CASTELLAMONTE - L’intera comunità
di Filia è in lutto per la scomparsa del suo cappellano don Michele
Oberto. Assistito e confortato con tanta premura dalla signora Ana Bobia,
ma provato sempre più dalla sofferenza fisica, che negli ultimi
tempi lo ha portato a rimettersi alla volontà di Dio, Signore della
storia di tutti gli uomini, sabato 26 ottobre è tornato alla Casa
del Padre.
Nato a Pecco nel 1926, fu ordinato
sacerdote nel 1949. Testimone fedele degli insegnamenti ricevuti dallo
zio materno canonico Antonio Minellono, seppe trasfonderli nel suo ministero
sacerdotale. Già viceparroco a Caravino, Rivarolo e Castellamonte
fu poi per 21 anni pievano di San Martino; nel 1976 lasciò l’impegno
parrocchiale per motivi di salute e fu nominato cappellano di Filia, dove
subito si fece benvolere da tutti partecipando attivamente alla vita della
frazione.
La salma esposta per tutta la giornata
di domenica e di lunedì mattina nella chiesa di Filia è stata
visitata da una teoria continua di fedeli amici e conoscenti giunti da
ogni parte. Ma soprattutto i fedeli di Filia hanno sostato a lungo commossi
nel ricordo di tanti momenti trascorsi insieme, memori del bene ricevuto.Ora
Filia si sente orfana di un padre, un pastore, un consigliere, colui che
sosteneva il mantenimento delle tradizioni, manifestandosi però
nel contempo aperto a nuovi confronti ed esperienze e riuscendo così
a rianimare la vita religiosa della comunità filiese.
La figura di don Michele è
stata mirabilmente espressa dall’arciprete don Vincenzo durante la veglia
di preghiera tenuta nella chiesa di Filia e dal vescovo monsignor Arrigo
Miglio all’omelia del solenne rito funebre, concelebrato da una cinquantina
di sacerdoti e tanti fedeli nella chiesa parrocchiale di Castellamonte.
Ne è emerso il ritratto di un uomo che ha vissuto la sua vita per
il prossimo, con una forte consapevolezza del suo sacerdozio e della missione
che la chiesa gli aveva affidato e chiamato a compiere. Ed ancora colui
che ha valorizzato la chiesa locale con funzioni proprie di una parrocchia,
promuovendo le priorate, escogitando momenti di preghiera e festa per stare
insieme.
Nella chiesa di Filia durante la
sua permanenza in occasioni particolari hanno presieduto l’Eucaristia il
compianto mons. Vittorio Bernardetto, mons. Luigi Bettazzi e mons. Arrigo
Miglio. Qui sono stati pure ricordati il 40° e 50° anno di ordinazione
sacerdotale di don Michele con festeggiamenti particolari. Ed ancora, proprio
nella chiesa di Filia, appena ordinati presbiteri i giovani don Massimo
Ricca di San Martino, don Marco Vironda di Cuorgnè e don Roberto
Farinella di Castellamonte vollero ringraziare il Signore per la
loro chiamata con la celebrazione di una delle loro prime Messe.
Per queste e molte altre cose, l’intera
Comunità di Filia vuole ora rendere il suo estremo grazie a don
Michele. Grazie per il bene voluto a tutta la popolazione, per il ministero
sacerdotale svolto per ben 26 anni partecipando attivamente agli avvenimenti
lieti e tristi che hanno segnato la vita della comunità e per l’attenzione
riservata soprattutto agli anziani e dei malati. Grazie per l’impegno profuso
nell’ampliamento e nella sistemazione delle opere presenti nella chiesa
di Filia e nella adiacente casa con interventi che hanno valorizzato le
stesse dal punto di vista estetico e funzionale. Grazie per l’apertura
alle realtà sociali presenti nel territorio, in primo piano la locale
Società di cui era socio anziano, la scuola elementare ed
il soggiorno Primavera, come sacerdote ed amico degli anziani.
Maria Ss. Assunta che ha onorato
celebrando la sua ultima Messa nella chiesa di Filia, in occasione della
festa patronale, lo accompagni nel cammino verso la Gerusalemme Celeste.
domenico morozzo