Home PageCampionato 1960 - 1961Campionato 1962 - 1963Regionali/Interregionali/Nazionali
Archivio di ImmaginiASPIS Info e DocCrediti e Ringraziamenti

(Pagina 1)

 

Il 6 Luglio 2015
 Valentino Lodo (N° 7)
ci ha lasciati

Ciao Valentino, sarai sempre con noi - R.I. P.

 

Il 21.04.2018
Dario Mantovani (N° 15)
ci ha lasciati

Ciao Dario, sarai sempre con noi - R.I.P

 

 

La convocazione inviata da Ettore Armanini per la reunion del 21.04.12

Questa mail è stata mandata da Ettore Armanini a tutti gli interessati ASPIS il 30.03.12

"L'appuntamento che ci siamo dati per il 21/4 ha incontrato un gradimento insperato.
Mi sembra giusto divulgare la situazione come è stata confermata fino ad oggi:

- Presenti con la moglie - Mantovani Dario e Claudio, Braga, Casella, Armanini, Guzzeloni, Pellacani, Folpini Sergio, Russi.

- Presenti (per il momento) da soli - Bontadini, Zanardo, Castagni, Masina.

- Ancora incerti per impegni di varia natura - Archi, Saccenti.

- Assenti certi (per ora)  - Fania (lavoro), Vecchiato (incontattabile per e-mail), Grossi (lavoro?), Malusardi (salute?) 

Insisterò con gli 'scapoli' e gli 'incerti' perché di fronte ad un appuntamento "storico", dalla massiccia adesione forse mai più ripetibile,  merita di essere massimizzato. 

Riccardo - Condivito totalmente quanto ha scritto Dario.  Io aggiungo: Ricordi, quando eri giovane, che "baffi" ti facevi delle raccomandazioni di Carlo Belli, quello che non voleva farti giocare? Mò, non sei più capace di fartene un baffo? E' perchè stai diventando "vecchio"!!

E non so' immaginarmi un Malusardi "vecchio"... Un Malusardi diverso da quello grintoso che ho conosciuto.

Rammenta a Giovanna, credo sia lei a tirare verso il no, che esistono medicine alternative che fanno molto meglio dei farmaci tradizionali . Per esempio, una breve scappatella a ritrovar gli amici! 

Gianni - La sola condizione che possa giustificare la vostra assenza è che tu debba sostituire san Francesco. 

Claudio - La partecipazione anche di tua moglie è legata alla disponibilità di tua figlia Alessandra ad assistere per qualche oretta la nonna. Io le ho parlato, fallo anche tu. 

Franco Archi - Se il vescovo di Cremona sceglierà di celebrare di sabato, anzicché di domenica come fanno tutti gli altri vescovi, la cresima di tua nipote di cui sarai padrino, lo faremo sospendere "ad divinis" perché vi vogliamo con noi. 

Augusto - Tua moglie non conosce nessuno di noi? Bene, è la prima opportunità che le si presenta, dopo 50anni, di conoscere in quale sciagurato covo sei cresciuto

Ugo - Dopo questo richiamo non vorrai fare la figura del maschilista. Spero! 

Pierachille - Ti dichiari ancora incerto sul cosa (potrai) fare. Mica devi vergognarti se in casa non sei tu a decidere: è normale che sia la moglie! Ovunque. Non voglio ripetere ciò che ho scritto ad Augusto (oppure ad Ugo). Comunque andrà a finire, non si intaccherà  la nostra amicizia. 

Giorgio - Rispetteremo la tua privacy. Ma almeno: fatti vivo.

Saluti a tutti. Ettore."

IL PRANZO DEL 21.04.12
 

Nei giorni successivi alla riunione e pranzo del 21.04.12, Francesco Braga si è recato ad Assisi da Giovanni Grossi che non aveva potuto partecipare alla riunione per precedenti impegni. Qui di seguito alcune foto di Francesco Braga, Giovanni Grossi e Signora (Rosaria) ad Assisi e riportate da Francesco Braga al suo ritorno.

