CHIVASSO - La crisi della Maggiora
si chiude con la promessa della Fiat di continuare a produrre la Barchetta,
e con un passaggio di proprietà delle linee da Maggiora a Fontana.
La soluzione individuata per l'azienda
del polo industriale ex Lancia accontenta sindacati, imprenditori ed enti
locali, tutti riuniti da un tavolo regionale che ha sottoscritto l'accordo:
un documento che è arrivato martedì 7, all'indomani di una
seduta di Consiglio comunale completamente dedicata alla vicenda. L'appuntamento
che, nelle aspettative della vigilia, si prevedeva teso e drammatico, ha
invece sancito la definitiva chiusura della vertenza aziendale e, nello
stesso tempo, ha permesso alle forze politiche di discutere sul possibile
sviluppo di questo territorio.
La difesa dell'accordo del 1992,
firmato dall'amministrazione comunale di allora con la Fiat, come conseguenza
della chiusura dello stabilimento Lancia, è stato il filo rosso
che ha legato molti interventi in aula, e che ha accompagnato gran parte
dei discorsi dei capigruppo. Accordo del 1992 e diversificazione, queste
le parole chiave durante la discussione. Una proposta è giunta anche
dai banchi della Giunta con l'assessore al lavoro Valmore Braghin che ha
chiesto ai colleghi dell'esecutivo di attivarsi perché anche nel
nuovo polo industriale, il Pis, non ci si limiti a insediare aziende collegate
alla Fiat, ma si continui a ospitare un sistema produttivo diverso, in
modo da scongiurare le conseguenze negative sull'indotto, nel momento in
cui la casa madre si trovi con i conti in rosso.
Proprio sulle condizioni della Fiat
si è concentrato l'intervento dell'onorevole del collegio, Mauro
Chianale che, insieme ad altri colleghi piemontesi a Montecitorio, sta
continuando a produrre iniziative dal giugno scorso, nel momento in cui
il Lingotto aveva lanciato l'allarme sullo stato di crisi dell'azienda.
Infine i lavoratori. Infine, perché
i rappresentanti sindacali sono stati gli ultimi ad intervenire in questa
seduta aperta, dove si respirava un clima molto più rilassato rispetto
alla prima "occupazione" della sala consiliare di dieci giorni prima. "Un
grazie soprattutto a noi", ha affermato Dario Scalco, delegato della Fiom
in seno alle rappresentanze sindacali unitarie dell'azienda. "Perché
la nostra lotta ha portato questi frutti. Un grazie a noi e alle forze
dell'ordine, che hanno saputo gestire una situazione così difficile",
ha concluso.