Benvenuti sulle colline del Canavese,
carissimi Esploratori e Guide dell’Agesci, che qui vi ritrovate per il
vostro Campo Nazionale, provenienti dalle diverse regioni italiane, come
i vostri amici dei campi che si svolgono contemporaneamente in Umbria,
in Sardegna e in Campania. La vostra presenza carica di entusiasmo non
solo rallegra la nostra regione ma ci fa sentire uniti con gioia agli altri
scout di questa grande impresa che è il Campo Nazionale. Attraverso
di voi possiamo metterci in ascolto delle voci e delle domande, di tanti
altri ragazzi del nostro paese, ragazzi e giovani dell’inizio del terzo
millennio, già ora e più ancora tra qualche anno protagonisti
della nostra società, chiamati a costruire un mondo più ricco
di amicizia, di rispetto per il creato, di collaborazione e di sana voglia
di avventura.
A prima vista il mondo sembrerebbe
molto cambiato dai tempi in cui B.P. ebbe le prime intuizioni circa le
grandi capacità presenti nel cuore e nella mente dei ragazzi (ricordate
tutti certamente l’episodio dell’assedio di Mafeking, e qualche anno dopo
il primo campo esploratori sull’isola di Brownsea), eppure quelle intuizioni
conservano ancora tutta la loro forza e attualità: il mondo è
cambiato, soprattutto dal punto di vista tecnologico, ma il bisogno di
crescere nel gioco, nella fiducia, nella collaborazione e nell’amicizia
è rimasto tale e quale per tutti i ragazzi, ed anche oggi il mondo
degli adulti ha bisogno delle vostre capacità di esplorare, di inventare,
di fare gruppo, di sognare: ne ha bisogno specialmente quando non se ne
rende conto o cerca di negarlo, magari mortificando la vostra fantasia
e la vostra generosità per omologarvi rapidamente a modelli piatti
e inerti.
I “sentieri” che la nostra regione
vi offre, nonostante certi guasti, restano carichi di fascino e di cose
da esplorare: vi auguro di scoprire gli aspetti più belli dell’ambiente
in cui il Signore ci ha posti a vivere e della storia che i nostri padri,
con grande sacrificio e pazienza, hanno costruito. Incontrerete anche molte
chiese, alcune piccole altre più grandi, e in quasi tutte vi verrà
incontro l’immagine di Maria, la madre di Gesù: per noi è
un riferimento fondamentale ed oggi non sapremmo immaginare la nostra terra
senza la sua presenza: affido a Lei anzitutto il vostro campo, mentre vi
accompagno con la benedizione del Signore e la preghiera non solo della
diocesi di Ivrea che vi ospita ma di tutti i vescovi e delle diocesi della
nostra Regione.
† arrigo miglio,
vescovo di ivrea
ex ae dell’agesci
ma sempre scout