Home PageCampionato 1960 - 1961Campionato 1962 - 1963Regionali/Interregionali/Nazionali
Varie e EventualiASPIS Info e DocCrediti e Ringraziamenti

(Pagina 1)

Vai a Pagina 2


(Documento fornito da Pierluigi Mandelli)

 

 

La foto qui a sinistra , scattata dal campanile, stravolge tutto quanto ci era dato  conoscere circa le origini dell'Aspis pallacanestro.

 

La scoperta arriva da Pierluigi Mandelli, già testimone nel 1946 (come si può leggere sul sito) di ciò che sembrava essere l'atto costitutivo della sezione basket dell'Associazione, la scelta del nome, la foto dei "pionieri".
Lo stesso Mandelli ha scoperto nel proprio archivio una circolare, a firma Pino Natale, che a pagina 3 riporta:

 

 

la foto che data 1931!!!

 

 


1946 - Da sn: Musocchi Angelo (1919), Gorla Osvaldo (1919), Natale Giuseppe (Pino 1917), Viola Aristide (1920), Morini Mario (1923), Accosciati: Mandelli Pierluigi (1930), Visentini Andrea (1927), Ronzini Alessandro (1930), Cremoncini Giulio (Picci 1927), Motta Vitaliano (1926), Cazzani Costantino (1926), Cremoncini Eugenio (Puppo 1929), ??? (non identificato).
(Foto gentilmente concessa da Pierluigi Mandelli)

 

NASCITA DELL’ASPIS 

Siamo nel giugno del 1945, la guerra è finita  e per noi ragazzi (io avevo 15 anni) non c’era altro svago che ritrovarci all’Oratorio. Al San Pietro in Sala  stavano mettendo in piedi una squadra di pallacanestro e io vi aderii.

Perché proprio la pallacanestro?

Forse per scelta obbligata dal poco spazio disponibile in cortile per il campo di gioco;  forse anche grazie a Pino Natale, reduce dalla prigionia di guerra, che ci ha insegnato le regole del gioco imparato dagli americani.

Non c’erano soldi per comperare un pallone, una coppia di retine per i canestri e una serie di magliette; fu indetta una colletta tra giocatori e, per nostra fortuna,  contribuirono  anche alcuni amici.

Il colore delle maglie dipendeva da ciò che trovavamo tra i fondi di magazzino del fornitore: qualsiasi, purché costassero il meno possibile.

Ci facevamo chiamare “Unione San Pietro” per giocare le prime partite amichevoli con altri oratori e anche con Borletti e La Rinascente, ma queste erano squadre Fip, troppo impegnative per noi esordienti.

Alla fine del 1946 iniziammo l’attività  svolta dal  Csi (Centro Sportivo Italiano).

Per iscrivere la squadra ci si doveva dare un nome. Dopo un’ampia discussione, si decise ‘provvisoriamente’ (66 anni dopo il nome resiste ancora) di usare l’acronimo A.S.P.I.S. che stava per Associazione San Pietro In Sala.

L’iscrizione della squadra al campionato CSI  e il tesseramento dei giocatori erano gratuiti.  Nonostante il nostro campo fosse  di dimensioni inferiori a quanto stabilito dal regolamento, tutti chiudevano un occhio. Tutti dovevano accettare e giocare: “prendere o lasciare”, non c’erano alternative.

Non avevamo  un allenatore; seguivamo le  indicazioni suggerite dai più anziani della squadra.

Non avevamo schemi, se non il principio base di tenere avanti i più piccoli e veloci, dietro i meno dotati.

Per le partite di campionato l’arbitro veniva portato dalla squadra ospite, talvolta scelto tra i giocatori. Dirigere l’incontro in trasferta era drammatico: insulti e parolacce erano all’ordine del giorno.  Meglio giocare che arbitrare .

Per le trasferte usavamo andare a piedi, o con il tram … e, ricordo quella volta che andai al San Rocco di Monza in un furgone puzzolente, adibito durante la settimana al trasporto di formaggi.