 


Girato di Franco Archi - Editing e codifiche di Rolando Pellacani
Se si desidera vedere il video a una qualità più alta o full screen andare a questo link di YouTube
http://youtu.be/Ki7nXIusYpI
Il link di You Tube qui sopra può essere copiato (copia e incolla) su qualsiasi documento o mail per fare in modo che
chi vede o legge il documento o la mail, cliccando sul link, possa vedere il video
tramite You Tube anche al di fuori di questo sito di ASPIS.
N.B. Per eseguire la ricerca di questo video su You Tube è sufficente
scrivere nella riga di ricerca: ASPIS Pallacanestro (Attenti maiuscole e minuscole).


Mail circolare spedita il 21.04.12 alla gente ASPIS dopo il pranzo della reunion di cui alle foto qui sopra:

Forse è stato un sogno.

Per me è stato come se nel giugno del 1963, rotte le righe, avessi dato l’appuntamento-convocazione per riprendere
l’attività sportiva dopo il periodo delle vacanze: al 21 aprile 2012 (!?).

Mezzo secolo dopo ci siamo incontrati, con naturalezza, col desiderio di raccontarci della nostra lunga “vacanza”,
senza malinconie, senza nostalgie.

Soprattutto senza aver lasciato che il tempo impallidisse la nostra amicizia.

Quasi  che un collegamento virtuale abbia per tutto questo tempo alimentato i nostri sentimenti e tenuti vivi  i migliori ricordi.

Non è usuale che ciò avvenga ai giorni nostri, ma dallo sport che ci ha aiutato a crescere insieme,
abbiamo custodito i valori migliori e ci si può attendere anche questo.

Grazie, ragazzi (?!), per l’entusiasmo con cui avete aderito alla proposta (l’idea non è stata mia,
ma l’emozione di veder piovere le adesioni, sì). Abbiamo raccolto l’ “en-plein”, perché anche i tre assenti
per impedimenti di diverso genere, hanno confermato per telefono la loro presenza spirituale.

Grazie, grazie, grazie.

Ettore.

CONTATTI

Nome

Indirizzo e-mail

Castagni Claudio acastagni@alice.it
Zanardo Augusto a-i.zanardo@libero.it
Lulli Ermanno alfredo.lulli@fastwebnet.it
Bellini Antonio antonio.bellini@alice.it
Pucci Adriano apiemme3000@fastwebnet.it
Bortolan Augusto augusto.bortolan@tiscali.it
Marchesi Aurelio aurelio.marchesi@fastwebnet.it
Russi Giuseppe avvocatorussi@tiscalinet.it
Consonni Elsa bebatesta45@libero.it
Braga Francesco bragafrancesco@hotmail.com
Brugnatelli Fausto brugnaf@fastwebnet.it
Masina Ugo casamasina@libero.it
Taddia Cesare cesare.taddia@fastwebnet.it
Mazzucchi Cesare cesmazzucchi@alice.it
Conta Vincenzo conta.v@libero.it
Mantovani Dario dario.mantovani@gmail.com
Milani Eligio eligio.milani@tiscali.it
Burlon Mons. Elio elio.burlon@tiscali.it
Patriarca Eliseo eliseo.patriarca@gmail.com
Riva Ennio ennioriva@libero.it
Favalli Enzo enzo.favalli@fastwebnet.it
Armanini Ettore ettore.armanini@alice.it
Folpini Giorgio f.giorgio@alice.it
Balocco Pietro farmaciabalocco@tiscali.it
Brasolin Emilio francafe39@tiscali.it
Archi Franco franco.archi@alice.it
Bontadini Franco franco@bontadini.eu
Grossi Giovanni g.grossi@cittadella.org
Calvi Gianbattista gbcalvi@gmail.com
Muzio Giovanni giomuzio@gmail.com
Bimbi Giorgio giorgio.bimbi@gmail.com
Vecchiato Giorgio giorgio.vecchiato@live.it
Casella Gianluigi glcasella@hotmail.it
Carracino Guido guido.carracino@fastwebnet.it
Tavecchio Guido guido.tavecchio@fastwebnet.it
Serina Antonio ilregatone@tiscali.it
Romani Luca luca.romani@fastwebnet.it
Folpini Luciano luciano.folpino@alice.it
Luppi Giorgio luppimar@alice.it
Serina Matteo - Agostino m.a.serina@gmail.com
Marchesi Roberto marchesi@tx.rr.com
Mendini Roberto maribobo@2006@libero.it
Natale Mario m_natale@fastwebnet.it
Bellati Mariuccia mariube@tiscali.it
Daccò Carlo midakar@alice.it
Affer Mario miramario@alice.it
Monticelli Franco monticelli.franco@alice.it
Tasinazzo Nadia nandatasi@libero.it
Granzini Pierangelo pgranzini@tiscali.it
Mandelli Pierluigi pierluigi.mandelli@fastwebnet.it
Ichino Piero pietro.ichino@unimi.it
Prospero Fania prospero.fania@gmail.com
Balzi Roberto roberto.balzi@studiobalzi.it
Pellacani Rolando (1) rolando.pellacani@alice.it
Pellacani Rolando (2) pellacani@libero.it
Folpini Sergio s.folpini@alice.it
Saccenti Pierachille saccenti@elettrongamma.it
Solenghi Sergio solenghi.sergio@libero.it
Zambelli Ernesto tinozambelli@libero.it
Tosi Vittorio tosi3812@virgilio.it
Lodo Valentino valentinolodo@gmail.com
Brugnatelli Vermondo vermondo.brugnatelli@unimib.it
Malusardi Riccardo vivi@silconet.com
Maurizio Biagi mabi08@libero.it
Renzo Molteni molteni.renzo@alice.it

