RONCO - La creazione di un tavolo
di concertazione, con una sedia riservata a ciascuno degli enti pubblici
e dei soggetti interessati al problema: questa l'idea recentemente varata
dal Comune di Ronco per affrontare la mai sopita questione dei confini
del Parco Nazionale del Gran Paradiso. L'iniziativa prende le mosse da
una recente "sollevazione" degli abitanti del vallone di Forzo (amministrativamente
dipendente proprio dal Comune di Ronco), che contestano pesantemente i
vincoli imposti loro dal nuovo regolamento di fruizione del Parco, varato
l'estate scorsa dall'ente che gestisce l'area protetta. "Per noi è
impossibile anche solo effettuare piccoli interventi di manutenzione alle
nostre abitazioni, mentre i guardiaparco sono solertissimi nell'elevare
contravvenzioni anche solo per il parcheggio delle auto sul ciglio della
strada. In compenso, nessuno difende i nostri orti dalle incursioni sempre
più frequenti dei cinghiali, che scorrazzano ovunque in piena libertà",
dicono residenti e villeggianti di Forzo. Quello dei cinghiali (che non
sono una specie tutelata, ma che prosperano nel Parco nonostante gli abbattimenti
effettuati dai guardiaparco o da essi autorizzati) è in effetti
un problema di portata sempre crescente: è di un paio di giorno
fa l'inquietante episodio denunciato da un pensionato di Valprato Soana,
impedito a far rientro nella propria abitazione situata in pieno paese
a causa della presenza di due grossi ungulati.
Tutte situazioni che sono fonte
di malessere per la gente e che rischiano di far esplodere uno scontro
istituzionale tra gli amministratori locali e quelli del Parco Nazionale.
Di quest'ultimo pericolo si è già avuta più di un'avvisaglia,
in particolar modo con la violenta battaglia dialettica di qualche settimana
fa tra il sindaco di valprato Soana Danilo Crosasso ed il presidente del
Parco Franco Montacchini. Il sindaco di Ronco Erminia Boetto ha deciso
invece per una linea più morbida e mirata al dialogo, che parta
comunque da un'indagine conoscitiva delle effettive richieste della popolazione,
affinché all'ipotesi di revisione dei confini si giunga al termine
di un percorso condiviso da tutti e non in contrasto con la tutela di un
ambiente prezioso come quello del Gran Paradiso.