Però  non mi lamento di nulla. Anzi, sono stati anni stupendi perché, pur essendo tra i più giovani e, quanto al gioco tra i più scarsi, mi sono sempre trovato in un ambiente meraviglioso tra buoni amici e compagni di gioco. Forse con il tempo sono diventato un giocatore migliore, ma, soprattutto, i compagni di squadra mi hanno trasmesso gli stimoli giusti per intraprendere i miei percorsi universitari e professionali

                                                                                              Pierluigi Mandelli

 

 

1948 - L'associazione ASPIS
(Foto gentilmente fornita da Eligio Milani)

 

Nei primi anni del secondo dopoguerra (1946-47) la gioventù a Milano era molto disorientata. Chi tornava dal fronte o dalla prigionia e chi rientrava dallo sfollamento. Chi aveva perso la casa e viveva presso parenti, chi cercava lavoro e chi piangeva gli amici d’infanzia che non c’erano più.

L’Oratorio di quartiere era il luogo preferito da molti giovani per incontrare coetanei, sperare in nuove amicizie, riprendere una vita normale di socialità, di cultura, di sport.

Come testimonia la foto di un giorno festivo del 1948, in San Pietro in Sala il gruppo era numeroso e di età diverse. Rigorosamente maschile in piazza Wagner! Come voleva il costume del tempo. Le ragazze si ritrovavano nella vicina scuola di piazza Buonarroti, gestita dalle suore.

Tutti in perfetta forma fisica! La dieta imposta dalla guerra assicurò a tutti una linea asciutta, invidiabile.

L’oblio del tempo non consente di ricordare tutti i nomi che compongono il gruppo; pertanto si è scelto di non nominare nessuno. Tra loro ci sono gli sportivi del basket, del calcio, della bicicletta, del tennis da tavolo e dell’atletica leggera; gli amanti del canto popolare e i cinefili; gli allenatori, gli animatori e gli operai che si occuparono dei servizi necessari alle attività della comunità.

Un acronimo li accomunava tutti: ASPIS (Associazione San Pietro In Sala). 

Le vecchie strutture dell’Oratorio sopravvissero tutte ai bombardamenti: un saloncino per gli spettacoli pubblici, cinematografici e teatrali; uno stanzone, per i giochi vivaci dei ragazzi; alcune salette “off-limits”, riservate ai passatempi meno scatenanti dei giovani; un bar con licenza per gassose, chinotti e cicche americane.

Infine un cortiletto, piccolo piccolo, asfaltato, appena sufficiente per un minuto campo da basket, tracciato col gesso prima di ogni partita. 

Il cortile serviva a tutti e a tutto, con prelazione alla pallacanestro; quello strano gioco, ancora sconosciuto agli sportivi italiani, che le Forze d’Occupazione americane ci lasciarono, andandosene da casa nostra.

 

 

1952 - Gruppo Giovanile ASPIS (Under 18)
(Foto gentilmente fornita da Roberto Mendini)
Chiunque fosse in grado di aggiungere o correggere anche un solo dato della foto soprastante è pregato di contattare
 ettore.armanini@alice.it

 

 


1963 - Rolando Pellacani e sua mamma Rosa - Campionati Interregionali  - Genova

 


1963 - "Aspissino" pupazzo portafortuna,
omaggio di Armanini ai giocatori impegnati nelle finali nazionali CSI.

 


1963 - Formazione ASPIS del 1° gruppo Allievi nati nel 1947-1948 da sinistra a destra Martinelli G. -  Beltramelli G.L. -  Malusardi R. (All.) - Folpini S. -  Bortolan A -. Bontadini F. - Ferri R. -  Somarè C. -  Pirola. -  Nigro A. -   Favalli  E.
(Foto fornita da S. Folpini)


ASPIS Pallacanestro Campioni Provinciali Allievi CSI 1964 - 65
Pino Natale (Presidente) - Mantovani C. - Martinelli P. - Nigro A. - Martinelli G. - Folpini S. - Beltramelli G.L. - Masina (Dirig. Accomp.) -
Accosciati: - Menaldo G. - Bontadini - Favalli E. - Tosi F. - Bortolan A. -
Fuori dalla Foto: Malusardi R. (Allenatore)
(Foto fornita da S. Folpini)


 


Premiazione di Sergio Folpini per il più alto punteggio individuale realizzato in una sola partita. 83 punti, nell'incontro Beccaria-Aspis 36 a 137. Nella foto da sn: S.Folpini, don Aldo Mauri parroco, Pino Natale presidente, P.A.Saccenti dirigente accomp.