ANEDDOTI - NOTIZIE - RICORDI
 

RICORDO DI COME ROLANDO PELLACANI PER TUTTO IL PERIODO NEL QUALE
HA FATTO PARTE DI ASPIS PALLACANESTRO (1962-63) SI RECAVA DA CASA SUA
AL CAMPO ASPIS DI PIAZZA WAGNER E VICEVERSA.

(Racconto fornito da Rolando Pellacani)

Per ben due anni l'unico modo di cui disponevo e che potevo permettermi per recarmi da casa mia - Via Settala (Loreto)
al campo ASPIS di Piazza Wagner, era la mia bicicletta, una gloriosa bici Gloria del primo dopo-guerra. Nulla di particolare: 4
rapporti e cambio Campagnolo d'ordinanza. Era l'unico mezzo di cui potevo disporre in quanto i miei genitori facevano i
portinai e tutte le risorse erano dedicate alla sopravvivenza e a consentirmi di proseguire negli studi. Quindi per me esisteva
sempre un pre-allenamento/partita e un post-allenamento/partita e con qualsiasi condizione metereologica e a qualsiasi ora.
Qui sotto una cartina con il percorso che mi toccava fare - La distanza era di circa 6 Km che coprivo in 3/4 d'ora.
Avevo 18 anni e la cosa non poneva nessun problema. Altri tempi, altri stili di vita e altre scale dei valori.

Ettore Armanini scrive parlando delle sue perplessità nell'andare a realizzare quello che lui chiama "Album" (un sito web è ancora al di là dall'entrare nell'elenco delle cose per lui comprensibili). Poi riceve una lettera da Viviana....

===============================

Album si o Album no - Ma per chi questo Album?

 Mi sono chiesto a chi potrebbe servire un Album, che tenta di ricostruire avvenimenti accaduti mediamente 50 anni fa?

- Ai superstiti del basket, sempre meno numerosi (!), per fare i bauscia con i nipotini?

- A piangersi addosso, pensando ai muscoli che perdono elasticità ogni giorno che passa?

- A bearsi di essere sulla "rete", alla pari dei campioni di Prima Serie?

