Nel "teatrino" della politica ci
mancava anche questa: che un parlamentare (il leghista Cé) attaccasse
un ministro della sua coalizione (Beppe Pisanu, di Forza Italia) dandogli
dell'incapace, ed invitandolo platealmente a "cambiare mestiere". O, forse,
abbiamo la memoria corta ed episodi del genere ce li siamo dimenticati.
Ma l'attacco leghista dell'altro
ieri non si è limitato ad impallinare Pisanu. Non ha risparmiato
la Chiesa (accusata di avere abbandonato la tradizione cristiana, per aderire
all'illuminismo), e le parrocchie accusate, con le loro Caritas, senza
mezzi termini, di "essersi trasformate spesso in agenzie di collocamento
per badanti e lavoro nero".
Con questa esternazione la Lega
ed il 'leghismo' hanno rivelato, una volta di più, la loro anima
di localismo reazionario ed intollerante. Vorremmo capire, a questo
punto, se gli appelli che arrivano nelle parrocchie da parte di un certo
"cattolicesimo padano" hanno ancora qualcosa da spartire con il cristianesimo
di Gesù Cristo, e con il messaggio evangelico di fraternità
universale.
Certo, nessuno chiede di trascrivere
tout court le esigenze evangeliche in leggi e norme dello stato. Alcune
mediazioni fra Legge divina e leggi umane sono necessarie, pena un integralismo
che mortificherebbe la libertà di coscienza. Ma questa subcultura
- cui la Lega dà voce, senza averne il monopolio, basti guardare
ad Haider, nella vicina Austria - entra in rotta di collisione con un sentire
diffuso che, al di là degli schieramenti ideologici, si misura con
i fenomeni migratori di questi tempi (frutto, come ha osservato lo stesso
Pisanu, degli squilibri fra Nord e Sud del mondo) e con i loro effetti
in una società sempre più composita e multietnica.
La subcultura leghista pesca nelle
paure (gli immigrati ci rubano il lavoro, fanno aumentare la delinquenza…)
e rifiuta quel mix di "intelligenza ed umanità" che il ministro
Pisanu invoca per governare il grave fenomeno migratorio.
Non si può ignorare, infine,
che la Lega (da cui si è aperto il fuoco su Pisanu), almeno per
ora, fa parte dello stesso governo Berlusconi, e lo appoggia. Come rendere
conciliabili ispirazioni così diverse da presentarsi come conflittuali,
quali sono quella dell'antica tradizione democristiana e quella della nouvelle
vague leghista? Può il premier limitarsi ad attendere che passi
il temporale estivo?
piero agrano