 


La coppa vinta a Pesaro per il 3° posto ai Nazionali - Campionato 1962 63


1959 - Formazione ASPIS Giovanissimi:

Russi G., Zanardo A., Lodo V., Tosi D., Castagni C., Grossi G., Filippini, Folpini S., Braga F., Guzzeloni L.

 

 


1962 Castagni, Guzzeloni, Lodo, Molteni, Zanardo, Casella, Tosi, accosc. Folpini S., Grossi, Braga, Archi

 

 

1951 - Squadra Aspis di 1^ divisione:
12 Venturi, Zambelli, Barbetta, Sanchini, 5 Boss;
accosciati: Giumanini, Serina A., Mariani L., Sandroni, Chiodaroli.

Fintantocché non avevi compiuto il 15° anno di età (all'Aspis era così, d'altre parti non so) non potevi appoggiare il lato B (tradurlo per l'album) sulla panchina. Tranne il capitano-giocatore-allenatore Barbetta, eravamo pressapoco tutti della stessa età (abbastanza giovani per un campionato senza limiti d'età) e ci si accontentava dei risultati favorevoli; frequenti o meno, così come venivano.Noi giocavamo sull'asfalto dello storico cortile, ma normalmente erano campi (forse è per quello che li chiamano 'campi') in terra battuta, gibbosa e quasi sempre con un tombino in mezzo al campo per il deflusso delle acque piovane. Vigeva una tattica, non solo italiana, comune a tutte le squadre, che favoriva i giovani sui 'vecchi': La Melina. Quando una squadra acquisiva qualche punto di vantaggio, badava di amministrarlo distribuendo i 5 giocatori il più lontano possibile tra loro facendo girare la palla per tutto il campo, lontano dal canestro. Non vigevano le regole della metà campo e del tempo di possesso palla. Se eri bravo a non perderla (e noi non eravamo male), una volta in tuo possesso non la facevi più toccare all'avversario, cercando di far trascorrere ciò che restava dei 25' senza recupero di ciascun tempo. (Non ricordo se vigesse anche la regola del tiro TL solo per falli eseguiti sul giocatore al tiro; comunque dopo 5 falli uscivi). E le panchine non erano lunghe!

 

 


 


1959 - Aspis juniores Csi (La prima ASPIS allenata da Armanini). Da Sx: Vasco dirig. accomp., Armanini allenatore, Bobbiesi, Consonni, Malusardi, Nadaj, Gandini, Folpini G.; accosciati: 8 Molteni, Serina M., Folpini  L., Luppi.

Da due anni ho conseguito il diploma FIP di Allievo Allenatore, ma è già da prima che iniziassi il Corso che la Società mi aveva affidato questa squadra, sperando di porre fine ad un tourn-over di allenatori, come solo all'Inter sanno fare meglio. All'inizio ebbi qualche timore per l'età dei giocatori, molto prossima alla mia, ma poi trovai tanta collaborazione in loro e fui presto a mio agio. Considerandola, quello che effettivamente era, "la mia prima squadra", mi permisi di usarla come cavia di quanto andavo apprendendo al corso e sono arrivato a giocarmela con i professionisti di Varese e Cantù. (Ettore Armanini)

 

 


1961 - Torneo serale Brasolin - Palla contesa vinta da Luciano Folpini

 

 

 

1959 - Torneo "Juventus" 20 settembre 1959 – in piedi: Greppi - Castagni – Grossi, all. Baroncini, Filippini, Casella, seduti: Bortolan, Braga, Guzzeloni, Lodo e Zanardo
(Foto fornita da Gianluigi Casella)

 

Nel 1963 il torneo Notturno Brasolin fu riservato alla categoria juniores.