Invano ho cercato un solo motivo che avvalorasse una simile iniziativa.

In un primo momento decisi di non perdere tempo a rovistare nel cassetto dei miei ricordi che, per l'età che ho, si è fatto cassapanca.

Però non trovavo una ragione per non collaborare a questa iniziativa, che in fondo onorava persone e momenti importanti anche per la mia esperienza di vita: l'incontro con persone stupende che lì avevo frequentato; l'amicizia con i "ragazzi" che ho allenato, ancora fresca oggi come il giorno in cui ci eravamo lasciati; ...

E poi dovevo tener conto della casualità, che mi fece ritrovare 30 anni fa al bar dell'Oratorio, in un cassetto di vecchie cianfrusaglie scampate alla distruzione della Sede sportiva, la raccolta di fotografie del 1960 - 1963, che l'estrosa mano di  Rolando Pellacani aveva illustrato "per i posteri" (così stava scritto) al rientro della squadra dai Nazionali Csi di Pesaro.

Perciò decisi di stare al gioco: la raccolta di foto poteva servire da struttura base per l'Album sul basket.

Senza tuttavia rinnegare con me stesso le perplessità di cui sopra.

Condivisi l'opportunità che l'Album non dovesse parlare solo di una squadra, di quella squadra, ma di tutta l'Aspis, dalle origini (1947?) alla deposizione delle armi (1967?).

Impersonificando, tra i presenti, la più lunga carriera all'Aspis, giocatore prima e poi allenatore, mi fu attribuito l'onere di rintracciare via email, telefono o con il passaparola, più persone possibili dalle quali ottenere testimonianze fotografiche, singole e di squadra, del loro periodo di attività.

Così ho sperimentato quanto è difficile ottenere collaborazione; specialmente quando l'interlocutore espone le tue stesse perplessità. 

Poi mi arriva questa email; ... sono basito, senza parole

(Ettore Armanini)

==================================

 Buongiorno Ettore,

scrivo io perchè il papà oltre a non possedere un PC, ha perso un po' i colpi...

Credo che sia a conoscenza dei trascorsi clinici, dall'infarto in poi... 

Ad ogni modo con l'avanzare dell'età, Riccardo si è sempre più chiuso in sè stesso, perdendo interesse per qualsiasi cosa... 

E' dura riuscire a convincerlo ad uscire anche solo per fare un giro... 

Quando ho letto la mail ho pensato che anche questa cosa dell'ASPIS, come tutto il resto, non lo avrebbe più di tanto entusiasmato, ma poi ho pensato che poteva essere una bella idea per aiutarlo a rintracciare dei ricordi felici e magari smuovere qualcosa...

Gli ho consegnato la mail stampata, dicendogli di cercare delle foto e il giorno dopo mi sono presentata con il computer per mostrargli il sito...

Naturalmente a trovare le foto è stata la mamma, ma Riccardo ha inforcato gli occhiali e si è messo davanti al computer.

Gli è scappato più di un sospiro e qualche sorriso e si è sforzato di riconoscere i vari "vecchi amici" con mia mamma che lo incalzava: " Ma questo non è..." " Qui hai segnato pochi punti, ti sei fatto bagnare il naso dal tuo amico Molteni...." 

Insomma, abbiamo trascorso un bel pomeriggio, perchè poi è arrivato anche mio fratello, tuttora giocatore di basket e si è aggregato (oggi mi ha chiamata perchè non riusciva ad aprire il vostro sito!). 

La cosa più bella è che terminato di guardare le foto, il papà si è vestito ed uscito a farsi un giro... 

Tutto questo per dire che quella del sito ASPIS è stata un' idea magnifica, non solo come testimonianza di un bel periodo della vostra vita, ma anche come occasione per rintracciare nel cuore i ricordi di momenti felici, che il tempo e gli acciacchi dell'età non potranno mai cancellare!

A nome della mia famiglia vi ringrazio!

===================================== 

E' di Viviana, la figlia di Riccardo Malusardi (Riccardino).

