Domenica 12 ottobre si svolgerà
la marcia Perugia - Assisi, un appuntamento ormai 'storico' per il popolo
della pace, a partire da quel 24 settembre 1961, allorché Aldo Capitini
diede avvio alla prima edizione. In questi anni l'appuntamento nella città
di San Francesco ha comportato per una folla crescente di partecipanti
la volontà di manifestare il desiderio diffuso di pace nei confronti
dei conflitti via via esplosi (Jugoslavia, Kossovo). Ed anche l'esigenza
di mettere in relazione il valore pace con altre realtà, con
cui deve misurarsi (il militarismo, la mafia e la corruzione, l'istanza
"cibo, acqua, lavoro per tutti"…, tanto per ripercorrere alcuni "titoli"
delle marce che si sono succedute in questi anni).
Per costruire un'Europa che sia per la pace
Il titolo dato alla manifestazione
di quest'anno è "per un'Europa di pace". Il riferimento più
immediato è alla presidenza italiana nel Consiglio d'Europa. E'
tutta l'Europa ad attraversare, ora, un periodo di grandi trasformazioni.
Una sorta di 'ricomposizione storica', con confini sempre più dilatati,
istituzioni ridefinite, regole e modi di procedere profondamente innovati.
Si discute il testo della nuova Costituzione europea. Nel 2004 dieci nuovi
paesi entreranno a far parte dell'Unione Europea, e vi saranno nuove elezioni
al parlamento europeo. L'esito di questo processo istituzionale e politico
(si pensi ai temi all'agenda della recente conferenza intergovernativa
tenutasi all'EUR, a Roma) è tuttora carico di incognite, e
dagli sviluppi imprevedibili.
Ma, al di là dell'assetto
'interno' dell'Europa - con le antiche e le nuove istituzioni, e gli equilibri
di potere che si verranno determinando - è in gioco il ruolo dell'Europa
in ordine alla pace, e alla costruzione di un ordine mondiale. Quali 'visioni'
di valori e quali strategie politiche guideranno le sue relazioni con il
resto del mondo? Con le istituzioni mondiali (si pensi all'ONU), con la
superpotenza statunitense, con il mondo arabo?
L'Onu
dei popoli
La crisi che ha indebolito la massima
istituzione internazionale, nell'occasione della guerra dell'Iraq, è
fin troppo nota. Per gli organizzatori della marcia, l'ONU che conosciamo
è quella dei governi: ne rappresenta le persone, gli interessi,
le politiche. Occorre, invece, ridare voce all'"ONU dei popoli". Oltre
duecento rappresentanti della società civile mondiale, di oltre
cento paesi del mondo, saranno chiamati in assemblea - nei giorni che precederanno
la marcia - a presentare la propria visione e le proprie richieste all'Europa.
Manifestazioni, incontri, dibattiti, disseminati un po' ovunque per l'Italia,
convergeranno nei dibattiti conclusivi che avranno luogo a Perugia, dal
9 al 12 ottobre, per una "prima grande audizione mondiale sull'Europa".
Una vera e propria maratona di relazioni,
interventi e dibattiti, articolati in cinque sessioni, in cui saranno focalizzati
i vari aspetti delle responsabilità che competono alle istituzioni
europee.
Alla marcia Perugia - Assisi ha
ufficialmente aderito la "Tavola della Pace del Canavese", e all'Assemblea
dell'"Onu dei popoli" il Comune di Ivrea. L'assessore Rao ha partecipato
agli incontri organizzativi, e si sta attivando per portare ad Ivrea e
poi ad una sessione del dibattito a Perugia, due rappresentanti del Kurdistan
iracheno (forse il nuovo governatore di Kirkuk e il direttore dell'Ospedale
di Qaladiza).
d.p.a.
(con contributi forniti dalla "Tavola
della pace del Canavese")