanti previsioni del P.R.G. vigente:
il sistema dei parchi previsti…".
Ma perché la semplice possibilità produce tanto timore
etico-urbanistico?
Evidentemente, perché si ritiene che il sindaco (che è
anche Assessore all'Urbanistica), per ignoranza o malizia, sia lo
strumento della cementificazione di Abano. Solo in tal caso, ciò
che è possibile diventa reale o necessario.
Di
questo giudizio prendo atto e, ringraziando per la stima, porgo
distinti saluti.
Giovanni
Ponchio
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