W l'Album, ... e una famiglia così! - Ettore Armanini. 

Hanno risposto alla lettera: F. Braga, P. Fania, S. Folpini, U. Masina, R. Balzi, A. Bortolan, G. Folpini, R. Medini, E. Consonni.

 


Ingresso del Carcere Minorile Beccaria - Vecchia sede di P.zza Filangeri - Milano
(Foto presa dalla rete)


Veduta aerea del Carcere di S. Vittore e annessa sede del vecchio Carcere Minorile
Beccaria - Zona di P.zza Filangeri - Milano
(Da Google Map)


La freccia indica dove si trovava il campo di pallacanestro nel cortile
del vecchio Carcere Minorile Beccaria - P.zza Filangeri - Milano - Ora il cortile
è occupato da una nuova struttura che non esisteva ai tempi dei fatti in oggetto
(Da Google Map)

 

NELLO SPIRITO DELLE COSE

 

1962 – Una sera ricevetti la telefonata di Mario Borella: “Armanini, mi dicono che stai preparando una bella squadra di giovani, verresti a giocare un’amichevole con noi?”.

Col suo inconfondibile timbro di voce (da capitano di fanteria, dicevano allora gli invidiosi), sintetico (come se ci fossimo visti una settimana prima) e diretto al bersaglio (non lasciava spazio a risposte diverse: SI o NO).

 

Borella lo conobbi alcuni anni prima in Borletti, eravamo colleghi di lavoro; in fabbrica ci arrivò perché allenava le giovanili dell’Olimpia Milano e ci rimase fintantoché lo sponsor non diventò Simmenthal. Poi allenò il liceali del Leone XIII° dove giocava Pietro Balocco, “uno dei nostri”.

 

Tutto ciò mi attraversò la mente mentre freneticamente cercavo una biro ‘che scrivesse’, per annotarmi ora e luogo dell’incontro: il carcere minorile Beccaria di piazza Filangeri!?

Dove Mario si prestava per un servizio umanitario.

 

Quante volte avevo sostenuto, con convinzione, concetti quali comprensione, solidarietà, perdono, uguaglianza, amore, … Ora invece mi sentivo un incosciente, per aver messo a repentaglio la sicurezza mia e dei ragazzi.

 

Mi feci ridicolo con alcune precauzioni: condizionare la convocazione al consenso del giocatore e della sua famiglia; raccomandazioni del tipo: non allontanatevi dal gruppo, lasciate a casa orologi, braccialetti, portafogli; non indossiamo capi che ci spiacerebbe ‘perdere’ dovendoli lasciare nello spogliatoio …!

 

Varcammo i cancelli col cuore in bocca mentre superavamo il formale controllo.

Tutto, all’interno, era di pietra ingrigita dal tempo; inferriate ovunque ci fosse un’apertura. Forse era l’ora “d’aria”, perché in quel tetro cortile parecchi ragazzi vagavano inquieti, solitari o in piccoli gruppi. Qualcuno stava prendendo posto, gambe penzoloni  dalla finestra e braccia appoggiate sopra una delle sbarre orizzontali, per respirare il profumo di libertà che ci sentivano addosso.

 

Provai una vergogna terribile per tutti i preparativi che avevo organizzato e temevo potessero scoprirmi, per il fatto che nessuno di noi aveva una sigaretta, una caramella, una moneta che avrebbero avuto un grosso valore simbolico per esprimere i veri sentimenti che stavano affiorando in ciascuno di noi.

 

Franco Braga ricorda l’emozione per aver incontrato un ragazzo che conosceva di vista, abitava nel quartiere e da qualche tempo non si vedeva in giro. Non si erano mai parlati, ma in quell’ambiente al ragazzo bastò incontrare uno sguardo ‘libero’ per riconoscere un amico a cui confidare le proprie pene.  Quasi a perorare protezione e aiuto.

 

Questa forte esperienza la condivisi con: Balzi, Braga, Castagni, Folpini S., Guzzeloni, Lodo, Mantovani D. (sicuramente c’era qualcun altro, attendiamo la conferma).

