CITTA' DEL VATICANO - La Chiesa amplia
i suoi confini, con i trenta nuovi cardinali (più uno in pectore),
creati lunedì nel suo nono concistoro da Giovanni Paolo II; confini
spirituali ed umani che abbracciano i cinque continenti.
Per la nostra diocesi, in particolare,
questo concistoro ha segnato il vanto della presenza di un secondo cardinale
canavesano nella persona di monsignor Tarcisio Bertone, dopo la creazione
nel 1994 dell'alladiese Cardinale Carlo Furno.
Il Papa, per altro apparso in buona
forma nonostante i molteplici impegni a cui si è sottoposto, ha
recitato inizialmente le formule in latino, momento essenziale e necessario
per la creazione dei cardinali, per poi lasciare la lettura dell'omelia
a monsignor Leonardo Sandri, sostituto alla Segreteria di Stato.
Piccola novità rispetto al
passato, il Papa ha dato in mano ai cardinali la berretta rosso porpora,
senza imporla sul capo, come vorrebbe la tradizione. Particolare è
stata la consegna della bolla di nomina cardinalizia (l'anello è
stato per tutti consegnato durante l'Eucaristia di mercoledì mattina)
all'anziano teologo Tomas Spidlik, unico 'padre' in mezzo a tanti arcivescovi
creati in questo nono concistoro.
Di viva intensità è
stata la particolare accoglienza riservata dal Santo Padre a monsignor
Bertone al momento della consegna della Berretta. Accoglienza, segno evidente
dell’apprezzamento per il prezioso servizio svolto presso al Congregazione
per la Dottirna della Fede, e che ha colpito non solo i canavesani presenti
ma è stata sottolineata anche dai mezzi d’informazione ed in particolare
dai telegiornali nazionali della sera.
La parola del Santo Padre, è
arrivata come sempre ad indicare la via maestra alla Chiesa ed in particolare
la strada per i nuovi servitori di Cristo chiamati a servire la chiesa
come i primi martiri uccisi proprio nel circo di Nerone in Vaticano, “usque
ad effusionem sanguinis”. Il messaggio è forte e diretto per i principi
della chiesa: si devono rifuggire le ''tentazioni di carriera e di tornaconto
personale'', e allo stesso tempo, è necessario ''farsi servi umili
e disinteressati dei fratelli''.
Il rosso porpora dell'abito cardinalizio,
ha ricordato il Papa, evoca il colore del sangue e richiama l'eroismo dei
martiri. E' il simbolo di un amore per Gesù e per la sua Chiesa
che non conosce limiti: amore sino al sacrificio della vita, ha ulteriormente
rimarcato il Papa, sottolineando che ''occorre predicare con la parola
e con l'esempio'', come pone in luce anche l'esortazione apostolica post-sinodale
Pastores gregis, firmata proprio il giovedì precedente: ''Se questo
vale per ogni Pastore, vale ancor più per voi, cari e venerati membri
del Collegio cardinalizio''.
Il nuovo collegio cardinalizio,
con questo concistoro, attraverso i suoi 135 elettori ''riflette ancor
più la molteplicità di razze e culture che caratterizza il
popolo cristiano'' come ha sottolineato Giovanni Paolo II. Il Papa ha anche
evidenziato come la creazione dei nuovi cardinali ''pone con nuova evidenza
in risalto l'unità di ogni porzione del gregge di Cristo con la
Cattedra del Vescovo di Roma''.
d.s.f.