BORGOFRANCO - Grande partecipazione,
all'esercitazione cinofila "Monbueno 2002" svoltasi nello scorso fine settimana.
L'iniziativa, organizzata dalla locale squadra del Corpo Volontari Antincendi
Boschivi del Piemonte (Aib), ha visto la partecipazione di Unità
cinofile giunte da diverse regioni d'Italia: le Unità cinofile “Venexiane"
e "Concordiesi" da Venezia, i gruppi "Francia-corta" di Brescia,
"Le Mura" di Piacenza, "Ucs" di Cagliari, Cfucsn di Moncalieri, oltre,
naturalmente, alla squadra cinofili del corpo volontari Aib del Piemonte.
L'incontro è servito
ad affinare tecniche e metodologie di intervento dei conduttori cinofili
e istruire il restante personale dei volontari Aib su come operare congiuntamente
ai conduttori dei cani da ricerca.
Venerdi sera, dopo la sistemazione
in tenda, tutti i gruppi presenti si sono ritrovati nella sala consiliare,
ospiti del sindaco Fausto Francisca, per la discussione a livello teorico
delle tecniche e delle metodologie di ricerca e per tracciare le linee
guida dei lavori da svolgere nei giorni seguenti. Sabato, la zona delle
operazioni è stata quella di Montebuono, dove le unità si
sono alternate sulle varie piste di ricerca; la giornata si è conclusa
con una ricerca in un canale, che ha avuto uno svolgimento particolare,
poiché il finto disperso era immerso in acqua, impigliato sotto
un ponticello. Dopo il ritrovamento e la segnalazione da parte del cane,
è intervenuta la Squadra di soccorso fluviale della Totem Adventure
di Pre-Saint Didier, con il suo responsabile David Alemanni.
"E' stata svolta una gran mole di
lavoro - spiega Giuliano Musto, caposquadra di Borgofranco -, che
ha consentito a tutti i volontari di effettuare diverse ricerche nel corso
della giornata. Sono rimasto favorevolmente impressionato dal livello di
preparazione evidenziato da tutte le unità intervenute".
"Un intervento tempestivo dei cani
da ricerca - conferma Lorenzo Alemanni, vicecomandante del distaccamento
- è un fattore determinante per ritrovare persone ancora in vita,
magari ferite o con fratture di entità pericolosa per la vita stessa.
Il cane, se interviene subito, quando la ricerca non è inquinata
da altre tracce od odori, con il suo fiuto può rapidamente localizzare
il disperso e quindi garantire un'operazione di recupero celere".
"Il lavoro delle unità cinofile
da ricerca in superficie - aggiunge Vincenzo Aimino, comandante del distaccamento
-, si basa essenzialmente su due realtà: il cono di odore emesso
dal disperso in stato di immobilità e la pista odorosa lasciata
da persone che vagano. Il cono è un'emissione stabile che un cane
percepisce a favore di vento, fino a 300 metri. La pista per un cane preparato
resta in condizioni ottimali per circa 12 ore".
Proprio Aimino ha impersonato l'escursionista
"finto disperso", che domenica le unità cinofile hanno ricercato
nei boschi della borgata Scalaro di Quincinetto. L'allarme è stato
dato dalle forze dell'ordine che partecipavano all'esercitazione, che hanno
fatto scattare i soccorsi al mattino presto, organizzando la battuta di
ricerca, che ha avuto il suo esito positivo intorno a mezzogiorno.
Tutta l'esercitazione si è
svolta in maniera perfetta, tanto che gli ospiti intervenuti hanno voluto
sottolinearlo durante il pranzo di chiusura, cui ha fatto seguito la consegna
degli attestati di partecipazione e di una maglietta, a ricordo della manifestazione.