 

Ettore Armanini

 

 

Mario Borella  è il quarto da sinistra - Il primo da sinistra è Alessandro Gamba
(Foto gentilmente concessa da Soc. Olimpia Pallacanestro - Milano)

 

 

Carissimi Amici,
Giunti a queste festività di fine anno, non mi sentirei a posto se non ricordassi gli Amici che ci hanno lasciato in questo 2012.

Sono a conoscenza dell'evento per 3 di loro, ma purtroppo non escludo che ce ne siano stati altri.

Moretti Renzo (1920) - 18 febbraio 2012 - Lo ricorderanno sicuramente gli Amici della Vecchia Unione; io non so darvi notizie poichè l'ho incrociato solo un paio di volte nelle Messe in San Pietro quando ci ritrovavamo a Milano.

Natale Giuseppe (1917), per tutti Pino - 28 marzo 2012 - Lo ricorderanno certamente quasi tutti, Vecchia Unione e Gruppo Amici Aspis; è stato il principale esempio e punto di riferimento per tutti noi e per la sua guida costante nelle attività religiose, culturali, ricreative e sportive.  Ho trovato una sua foto, con Baroncini, Bobbiesi e la Montagna, forse la sua più grande passione, che vi allego. Lo ricorderemo sempre.


Baroncini, Natale, Bobbiesi.

Carracino Guido (1937) - 16 aprile 2012 - Nell'incontro di giugno a Rescaldina circolò una voce non accertata su di lui; feci in seguito una ricerca in internet ed ebbi la conferma del suo improvviso decesso.  Sapevamo della sua attività nel campo televisivo, documentaristico, pubblicitario, post-produzione ecc. ma sorprende di più scoprire in rete l'altissimo livello della sua personalità e di quanto aveva costruito.   Ricordo le foto e le riprese che ci faceva quando poteva partecipare ai nostri incontri; vi allego un suo recente primo piano.  Addio anche a lui. 


Guido Carracino

Un caro saluto a tutti nella speranza di rivederci in un prossimo incontro.
Matteo Serina

 

 

 

L'ARBITRO "GIUSSANI"

 

L'arbitro "Giussani" (Sergio Folpini lo chiama così, ma io penso si chiamasse in tutt'altro modo). Chi dei due ha ragione?

 

E’ venuto dal veneto, solo, spiantato e senza lavoro. Porta un cognome veneto (ma Sergio Folpini “sostiene” si  chiamasse Giussani), vive in una nube di fumo e indossa la divisa di arbitro in ogni occasione.

 

La Federazione, sempre in difficoltà nel designare arbitri, prese al volo la sua disponibilità affidandogli quante più partite fosse possibile: nei finesettimana e nei pomeriggi e serate feriali. Non per aiutarlo, ma per necessità.

Con i rimborsi del Csi, ci mangia e ci fuma; tranne d’estate, quando i campionati sono fermi.

 

Destino volle che la sua prima partita in Lombardia l’arbitrasse con(tro) noi. Una tarda mattinata festiva, in un campetto di periferia. Terminata la gara e firmato il referto, mi consegnò di persona la copia rosa e, contravvenendo il regolamento, domandò come avesse arbitrato. Era il pretesto per parlare con qualcuno. Avevamo vinto, quindi ero ben disposto ad accettare la conversazione; dovevo aspettare che i ragazzi si cambiassero quindi, malgrado l’ora, avevo del tempo da dedicargli. In questo frangente venni a conoscenza della sua storia di solitudine.

 

Ero certo che all’Aspis avrebbe trovato ospitalità, qualcuno con cui poter chiacchierare. Del resto, non chiedeva altro. L’Aspis era apprezzata per lo spirito di accoglienza verso chiunque ne avesse bisogno.

A San Pietro l’ho visto più di una volta, intento a dire la sua nei capannelli con i ragazzi o ad arbitrare partitelle occasionali.

