Parlare di oratorio oggi può
sembrare un'operazione relegata nella sfera ecclesiale e forse anche un
po' fuori del tempo, in considerazione anche delle innumerevoli forme di
aggregazione giovanile, svago, sport e divertimento che occupano spazi
tradizionalmente di quasi esclusivo appannaggio delle realtà ecclesiali:
parrocchie ed oratori.
In realtà l'oratorio parrocchiale
o di "Unità Pastorale" ha oggi un ruolo molto significativo, esso
rappresenta uno spazio d'azione pastorale, a volte faticosa, ma fondamentale:
attraverso gli strumenti del gioco, dello svago, del volontariato, dell'aggregazione
può offrire dei veri e propri cammini di crescita umana e cristiana
che, in un mondo giovanile sovente sedotto dal relativismo e dall'indifferenza,
diventa una proposta di qualità non indifferente.
Non credo sia un "caso" che la nuova
legge regionale (26 dell'11 Novembre 2002) riconosca e promuova la funzione
educativa degli oratori parrocchiali, prevedendo anche lo stanziamento
di fondi per i progetti educativi a favore dei giovani in essi realizzati.
Gli spazi di accoglienza, dialogo e proposta di valori che l'oratorio offre
sono una risorsa, non solo per la comunità cristiana, ma per tutto
il tessuto sociale.
Personalmente ho trascorso sette
anni all'interno di una comunità parrocchiale significativa nel
panorama diocesano ed in essa ho potuto apprezzare la bontà dell'esperienza
di oratorio nel cammino di crescita dei ragazzi e dei giovani... investire
energie in questo settore è una saggia decisione! Ora la responsabilità
della Pastorale Giovanile diocesana mi pone in un osservatorio privilegiato,
ho infatti l'opportunità di accostare parecchie realtà parrocchiali
ed oratoriali, di coglierne le ricchezze e di offrire qualche strumento
per la formazione dei giovani animatori. Sono queste due ultime dimensioni
che mi suggeriscono una riflessione da condividere sul giornale diocesano:
Risorse: spaziando per il panorama
degli oratori diocesani è indubbia la presenza di notevoli risorse
umane: persone, volti che rendono visibile la presenza del Signore nel
loro impegno e nelle attività che svolgono a favore degli altri.
Sottolineo poi la risorsa del "tempo offerto", l'oratorio è il luogo
in cui si passa del tempo offrendolo gratuitamente nell'accoglienza, nell'ascolto
e nella condivisione. In ultimo mi pare di cogliere la risorsa della passione,
sono tanti i giovani che nelle diverse attività degli oratori spendono
"anima e corpo", facendo anche i conti con strutture non sempre adeguate,
partecipazioni a volte poco gratificanti e responsabili di comunità
parrocchiali che talvolta faticano a comprendere il linguaggio e le domande
del mondo giovanile. Nel clima del serpeggiante individualismo e, talvolta
menefreghismo, che attraversa la nostra società, questo tipo di
"passione" rappresenta la speranza che "cambiare si può". Queste
sono risorse da valorizzare nelle nostre comunità, senza il timore
di fare ai giovani, proposte educative impegnative, ma che alla fine permettono
una vera maturazione nella presa di coscienza dei valori e nella responsabilità,
obiettivo irrinunciabile in una pastorale seria d'oratorio.
All'interno di questo panorama una
domanda da porsi è: "Cosa può offrire la Pastorale Giovanile
Diocesana e tutti coloro, educatori adulti, che operano nel settore?" Innanzi
tutto credo siano da privilegiare e favorire i tempi dell'ascolto: nel
mondo della comunicazione virtuale è sempre più facile rimanere
"isolati stando in rete", non cogliendo più la bellezza di un viso,
di uno sguardo, di un'emozione che attraversa e si esprime nella corporeità.
L'oratorio deve rimanere il luogo dove si comunica avendo di fronte le
persone e non un video. Credo poi sia importante non investire energie
esclusivamente sugli strumenti e sulle tecniche, sono cose importanti,
ma in questo settore vi sono molte agenzie che possono fare più
e meglio di qualsiasi oratorio che invece è chiamato a privilegiare
la dimensione umana, sacrificando a volte risultati materialmente più
apprezzabili per perseguire l'obiettivo di coinvolgere, far partecipare,
trasmettere convinzioni profonde e far sentire protagonisti i ragazzi di
ciò che fanno.
A conclusione mi pare sia importante
investire nei nostri oratori, magari sperimentando nuove collaborazioni
ed interagendo con tutte le agenzie educative presenti nel territorio ponendo
però sempre al centro del nostro interesse la crescita umana e cristiana
dei giovani.
don luca meinardi