Sono alcune foto di bello "stile Aspis", perché all'Aspis si giocava così nonostante si giocasse su campi all'aperto. Appartengono tutte al "Trofeo Brasolin", che per tradizione si giocava in estate al termine della stagione sportiva. Al torneo l'Aspis invitava Società con le quali intercorrevano i migliori rapporti, per garantire qualità tecnica e comportamentale.

Oltre ai premi per il podio, un importante trofeo in argento per la Società vincitrice, che veniva assegnato definitivamente a chi lo vinceva due volte, anche non consecutive. Brasolin era un orafo del rione, molto vicino all'Associazione con tutta la famiglia, prematuramente scomparso. (E.A.)


1963 - Torneo serale Brasolin
Vecchiato, N° 14, a rimbalzo d'attacco
 


1963 - Torneo serale Brasolin
Grossi, N° 5, al tiro in sospensione

 


1963 - Torneo serale Brasolin.
Grossi, N° 5, sorprende la difesa avversaria, Braga, Guzzeloni seminascosto
e Archi sono pronti a intervenire

 


 



1963 - Torneo serale Brasolin - Castagni nel suo tipico tiro in sospensione.
Braga e Guzzeloni pronti per il rimbalzo

 

 


1962 Un time-out: In borghese di schiena Archi, Braga e Zanardo semicoperti da Armanini, Grossi coperto da Russi 10, Lodo, 6 Molteni.

 

 


1961 L'appello: Malusardi al tavolo, Molteni, l'arbitro, Lodo, Folpini S. al tavolo, Grossi, Guzzeloni; di spalle Archi e Russi?.

 

 


1963 - Hanno il titolo regionale in tasca: Armanini, Mantovani D., Pellacani, Braga, Archi, Grossi, Lodo, Fania, Castagni, Guzzeloni, Vecchiato.

 

 


1959 - Consonni al Tiro Libero, in condizioni ambientali estreme, in un campo dell'estrema periferia di Milano, con le estremità ghiacciate dai rigori dell'inverno
(Foto messa a disposizione da Elsa Consonni)

 

 


1958 - Aspis-Opsa, una classica. Consonni (9) prende posizione per conquistare il rimbalzo di un tiro che non da' affatto l'impressione di voler entrare in canestro. (Foto messa a disposizione da Elsa Consonni)

La foto rappresenta un pallone di cuoio, impiegato nelle gare importanti, di ottima qualità e fattura, caratteristiche che determinavano sfericità, peso costante, maneggevolezza e l'alto costo. All'Aspis, si ripiegava su palloni di qualità e prezzo inferiori, più confacenti alle risorse della Società, oltrettutto perché soggetti al precoce, deformante logorio dei campi all'aperto e della pioggia. In tutti i modelli la struttura in cuoio era dotata di una feritoia stringata, per consentire l'inserimento di una camera d'aria in gomma dotata di un tubetto con valvola di tenuta, per il dosaggio della pressione. La sostituzione della camera d'aria, logorata dalle cuciture del cuoio o solamente per correggere la pressione attraverso la valvola, richiedevano lo sciogliere e poi il rifare la stringatura.
                                          (Foto acquisita dalla rete)


1959 - Trofeo Baggioli di basket: Gandini riceve la "Coppa Disciplina" che la giuria ha aggiudicato all'Aspis.


1961 - Aspis-Opsa - Tiro strampalato di Molteni. A Guzzeloni e Castagni converrà accorrere a rimbalzo affinché il pallone non vada perduto.


1965 - Masina, con l'aiuto di Braga e la supervisione di don Francesco, stanno preparando la squadra per le "Olimpiadi Vitt". E' tradizione che il settimanale "Il Vittorioso", sotto l'egida e l'organizzazione del Csi, sponsorizzi ogni anno in primavera questa manifestazione riservata alle scuole e agli oratori, per avvicinare i ragazzi allo sport.