 

Un giorno scomparve e forse nessuno se ne accorse subito, tanta era la sua discrezione.

Anni dopo mi fece perdere la partita e, imbarazzato, mi disse che presso quel Centro Sportivo Ricca (una società di via Palinuro) aveva trovato l’alloggio e un lavoro di manutenzione e custodia. Avrebbe preferito essermi riconoscente (!?).

(Ettore Armanini)

 


2012 - L'attuale postazione dell'allenatore Ettore Armanini

 

 




 

Augusto Zanardo, raggiunta l'età della pensione nel laboratorio artigianale di falegnameria di via Ravizza, ereditato da papà, non ha saputo staccarsi dal profumo della resina del legno. Tra un giro in bicicletta e un'escursione in montagna, per sommo gaudio della moglie Ida, trascorre parecchie ore in quel locale, oggi trasformato da laboratorio di falegnameria in studio d'arte per la scultura del legno.

Scoprendosi così una maestria nell'uso delle sgorbie (scalpelli sagomati), mai sospettata quando si dedicava a modanature e a giunzioni a coda di rondine e affinata durante una vacanza con un amico scultore trentino.

Il primo lavoro (2005), prese lo spunto dal ritrovamento di una vecchia tavola (cm 70 x 50), disegnata e solo parzialmente incisa da un parente scultore da tempo defunto. Complice una malattia e i consigli dell'amico trentino, Zanardo iniziò un lungo e paziente lavoro di intaglio. Terminata con successo la lavorazione del legno, pensò di dorare l'opera secondo la tradizione delle icone russe. Cioè con la paziente applicazione di sottilissimi fogli d'oro. La "Madonna col bambino" fu esposta fuori commercio al P.i.m.e. , poiché destinata a regalo di laurea per la figlia Elisa.

L'opera più recente, ultimata il 16 maggio 2013, è una scultura a tre dimensioni copiata dalla fotografia di una originale opera di Aron Demetz "Scarpe rosse", un monolito in legno di 1mt di altezza in cui sono intagliati due personaggi di 30 cm.

Tra le due date, c'è il bassorilievo con cornice in legno massiccio (2008 - cm 70 x 50) della "Madonna sul trono"; particolare tratto dalla foto di un grande trittico del Perugino. Opera anch'essa fuori commercio perché riservata alla figlia  Chiara.
(E.Armanini)

 

 

Il 22.04.2013 Rolando Pellacani ha ricevuto da Franco Braga la seguente e-mail:

"Ciao Rolando.
Questo articolo di giornale che parla di Gianni Grossi e moglie , volontari ad Assisi ,
mi è stato inoltrato da Elena (figlia di Mercede , che è la sorella di Gianni).
Vorremmo fare una piccola sorpresa a Gianni pubblicandolo sul sito per poi farglielo sapere.
Pensi sia possibile?"
A presto. 
Franco Braga.

Questo è l'articolo che Franco Braga ha inviato:

(da "Corriere dell'Umbria" del 18 febbraio 2013) 

Per facilitare la lettura, questa di seguito è la trascrizione dell'articolo di cui sopra:

Da Milano ad Assisi, a cinquant'anni la svolta
Giovanni e Maria Rosaria scelgono il volontariato

