UNITALSI - IL TRADIZIONALE PELLEGRINAGGIO
DAL 9 AL 15 GIUGNO A Lourdes per pregare
Maria “con il cuore in prima linea”
IVREA - Quattrocento ventinove le
persone che sono partite da Ivrea domenica 9 giugno per andare a Lourdes
con pellegrinaggio dell’Unitalsi Piemonte organizzato dalla Sottosezione
di Ivrea, presieduto dal nostro Vescovo mons. Arrigo Miglio. Erano con
noi anche sorella Paola Rinetti, Presidente Regionale Piemontese dell'Unitalsi
e alcuni malati, pellegrini e personale di altre sottosezioni del Piemonte.
Partiti grazie a Dio senza pioggia,
contrariamente alle previsioni, 120 fratelli ammalati nel corpo, 144 pellegrini,
60 barellieri, 91 sorelle, 8 sacerdoti, 6 medici sono giunti a Lourdes
lunedì alle 10.42 portando il bel tempo. La S. Messa di apertura,
il lunedì pomeriggio, iniziava ufficialmente il pellegrinaggio,
seguita dalla riunione con i pellegrini, guidata dal vescovo e dal direttore
del pellegrinaggio F. Valente, in sostituzione del Presidente di Ivrea,
Sergio Ratti, assente per motivi di lavoro; la riunione era destinata a
sviluppare, sia dal punti di vista religioso che storico e scientifico,
il tema pastorale di quest’anno: “Andate a bere e a lavarvi alla fontana...”
uno dei messaggi della Madonna a Bernadette. Martedì mattina dopo
la Messa del pellegrinaggio si è svolta la Via Crucis per i pellegrini,
commentata dal vescovo, sacerdoti e personale; momento spirituale sempre
intenso; nel pomeriggio la funzione penitenziale in S. Pio X (la basilica
sotterranea), seguita dalla liturgia dell’acqua (in relazione al tema dell’anno),
il tradizionale “Lourdes sotto le stelle”, rosario meditato da ammalati
e personale, nato per far vivere ai malati la Grotta nella notte; anche
se le stelle in questa stagione si fanno vedere molto tardi, il nome è
rimasto per tradizione.
Mercoledì la S. Messa Internazionale,
funzione solenne e fastosa, con traduzione in tutte le lingue su grandi
schermi appesi al soffitto, concelebrata dal nostro vescovo, poi la classica
foto del gruppo sull’Esplanade, sempre un bel ricordo per tutti. Nel primo
pomeriggio la Via Crucis per ammalati e personale, nella prairie, iniziata
e conclusa dal vescovo, con le stazioni animata da ammalati e personale,
e grandi cartelli che illustravano le stazioni. Quindi trasferimento alla
Salle Notre Dame per la tradizionale funzione di ringraziamento della nostra
Diocesi e per ricordare gli anniversari di ordinazione religiosa, gli anniversari
di matrimonio e di pellegrinaggio e la liturgia dell'impegno a proseguire
per questa strada di amore fraterno sulla via di Cristo. Ne abbiamo approfittato
per festeggiare i 10 anni di episcopato del nostro vescovo, donandogli
una croce pettorale che ha subito indossato. In serata la tradizionale
processione aux flambeaux, vero fiume umano di luce e inno vivente alla
Madonna, presieduta dal nostro vescovo, che al termine ha benedetto la
folla presente, ed erano veramente migliaia le persone presenti.
Giovedì mattina la Messa
alla Grotta, insieme agli altri pellegrinaggi italiani, presieduta dal
nostro vescovo, momento sempre desiderato e commovente, nel pomeriggio
la Processione Eucaristica, con la benedizione dei presenti, anch’essa
presieduta dal nostro vescovo. Alla sera un momento di festa per i malati
ospitati al Salus Infirmorum, la struttura nazionale Unitalsi che accoglie
i pellegrini ammalati, con il tradizionale spettacolino (se così
possiamo chiamarlo, con tanta buona volontà), che coinvolge buona
parte del personale, giovani e meno giovani, e persone che dovrebbero essere
(e sono ritenute) serie, sacerdoti compresi!
Venerdì mattina la Messa
di chiusura, seguita dalla riunione conclusiva con i pellegrini, altro
momento forte, con testimonianze sincere e commoventi, bellissimo momento
di coinvolgimento e condivisione. E poi l’ultima uscita nel primo pomeriggio,
il passaggio alla Grotta, con l’accensione di un enorme cero a simbolo
di tutte le candele offerte alla Madonna, che brucia vicino a Lei per ricordarle
la luce dei nostri cuori mentre stiamo partendo, per ricordarle che anche
se siamo in treno e torniamo alle nostre case siamo sempre lì, che
ci benedica e ci protegga. Come diceva don Piero nell'ultimo pellegrinaggio,
pochi mesi prima di morire, la Madonna è sempre con noi, sale con
noi sul treno e viene a casa nostra, se Le facciamo posto e Le apriamo
la porta...
Questa la cronaca di quei bei giorni,
che non può certo comunicare le emozioni ed i sentimenti provati,
né le lacrime di commozione versate nel condividere tutti insieme,
sani e ammalati, momenti di gioia o di dolore. Infatti credo che “il cuore
in prima linea...” per dirla con Sergio, il nostro Presidente, ci sia sempre
stato... e i risultati si sono visti e si vedono. Sorge allora spontaneo
l’invito di venire a vivere queste esperienze forti di fede, di conversione
e d’amore, perché finché non si vive di persona non si può
avere che una vaga idea di cosa sia veramente Lourdes e il suo mondo diverso,
fuori dell’ordinario.