1963 - Pesaro -L'Aspis in attesa dell'ultimo turno di gioco. Primo piano per
Fania e Mantovani D. (con chitarra) poi da sinistra: Saccenti, Folpini S.
Malusardi, Favalli, Bontadini, in ombra Pellacani. Decollato sulla sinistra
il presidente Natale.
(Foto fornita da Prospero Fania)


1963 - Pesaro - I cappelli di Vecchiato coprono il volto di Malusardi.
L'oggetto misterioso nelle mani del Presidente Natale è il banjio di Pellacani.
Sulla destra Archi.
(Foto fornita da Prospero Fania)


1963 - Genova - Braga, il "mancino che non perdona".
(Foto fornita da Prospero Fania)


1963 - Pesaro - Malusardi e Lodo, serenata a quattro mani.
(Foto fornita da Prospero Fania)


1963 - Lungomare di Pesaro - Avvicinamento alla partita: Armanini, di spalle Bontadini, Malusardi fa le corna, Vecchiato.
(Foto fornita da Prospero Fania)


1963 - Stazione di Pesaro - Hanno convinto Guzzeloni a rimettersi il
distintivo dell'Aspis
(Foro fornita da Prospero Fania)


1963 - Genova - Il primo di due tiri liberi. E' auspicabile che Mantovani D. e
Grossi si posizionino meglio per il secondo
(Foto fornita da Prospero Fania)


1963 - Genova - Tiro libero con stile molto personale ma efficace di Casella.
A giudicare dalla posizione di Mantovani dovrebbe essere il primo di due.
(Foto fornita da Prospero Fania)


1963 - Pesaro - Relax sul lungomare - Braga e Pellacani
(Foto fornita da Prospero Fania)


1963 - Pesaro - Malusardi fa vibrare le corde del banjio mentre scende la sera.
(Foto fornita da Prospero Fania)


1963 - Pesaro - Accosciati: Archi, Braga, Favalli e Folpini S. - In piedi: Saccenti, Malusardi, Mantovani D., Lodo, Vecchiato e Guzzeloni. Alla conclusione delle
finali c'è la convinzione che poteva finire diversamente. Se non ci fosse stata
quella sfortunata partita con cui abbiamo aperto il torneo, il colore delle
medaglie poteva essere meritatamente diverso.
(Foto fornita da Prospero Fania)


1965 - Squadra Allievi - Armanini, Grazzini, Martinelli G., Ganda, Martinelli P., Lolli, Balocco. Accosciati: Vullo, Tosi, Oltolini, Zavarise, Balzi.
(Foto fornita da Ettore Armanini)
 


Anno 1964 - Premiazioni e presentazione Album 1960/63: a) Bontadini,
don Aldo, Natale G.; b) don Aldo, Natale G., Saccenti, Malusardi;
c) Natale G., don Francesco.


 

1952 - Ettore, (a far numero) nei tornei notturni: 16 Salvaderi, Cermesoni, Barbetta, Mariani G.; accosciati: Mariani L, Zambelli, Mariani L, Armanini.

Negli anni 50 andavano molto di moda i tornei estivi notturni, per ovviare all'attività federale (campionato) che per il limitato numero di Società partecipanti era abbastanza breve. Si svolgevano tra la metà di giugno e la fine di luglio; formula e numero di squadre partecipanti differivano tra le diverse proposte e gli organizzatori si accordavano per incastrare le date degli incontri e favorire la partecipazione delle squadre più richieste. Non c'erano limiti di categoria e le squadre sorgevano per l'occasione: bar, circoli, ditte, oratori, ecc.