di
Silvana Leoni

ASSISI - Giovanni ha lasciato Milano per Assisi, dedicandosi completamente al volontariato nell'ambito della
Pro Civitate Christiana, nota come Cittadella. Ma anche se ha fatto promessa solenne di povertà, salutato amici
e parenti e lasciato il lavoro di commercialista, non considera la sua scelta radicale.
"E' stata la naturale conclusione di un percorso pienamente condiviso con mia moglie Maria Rosaria", afferma.
"Abbiamo deciso insieme, alla soglia dei 50 anni, di cogliere l'opportunità offerta dall'associazione che, a partire dagli anni '90,
oltre alle persone nubili e celibi, ha iniziato ad accogliere anche le coppie sposate.
Così nel 1997 abbiamo detto il nostro sì al Signore e ci siamo trasferiti ad Assisi".
Un inizio non facile segnato dopo un mese dal terremoto che colpì Marche e Umbria procurando gravi danni alla città di Francesco.
"Siamo rimasti molti mesi fuori casa - ricorda Giovanni - ma non abbiamo mai messo in discussione la nostra scelta.
Al contrario la nostra Fede ne è uscita rafforzata così come il nostro rapporto di coppia".
Un fatto che non sorprende vista la grande importanza rivestita dal volontariato nella vita dei due coniugi.
"Non ho mai cercato soltanto nel lavoro la mia realizzazione - sostiene Giovanni - Per questo ho sempre dedicato
parte del mio tempo agli altri, sia collaborando con il movimento di Emmaus per la realizzazione di ospedali e
strutture sanitarie nel terzo mondo, sia fondando scuole popolari sull'esempio di quella di Barbiana,
la nota esperienza educativa avviata da Don Milani negli anni '50".

E ora come prosegue questo impegno ad Assisi? "Cerco di dare il mio personale contributo alla missione
della Pro Civitate che si propone di evangelizzare il mondo della cultura per raggiungere così anche i più lontani
dalla parola di Cristo". Nota per gli studi diffusi diffusi tramite Cittadella Editrice e la rivista "Rocca",
la Cittadella è conosciuta soprattutto per la Convegnistica. "Nel corso del tempo - sottolinea Giovanni - hanno partecipato
ai nostri incontri intellettuali e artisti del calibro di De Chirico e Pasolini che ha trovato proprio nella Cittadella
l'ispirazione per realizzare il Vangelo secondo Matteo". Un'eredità importante che i volontari della
Pro Civitate non intendono disperdere. "Ospitiamo e organizziamo convegni legati non solo ai grandi quesiti esistenziali
ma anche a temi di attualità". Ultimo in ordine di tempo il seminario di arte terapia
"Se perdo te. Quando il lavoro manca" che si terrà il 2 e 3 marzo nella stessa sede della Cittadella.
L'iniziativa è patrocinata dal Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, dal Museo Regionale dell'Immigrazione Pietro Corti e
dal Cesvol Perugia. In programma sabato 2 marzo anche 10 laboratori che mostreranno concretamente ai partecipanti come
riscoprire e riutilizzare la risorse che ciascuno possiede". Spunti teorici di riflessione saranno invece forniti
nella mattinata dalla Dottoressa Luciani, da Giovanni Grossi (volontario della Pro Civitate Christiana),
Corrado Mandreoli (segretario confederale della CGIL Milano) e Ivan Lembo (responsabile del
Dipartimento di Politiche Sociali della CGIL di Milano). In programma anche un intervento di Valerio Millefoglie,
autore del libro "L'attimo in cui siamo felici". La due giorni continuerà il 3 marzo con Clelia Abruzzese, Luigi Dorigo,
Flavia D'Andreamatteo, Francesca Catarci e Mauro Girotto, monaco di Bose, che proporrà una riflessione su "Il lavoro nella Bibbia"
(Seguono info e recapiti per contatti).

 

Dopo non poca fatica il buon Francesco Braga è riuscito a dare forma a un appuntamento per il 28.11.15
presso il solito ristorante Lo Zodiaco di Opera cui hanno partecipato circa 20/25 persone.
A questo appuntamento hanno partecipato mitici personaggi ASPIS in qualche modo coinvolti
nelle avventure della squadra di pallacanestro che questo sito celebra.
In particolare hanno partecipato:
- Allenatori
- Giocatori
- Supporters
- Addetti all'organizzazione
- Mogli, compagne e amanti

Qui di seguito alcune fotografie dell'evento e un filmatino da You Tube

Saluti a tutti:
Rolando Pellacani

 
 
   
    
                    

Questo filmato è visibile su You Tube a questo indirizzo:

https://www.youtube.com/watch?v=amVZ4sQJQsM

 

 

Torna a inizio pagina