BORGOFRANCO - L'Alcan Alluminio "dismette"
lo stabilimento di Borgofranco e le sue due centrali idroelettriche - quella
di Borgofranco e quella di Montalto -, e per tutta risposta la rappresentanza
sindacale unitaria dell'azienda indice un giorno di sciopero, con fermata
degli impianti dalle 4 di ieri alle 4 di questa mattina, venerdì.
L'Alcan Alluminio è una multinazionale
che, da oltre 50 anni, opera nel settore dei metalli producendo alluminio
secondario, attraverso il riciclaggio di rottami.
Ora, nell'ambito del piano
di ristrutturazione, la società ha deciso - oltre alla riduzione
di personale nelle sue sedi europee - di cedere lo stabilimento canavesano,
e le due centrali idroelettriche. Ciò che preoccupa, e molto, i
126 dipendenti dell'Alcan di Borgofranco, è che lo stabilimento
e le centrali non andranno allo stesso acquirente, ma a soggetti diversi.
E se l'azienda che rileverà lo stabilimento pare essere "un soggetto
importante" (così è stata definita da fondi sindacali), solido
e con caratteristiche, per così dire, rassicuranti, non altrettanto
si può dire rispetto alla sorte delle centrali idroelettriche, sorte
che pare quanto mai incerta: si sa soltanto, per ora, che sarebbero sei
le società interessate a rilevare le centrali, e con una di queste
le trattative sarebbero ormai in fase avanzata.
"Peccato che questa azienda - dicono
dal sindacato - non abbia dipendenti né alcuna esperienza nella
conduzione di impianti idroelettrici simili".
Ecco quindi la protesta dei dipendenti
(sei dei quali sono quelli impegnati nella conduzione delle centrali):
insieme chiedono all'Alcan che valuti bene l'interlocutore cui ha intenzione
di cedere le centrali, che sia garantita l'occupazione e che tutte le parti
in causa possano discutere un serio piano industriale.
Se questo piano mancherà,
gli addetti alla centrale chiederanno di rimanere, insieme agli altri lavoratori,
nello stabilimento produttivo.