IVREA - Dalla scorsa settimana sono
in corso i lavori di ristrutturazione e ammodernamento del pronto soccorso
dell'ospedale di Ivrea. Il reparto è stato spostato provvisoriamente
nell'ex pediatria, al piano terreno del blocco B. Prima che l'intervento
venga portato a termine (ci vorranno comunque parecchi mesi), sulla vicenda
interviene il Tribunale per i diritti del malato. Dall'associazione arriva
un plauso per la temporanea sistemazione, ma soprattutto un appello: che
il nuovo Dipartimento di emergenza e accettazione venga non solo messo
a norma, ma anche ampliato e dotato di ulteriori strumenti, per esempio
un ecografo.
La riflessione nasce proprio dalla
provvisoria sistemazione del pronto soccorso nell'ex pediatria. "E' ottimale
- spiega Giuliana Bonino, presidente della sezione eporediese del Tribunale
del malato -. Ci sono più camere, gli spazi sono meglio distribuiti:
e questo garantisce privacy e dignità agli utenti, ma anche migliori
condizioni di lavoro per gli operatori". Unica pecca: le difficoltà
di accesso per le barelle, costrette a percorrere una cinquantina di metri
di corridoio (tra ambulatori sovente affollati) prima di raggiungere il
reparto.
"Abbiamo chiesto ai vertici dell'Asl
9 - continua Giuliana Bonino - di valutare bene la situazione prima di
definire la ristrutturazione del pronto soccorso. La struttura ha dimostrato
in innumerevoli occasioni di essere carente di spazi. E' necessario che,
approfittando dei lavori in corso, venga ampliata e adeguata alle esigenze:
non vogliamo più vedere le barelle nei corridoi, una vera umiliazione
per i pazienti e i loro familiari".
Il direttore generale dell'Asl 9,
Carmelo Del Giudice, assicura che le richieste del Tribunale del malato
non cadranno nel vuoto. "Era già nostra intenzione - dice - procedere
in questa direzione. Il progetto non è ancora definitivo, ma da
tempo stiamo valutando gli interventi per ampliare gli spazi del Dea: alla
ristrutturazione sarà interessato anche il settore oggi occupato
dalla direzione sanitaria, come pure gli ambulatori attigui che saranno,
ove possibile, spostati in altre sedi".