CASTELLAMONTE - E' fortemente a rischio
lo svolgimento dell'edizione 2003 della Mostra della Ceramica di Castellamonte:
l'organizzazione appare in alto mare dopo le inattese e polemiche dimissioni
dei curatori designati Sergio Bacchio e Bruno Nigra e, viste le difficoltà
a reperire i finanziamenti necessari e i ristrettissimi tempi rimasti,
prende quota l'idea di fare dell'expo un evento con cadenza biennale.
E pensare che solo fino a una decina
di giorni fa tutto pareva sotto controllo: erano state ufficializzate le
date di inizio e di fine (il 22 agosto e il 14 settembre 2003) della 43°
rassegna dedicata alla terracotta, era stato definito un accordo con altre
città italiane che vantano un'antica tradizione nella ceramica come
Vietri a Mare, Faenza e Montelupo Fiorentino, era stato persino accolto
in Municipio con tutti gli onori l'artista portoghese Manuel Cargaleiro,
nell'intenzione di riservargli uno spazio di primo piano nella sezione
artistica della mostra.
La situazione è invece improvvisamente
precipitata sul finire della scorsa settimana, quando con una lettera inviata
al sindaco Eugenio Bozzello, all'assessore alla cultura Maurizia Bertoncino
e ai membri del Comitato che raccoglie gli artigiani ceramisti, Bacchio
e Nigro hanno rassegnato il loro incarico sostenendo che "per realizzare
una manifestazione basata su un minimo di serietà e professionalità
non ci sono più i tempi". Un vero e proprio atto di accusa alla
Giunta Bozzello, tacciata di "assoluta indifferenza" verso la rassegna
per non aver fornito ai curatori rassicurazioni precise sulla copertura
finanziaria della mostra. Già, i soldi: questo è il vero
problema, sin dal principio. Sin da quando, Sergio Bacchio era stato nominato
commissario straordinario dell'Agecer, l'ente costituito dal precedente
sindaco Alberto Massucco per organizzare la passata mostra della Ceramica,
chiusa tra polemiche varie e con un passivo di oltre centomila euro. Un
debito che non è ancora stato sanato completamente dagli enti soci
dell'Agecer (la Provincia, Comune e altri), al punto che molti creditori
attendono ancora di essere liquidati per l'edizione dell'anno passato.
Per parte sua, Bozzello ha replicato
piccato alle dimissioni dei curatori sostenendo che non è sua intenzione
portare in rosso il bilancio comunale per finanziare la mostra, continuando
inizialmente a rassicurare tutti sulla base di contatti avviati con Provincia
e Regione per ottenere nuovi finanziamenti.
Negli ultimi giorni è però
spuntata un’altra e clamorosa voce, per cui a Palazzo Antonelli di starebbe
pensando di dare una cadenza biennale alla Mostra della Ceramica, organizzandola
in alternanza con un altro evento espositivo di grande richiamo come la
Fiera del Canavese di Rivarolo (la quale si svolge però negli anni
pari, con la conseguenza che se la proposta di Bozzello passasse, gli anni
sabbatici per la Mostra castellamontese dovrebbero essere due).
Potrebbe essere questa la
soluzione per far fronte agli elevati costi di una rassegna che non voglia
rinunciare a nulla sul piano della qualità. Dell’idea, che come
tutte le novità ha destato molte perplessità, si parlerà
oggi, venerdì 13 giugno, nel corso di una riunione del Comitato
organizzatore convocata per far luce sulla questione.