© Quando una parte del muscolo
cardiaco non riceve un adeguato flusso di
sangue per un |
certo periodo prolungato (circa
20-30 minuti) si manifesta una condizione clinica comunemente |
chiamata "attacco cardiaco
" che può in alcuni casi portare all' infarto miocardico, cioè alla morte |
di un certo numero di cellule
cardiache. |
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Nel corso di un attacco cardiaco è
possibille che si verifichi la cessazione improvvisa dell'attività di |
pompa del cuore (arresto cardiaco)
dovuta in molti casi a fibrillazione ventricolare; in tal caso i |
presenti, se sono in grado di farlo,
devono tempestivamente mettere in atto le procedure del BLS |
attivare il sistema di emergenza. |
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Tuttavia, è opportuno conoscere i segni
premonitori che possono farci sospettare che un arresto |
cardiaco sia imminente o possibile, cosi
da poter mettere in atto un soccorso precoce; è opportuno |
cioè conoscere i segni di allarme
dell'attacco cardiaco: |
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dolore o senso di oppressione al centro del
torace o localizzato alle |
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spalle, al collo, alla mandibola, o alla
parte superiore dell'addome |
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in corrispondenza dello stomaco; |
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sudorazione, nausea, sensazione di
"mancanza di respiro " e di |
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debolezza; |
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Il dolore non viene necessariamente descritto
come "acuto"; a volte |
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può essere di entità modesta ed essere presente
solo difficoltà respiratoria; |
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i sintomi possono comparire in qualsiasi luogo ed
in qualsiasi momento, |
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sia che il paziente stia facendo uno sforzo, sia
che si trovi a riposo. |
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IL
DANNO ANOSSICO CEREBRALE |
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La mancanza di apporto di ossigeno alle cellule cerbrali (anossia
cerebrale) producono lesioni che |
diventano irreversibili dopo circa 4-6
minuti di assenza di circolo. |
L'attuazione di procedure atte a mantenere
una ossigenazione di emergenza può interrompere la |
progressione verso una condizione di
irreversibilità dei danni tissutali. |
Qualora il circolo venga ripristinato ma
il soccorso sia stasto ritardato o inadeguato, l'anossia cerbrale |
prolungata si manifesterà con esiti di
entità variabile: stato di coma persistente, deficit motori o sensoriali, |
alterazione delle capacità cognitive o
della sfera emotiva, ecc. Le possibilità di prevenire il danno anossico |
dipendono dalla rapidità e dalla
efficacia delle procedure di soccorso, ed in particolare dalla corretta |
applicazione della "Catena
della sopravvivenza". |
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La "Catena della sopravvivenza" . |
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La sopravvivenza integra dopo un arresto cardiaco avvenuto in sede
preospedaliera dipende dalla |
corretta realizzazione di una serie di
interventi; la metafora della "catena" sta a significareche se una
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della fasi del soccorso è mancante,
le possibilità di sopravvivenza sono ridottissime. |
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Come illustrato nella figura, i quattro
anelli della catena sono costituiti da: |
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Accesso precoce sistema di emergenza |
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Inizio precoce delle procedure di |
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BLS (con particolare riferimentoal BLS |
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messo in atto dalle persone presenti. |
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Defibrillazione precoce, cioè arrivo |
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preecoce sul posto di una equipe in |
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grado bdi praticare la defibrillazione. |
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Inizio precoce del trattamento intensivo
(ACLS). |
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Dopo il BLS, quindi, la prosecuzione logica della
formazione nella RCP (Rianimazione Cardio Polmonare) |
comprende l'acquisizione delle
tecniche di supporto vitale avanzato (Advanced
Cardiac Life Support,: |
ACLS)
defibrillazione, intubazione tracheale, impiego di farmaci, ecc. Esse hanno l'obiettivo
del ripristino |
del circolo spontaneo e della
stabilizzazione del paziente dopo arresto cardiaco. |
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La defibrillazione, anche se inclusa fra le
tecniche ACLS viene sempre più considerata come un passo |
del BLS praticato
da personale sanitario: nei sistemi di soccorso in cui le unità BLS praticano la |
defibrillazione
precoce si sono osservati significativi miglioramenti della sopravvivenza dopo
arresto cardiaco in sede preospedaliera. |