Le partite richiamavano grande pubblico (non esisteva la TV) che faceva doppia, tripla cornice attorno al campo, tra nugoli di zanzare e proteste del vicinato per il rumore. Si finivano per giocare anche 4 o più partite la settimana e per questo era necessario un tourn-over di giocatori nelle squadre. L'Aspis era molto richiesta nel "giro dei tornei" più seri, però bisognava fare di tutto per non uscire dal giro. C'erano squadre in lista d'attesa, se mancavi un anno rischiavi il posto anche  per gli anni successivi. L'Aspis giocava bene.
Per l'estate poteva avvalersi dei tre fratelli Mariani: M.G. giocava nella serie A Svizzera, M.A. in serie C con una banca italiana insieme a Salvaderi e Cermesoni; del funambolo Solenghi (poi divenuto arbitro internazionale) assente sulla foto; della squadra titolare di 1^ Div. del 1951 che venivano convocati a turno. Gente seria e appetibile


1959 - Trofeo Baggioli - Folpini Luciano a rimbalzo contro juniores Ignis.
Il torneo ad invito, organizzato dalla Soc. Lampo per squadre Juniores, giocato nella palestra Fenaroli di Milano, era riservato alle prime due squadre meglio classificate del campionato provinciale Csi ((Lampo e Aspis) e alle prime due del campionato provinciale Fip (Ignis e Cantù).


1961 - Pulizia del campo ASPIS dopo la nevicata del Gennaio 1961
(Foto fornita da Gianluigi Casella)

 

 


Anno non identificato -Torneo serale - Partita ASPIS vs. Pirelli
Sergio Folpini in entrata (era meglio se usava la mano sinistra)
(Foto fornita da Sergio Folpini)

 

 

1963 - Interregionali di Genova - 12 Maggio 1963 - Incontro ASPIS - VIRTUS Siena
(Foto fornita da Ganluigi Casella)

 

 


Maggio 1963 - Interregionali di Genova - Pellacani e Guzzeloni in riscaldamento
pre-partita.  (Foto fornita da Lorenzo Guzzeloni)

 


1963 - Interregionali di Genova - Maggio 1963 - ???, Braga, Pellacani, Archi, Guzzeloni,
Casella esultanti per il Titolo Interregionale appena conquistato.
(Foto fornita da Ganluigi Casella)

 

 


1961 - Torneo serale Brasolin - La folla da sfondo a Balocco, Lodo
e Armanini in primo piano

 


1963 - Torneo serale Brasolin - Archi perfora la difesa con
un'entrata di potenza


1963 - Torneo serale Brasolin - Archi in una plastica entrata,
nulla da fare per la difesa


1963 - Torneo Serale Brasolin - Grossi conclude un contropiede con
Vecchiato a rimorchio
 



1962 - Si trovano ancora campi in terra battuta.

 

 


1963 Lo squadrone al gran completo in partenza per il "Grande Slam": Armanini, Saccenti, Pellacani, Mantovani D., Fania, Lodo, Castagni, Vecchiato. Accosciati: Zanardo, Grossi, Archi, Braga, Guzzeloni, Casella.

 

 


1963 - Brescia Aspis Band, notturno "In attesa del titolo": Pellacani, Braga, Saccenti, Archi, Castagni Mantovani D., Vecchiato. (N.d.A. - Notare che tutti quanti sono in giacca e cravatta, per gli appuntamenti importanti ci si veste di conseguenza....probabile ordine di scuderia - Pellacani suona un banjo a 6 corde. Dato che la cassa superiore del banjio era in vera pelle di pecora, questa con l'umidità, caldo e freddo, si tirava e allentava a suo piacimento - L'accordatura del banjio era sempre un problematico......insoddisfacente stato d'animo).

 

 

 


ASPIS 1953 - Venturi 3, Armanini 5, Giumanini 11, Mariani L. 9, Zambelli E., Belli G. 4; accosciati: Malusardi R., Chiodaroli C.16, Serina A., Sanchini G.
(Foto fornita da R Mendini)

 

 


1962 - Consonni arbitro Csi, il primo accosciato a ds, in posa con altri colleghi arbitri alle fasi finali di campionati Csi.

(Foto messa a disposizione da Elsa Consonni)

 

1959

"Con piacere ricordo gli anni in cui  Renzo Consonni (tra Bobbiesi 10 e Malusardi 7) ha giocato nella squadra di basket da me allenata.

