IVREA - Sala consiliare del municipio
affollata, mercoledì mattina, per l'incontro tra gli amministratori
locali e le autorità regionali e provinciali, in visita nell’eporediese
per la verifica della stato d'avanzamento dei lavori del post alluvione,
e per la messa in sicurezza del "nodo idraulico di Ivrea". Il Prefetto
Achille Catalani, il Presidente regionale Enzo Ghigo, l'Assessore regionale
Caterina Ferrero e la Presidente della Provincia Mercedes Bresso - che
nell’arco di tutta la giornata hanno effettuato un sopralluogo sulle arginature
in costruzione lungo il corso della Dora - hanno tracciato il bilancio
dei tre anni trascorsi dalla disastrosa alluvione del 2000. I numeri presentati
indicano la portata dei lavori svolti: oltre 50 milioni di euro già
spesi, in 398 interventi realizzati già per il 78%. In aggiunta
sono previsti ulteriori lavori per altri 18 milioni di euro: finanziamenti
che il presidente Ghigo si è impegnato a recuperare a Roma, ed ha,
anzi, praticamente assicurato, sottolineando come sia "nata tra gli enti
locali la cultura di programmare la gestione del territorio, anche in base
ai problemi cosiddetti di criticità idrica. I lavori, pur non ancora
completati, portano il nodo di Ivrea a un livello di sicurezza superiore
di oltre il doppio, rispetto alla situazione del 2000".
Dati che indicano un serio impegno
da parte delle varie amministrazioni, lavoro svolto in piena collaborazione,
così come riconosciuto dal prefetto Catalani. "Esemplare - ha detto
- l'azione e le sinergie degli enti locali, del volontariato e delle istituzioni,
che hanno saputo procedere rapidamente, tanto nel momento dell'emergenza
quanto in quello del ripristino".
Per la Provincia, la presidente
Bresso ha evidenziato come gli interventi abbiano comportato ulteriori
"23 milioni di spesa già impiegati, e altri 12 in previsione, di
sole opere idriche, senza contare gli interventi sull'assetto viario".
L'assessore Caterina Ferrero ha
presentato i lavori per il cosiddetto "incile", cioè la struttura
per lo scolmo controllato della Dora, posta alla congiunzione tra il nuovo
argine realizzato a protezione della zona Fiorano-Lessolo e quello attorno
all'area Banchette-Ivrea. L'incile prevede la possibilità di permettere
alla Dora di allagare, in forma controllata, un'area esclusivamente agricola
a sud ovest degli abitati in direzione del Chiusella, che con il nuovo
argine diventa così la guida per il ritorno delle acque scolmate
verso il corso principale, evitando gli abitati di Pavone e di Romano.
d.s.f.