Gran lavoratore, sempre presente agli allenamenti ai quali si dedicava con serietà e impegno, traendone vantaggio per la tecnica personale e la conoscenza dei fondamentali. Molto riservato ed educato nei rapporti con tutti; quasi arrendevole quando in partita veniva provocato  per una infrazione o un fallo attribuitogli ingiustamente.

La timidezza è stata il suo grande handicap all'Aspis, squadra spesso impegnata in confronti combattuti e duri; nonostante la sua buona tecnica, è stato condizionato da ridotti minutaggi di gioco.

Nel 1960, prematuramente pensionato con tutta la sua squadra, rispose ad un appello della Federazione e conseguì il brevetto di arbitro.

Una sfida contro la sua timidezza. Sostenuto dall'esperienza del giocatore, si prese la rivincita nello sport che ha amato di più." (E.A.)f

(Foto messa a disposizione da Elsa Consonni)


1953 - Calcio: da sin. Peia, Consoli, Colombo, Mariani A (mister); accosciati: Broglia, Chiodaroli, Serina A, Mendini, Pavesi. Una rappresentanza Aspis in trasferta per un'amichevole. Notasi come la traversa in ferro della porta sia a pochi centimetri dal muro di recinzione.

 

 


1956 - Il cortile diventa "Campo". Lo schizzo raffigura, con linee nere tratteggiate, i manufatti demoliti per fare spazio al nuovo "Campo" di basket con spogliatoi, linee verdi. A farne le spese è il parroco, cui hanno asfaltato i "Giardini Vaticani". L'area del "Saloncino", invece, è stata resa più funzionale con la ristrutturazione dei due "Locali" con bar e servizi igienici.

 

 

1960 - Daccò, presidente dell'Associazione; Baroncini, responsabile dell'Oratorio; Armanini, dirigente della pallacanestro; Balzi, che osserva divertito, si contendono il "Cortile". Lo spazio in comune, da spartire tra i giochi dell'Oratorio e l'attività agonistica di basket.

 

 


1962 - Gianni Grossi ha preso freddo alla pancia

 

 


1963 - Pesaro - Fania mostra la medaglia personale e
la coppa di squadra vinte alla fase Nazionale del campionato
(Foto fornita da Prospero Fania)

 

 


1963 - Stazione di Pesaro - E' in arrivo il treno che riporterà l'Aspis a MIlano alla fine del turno finale dei Nazionali.

(Foto fornita da Prospero Fania)

 

 


1963 - Pesaro - Braga mostra la medaglia personale e la coppa
di squadra vinte alla fase Nazionale del campionato
(Foto fornita da Prospero Fania)

 

 


1963 - Genova - Archi scherza con Pellacani
(Foto fornita da Prospero Fania)

 

 


1963 - Genova - Saccenti polemizza sullo stretto marciapiede intralciato dall'auto del Presidente. L'interlocutore di Saccenti è il padre di Franco Braga - Pellacani e Mantovani D. sono le due guardie del corpo di Natale.
(Foto fornita da Prospero Fania)

 

 


1963 - Pesaro - Giochi da caserma. Mantovani D., Guzzeloni e Grossi.
(Foto fornita da Prospero Fania)

 

 


1963 - Genova - Braga prova il tiro, Grossi e Casella non sembrano intenzionati ad andare a rimbalzo
(Foto fornita da Prospero Fania)

 

 


1963 - Pesaro - Pellacani ha lanciato una moda che ha già trovato  consensi sul lungomare di Pesaro.
(Foto fornita da Prospero Fania)

 

 


1963 - Pesaro- Malusardi e Favalli artisti di strada
(Foto fornita da Prospero Fania)

 

 


1963 - Pesaro - Non si odono le note di Lodo ma è sufficiente guardare l'espressione di Folpini S.
(Foto fornita da Prospero Fania)

 

 


1963 - Pesaro - Da dietro gli occhiali Saccenti sembra voler dire che l'Aspis ne avrebbe meritata una più pesante.
(Foto fornita da Prospero Fania)

 

Vai a Pagina 2

Torna a inizio pagina